Tiziana Ferrario presenta a Molfetta il suo ultimo libro "Orgoglio e pregiudizi"
Lo storico volto RAI appassiona la platea
giovedì 15 novembre 2018
Tiziana Ferrario è una delle voci più autorevoli e riconosciute del giornalismo italiano: frontwoman per anni del TG1, entra nelle nostre case con il suo stile asciutto e composto, dotata di un interloquio fluente ed appassionato.
Non desta pertanto sorpresa la grande partecipazione di pubblico all'incontro con la giornalista avvenuto martedì 13 novembre a Molfetta presso la Sala Finocchiaro, nell'alveo dell'iniziativa "Conversazioni dal mare", organizzata dall'associazione Artemia con il patrocinio di Comune di Molfetta e Regione Puglia.
Nell'occasione, Tiziana Ferrario ha presentato il suo ultimo libro "Orgoglio e pregiudizi – Il risveglio delle donne ai tempi di Trump", vero e proprio viaggio della giornalista nella recente storia al femminile tra discriminazioni e voglia di parità.
L'incontro, moderato dal giornalista di Telenorba Giovanni Di Benedetto, ha visto anche la partecipazione dell'Assessore alla Cultura Sara Allegretta.
Durante la serata, Tiziana Ferrario ha avuto modo di ricostruire la genesi del suo ultimo lavoro, partito simbolicamente da una data a suo modo storica: il 21 gennaio 2017, giorno dell'insediamento del neo presidente americano Donald Trump, a cui risponde un corteo spontaneo e a-partitico di un milione di donne che attraversano Washington come protesta all'ascesa alla Casa Bianca di un uomo così manifestatamente maschilista e machista. La giornalista ha parlato di un evento di una portata così straordinaria che i direttori dei musei americani, in contemporanea alla manifestazione, hanno inviato i loro ricercatori a raccogliere per le strade testimonianze e segni esteriori di ciò che stava accedendo, come cappelli e cartelloni, a futura memoria di qualcosa di percepito come storico.
È stato una sorta di risveglio, una "primavera" in rosa in America, dove ancora si pagava lo scotto morale della sconfitta di Hillary Clinton: la presa di coscienza sorta in modo così dirompente ha portato a piantare semi, fruttificati successivamente nel movimento "ME TOO" che ha consentito di scoperchiare un vaso di Pandora dal fondo oscuro sui casi delle molestie sul posto di lavoro.
Il mondo femminile non resta, però, scevro di contraddizioni, affiancate ai modelli positivi; gli Stati Uniti, infatti, conoscono in pochi anni due modelli di First Lady agli antipodi, dapprima la rocciosa Michelle Obama, donna autorealizzata grazie ai suoi studi che le consentono di emergere dal ghetto di Chicago, diventando comprimaria del marito, primo presidente afroamericano, per poi arrivare all'algida Melania Trump, relegata dietro le quinte e apparentemente incapace di lasciare un vero segno nella politica e cultura americane.
Tiziana Ferrario tesse una tela di donne che raggiunge anche l'Italia che, drammaticamente, per condizioni di parità tra uomo e donna si colloca al 82° posto della classifica elaborata dal World Economic Forum, preceduta da paesi come Islanda e Norvegia, ma anche dal Ruanda. L'intuizione, infatti, dei paesi più sviluppati è stata quella di comprendere che, dove il lavoro femminile viene maggiormente incentivato e protetto, il PIL nazionale cresce di diversi punti, cosa non pienamente appresa a casa nostra, dove finanche l'economia è afflitta dalla stagnazione e dalla pluriannuale crisi del debito pubblico.
A chiusa del'incontro, intervallato anche da numerose domande dell'auditorio, resta scolpita un'immagine, quella che Tiziana Ferrario sceglie per la copertina del suo libro: la "Fearless girl", la statua di bronzo rappresentante una bambina colta in atteggiamento di sfida, con le braccia sui fianchi, che viene posta davanti al gigantesco toro di Wall street. In quest'immagine, plasticamente, c'è tutto il senso della battaglia delle donne: uno scontro percepito talvolta come impari, enorme, dall'esito incerto e difficoltoso. Ma da affrontare con coraggio e forza, doti da sempre cardine dell'universo femminile.
Non desta pertanto sorpresa la grande partecipazione di pubblico all'incontro con la giornalista avvenuto martedì 13 novembre a Molfetta presso la Sala Finocchiaro, nell'alveo dell'iniziativa "Conversazioni dal mare", organizzata dall'associazione Artemia con il patrocinio di Comune di Molfetta e Regione Puglia.
Nell'occasione, Tiziana Ferrario ha presentato il suo ultimo libro "Orgoglio e pregiudizi – Il risveglio delle donne ai tempi di Trump", vero e proprio viaggio della giornalista nella recente storia al femminile tra discriminazioni e voglia di parità.
L'incontro, moderato dal giornalista di Telenorba Giovanni Di Benedetto, ha visto anche la partecipazione dell'Assessore alla Cultura Sara Allegretta.
Durante la serata, Tiziana Ferrario ha avuto modo di ricostruire la genesi del suo ultimo lavoro, partito simbolicamente da una data a suo modo storica: il 21 gennaio 2017, giorno dell'insediamento del neo presidente americano Donald Trump, a cui risponde un corteo spontaneo e a-partitico di un milione di donne che attraversano Washington come protesta all'ascesa alla Casa Bianca di un uomo così manifestatamente maschilista e machista. La giornalista ha parlato di un evento di una portata così straordinaria che i direttori dei musei americani, in contemporanea alla manifestazione, hanno inviato i loro ricercatori a raccogliere per le strade testimonianze e segni esteriori di ciò che stava accedendo, come cappelli e cartelloni, a futura memoria di qualcosa di percepito come storico.
È stato una sorta di risveglio, una "primavera" in rosa in America, dove ancora si pagava lo scotto morale della sconfitta di Hillary Clinton: la presa di coscienza sorta in modo così dirompente ha portato a piantare semi, fruttificati successivamente nel movimento "ME TOO" che ha consentito di scoperchiare un vaso di Pandora dal fondo oscuro sui casi delle molestie sul posto di lavoro.
Il mondo femminile non resta, però, scevro di contraddizioni, affiancate ai modelli positivi; gli Stati Uniti, infatti, conoscono in pochi anni due modelli di First Lady agli antipodi, dapprima la rocciosa Michelle Obama, donna autorealizzata grazie ai suoi studi che le consentono di emergere dal ghetto di Chicago, diventando comprimaria del marito, primo presidente afroamericano, per poi arrivare all'algida Melania Trump, relegata dietro le quinte e apparentemente incapace di lasciare un vero segno nella politica e cultura americane.
Tiziana Ferrario tesse una tela di donne che raggiunge anche l'Italia che, drammaticamente, per condizioni di parità tra uomo e donna si colloca al 82° posto della classifica elaborata dal World Economic Forum, preceduta da paesi come Islanda e Norvegia, ma anche dal Ruanda. L'intuizione, infatti, dei paesi più sviluppati è stata quella di comprendere che, dove il lavoro femminile viene maggiormente incentivato e protetto, il PIL nazionale cresce di diversi punti, cosa non pienamente appresa a casa nostra, dove finanche l'economia è afflitta dalla stagnazione e dalla pluriannuale crisi del debito pubblico.
A chiusa del'incontro, intervallato anche da numerose domande dell'auditorio, resta scolpita un'immagine, quella che Tiziana Ferrario sceglie per la copertina del suo libro: la "Fearless girl", la statua di bronzo rappresentante una bambina colta in atteggiamento di sfida, con le braccia sui fianchi, che viene posta davanti al gigantesco toro di Wall street. In quest'immagine, plasticamente, c'è tutto il senso della battaglia delle donne: uno scontro percepito talvolta come impari, enorme, dall'esito incerto e difficoltoso. Ma da affrontare con coraggio e forza, doti da sempre cardine dell'universo femminile.