Topi a Molfetta, la spiegazione di Pasquale Salvemini: «Anche effetto della derattizzazione»

Le sue parole: «Le sostanze usate per la prevenzione possono produrre comportamenti inconsueti»

sabato 20 aprile 2024
Negli ultimi giorni si sono susseguite a Molfetta tantissime segnalazioni di ratti in giro per la città. Dal lungomare alla villa comunale, passando per le vie del centro storico e della movida: tanti cittadini hanno espresso un certo malcontento, anche tramite i social, per questa diffusione che ultimamente sembra essere diventata dilagante.

Pasquale Salvemini del centro WWF molfettese, però, ha voluto fornire alcune precisazioni in merito: «Comprendo il malumore di chi non prova certo piacere nel vedere i roditori in strada ma, al tempo stesso, occorre sottolineare come l'incontro più frequente con questi animali sia legato proprio alla derattizzazione. Proprio il veleno che viene usato per eliminare i topi, nella maggior parte dei casi, spinge gli stessi a compiere azioni che vanno tendenzialmente contro la loro natura come, ad esempio, uscire nelle ore diurne o recarsi in zone altamente frequentate da persone».

L'Asm Molfetta, intanto, procede sistematicamente al controllo dei tombini fognari proprio per proseguire le operazioni di pulizia. Spesso la presenza dei ratti è dovuta allo stato di abbandono di numerosi sottani, che non vengono puliti dai proprietari e dove i roditori proliferano in tranquillità. Ma non solo, perché un altro fatto determinante è la trasgressione delle norme sulla raccolta porta a porta, come il mancato utilizzo dei mastelli.

Secondo le rilevazioni fornite nei mesi scorsi dalla municipalizzata, infatti, soltanto il 5% delle esche posizionate sono state mangiate dai roditori, che al boccone della trappola preferiscono gli avanzi dell'umido abbandonati dagli incivili tutti i giorni per le strade.