Tommaso Minervini: «Il Mare e la Campagna come i due pilastri principali della nostra Cultura ed Economia»
Le riflessioni del candidato sindaco sui due temi
lunedì 5 giugno 2017
14.27
Sin dall'inizio del nostro percorso d'ascolto con la Città, abbiamo considerato il Mare e la Campagna come i due pilastri principali della nostra Cultura ed Economia da cui far ripartire "il ritmo vitale" della nostra Comunità.
Con una chiara nuova metodologia che superi sia la visione padronale che la visione ideologica, entrambe imposte ad una Città e ad una Cultura antica e composita quale quella del mare.
Oggi vogliamo ribadire l'impegno scritto nel nostro programma e nella storia personale di uomo pubblico e di uomo delle Istituzioni: riprendere la progettazione del sistema infrastrutturale dell'Economia del Mare quali i lavori di messa in sicurezza, la riapertura e la progettazione dei nuovi cantieri, gli interventi per migliorare l'attività dei nostri pescherecci, il rilancio del mercato ittico e della commercializzazione dei prodotti ittici e la realizzazione dell'approdo turistico coordinando e rispettando gli interessi di tutte le categorie degli operatori del Mare.
Diciamo NO ad un altro tentativo di imposizione di un progetto padronale e privatistico incongruo, irrazionale che tenta di suggestionare le persone ma nascondendo un altro tentativo di immobilizzare la parte viva della Cultura e della Economia del Mare: pesca, commercializzazione, cantieri, velisti e turismo.
L'approdo turistico che concorderemo sarà rispettoso delle esigenze di tutti, fattibile, ecocompatibile, rispettoso della storia e delle bellezze della nostra Città. E soprattutto nasce e continuerà a realizzarsi come libero confronto di operatori, professionisti e persone innamorate di Molfetta, del suo porto e della sua Storia. Sarà una soluzione progettuale di riallocazione dell'approdo turistico integrata alla sistemazione funzionale del porto peschereccio, condivisa con gli operatori di settore, una progettazione sostenibile, che rispetta le forti individualità e necessità di due comparti storici della nostra marineria, all'interno di un più ampia "Rete tra i comparti" del Porto di Molfetta basata sul mutuo dialogo tra le varie funzioni portuali.
No quindi ad un'altra triste storia di chi vuole riprovare a colonizzare il nostro porto. Molfetta ha già vissuto con tristezza e danni questa stagione, come quella della contrapposizione ideologica. Ora Molfetta e la Cultura e l'Economia del Mare vuole riprendere il "suo ritmo vitale" di Comunità.
Con una chiara nuova metodologia che superi sia la visione padronale che la visione ideologica, entrambe imposte ad una Città e ad una Cultura antica e composita quale quella del mare.
Oggi vogliamo ribadire l'impegno scritto nel nostro programma e nella storia personale di uomo pubblico e di uomo delle Istituzioni: riprendere la progettazione del sistema infrastrutturale dell'Economia del Mare quali i lavori di messa in sicurezza, la riapertura e la progettazione dei nuovi cantieri, gli interventi per migliorare l'attività dei nostri pescherecci, il rilancio del mercato ittico e della commercializzazione dei prodotti ittici e la realizzazione dell'approdo turistico coordinando e rispettando gli interessi di tutte le categorie degli operatori del Mare.
Diciamo NO ad un altro tentativo di imposizione di un progetto padronale e privatistico incongruo, irrazionale che tenta di suggestionare le persone ma nascondendo un altro tentativo di immobilizzare la parte viva della Cultura e della Economia del Mare: pesca, commercializzazione, cantieri, velisti e turismo.
L'approdo turistico che concorderemo sarà rispettoso delle esigenze di tutti, fattibile, ecocompatibile, rispettoso della storia e delle bellezze della nostra Città. E soprattutto nasce e continuerà a realizzarsi come libero confronto di operatori, professionisti e persone innamorate di Molfetta, del suo porto e della sua Storia. Sarà una soluzione progettuale di riallocazione dell'approdo turistico integrata alla sistemazione funzionale del porto peschereccio, condivisa con gli operatori di settore, una progettazione sostenibile, che rispetta le forti individualità e necessità di due comparti storici della nostra marineria, all'interno di un più ampia "Rete tra i comparti" del Porto di Molfetta basata sul mutuo dialogo tra le varie funzioni portuali.
No quindi ad un'altra triste storia di chi vuole riprovare a colonizzare il nostro porto. Molfetta ha già vissuto con tristezza e danni questa stagione, come quella della contrapposizione ideologica. Ora Molfetta e la Cultura e l'Economia del Mare vuole riprendere il "suo ritmo vitale" di Comunità.