«Teste pensanti per costruire una classe dirigente nuova proveniente dalla base»

Mariano Caputo spinge per la costruzione di un «popolarismo liberale molfettese»

martedì 13 settembre 2016 11.51
Da tempo ripetiamo che è necessario costruire una grande casa dei "moderati", in cui tutte le forze politiche che si riconoscono in tali valori possano confluire per restituire alla gente dignità e forza.
Ma moderato è un come e non un cosa, è una modalità non un'identità. Parliamo dei numerosi cittadini che sono equilibrati, appassionati e interessati a un atteggiamento riformatore e innovatore.
Parliamo di cittadini che vogliono salvaguardare la vita reale, che tutelino la sovranità, che salvaguardi il corpo e l'anima molfettese all'interno di un progetto politico chiaro e privo di confusione.
Moderato è un modo, non un fine. Moderato è un contenitore, non un contenuto.

Ora è giunto il momento di attuare questi propositi, prima che sia troppo tardi, prima di abdicare in favore dei nostri avversari o agli outsider e ai facinorosi della piazza.
E' tempo di costruire una "casa comune", una forza dove ognuno può contare "per i metri quadri che occupa all'interno della società", dove in un sistema meritorio e meritocratico si possa essere propositivi e contare non se si hanno pochi consensi e poche idee, ma dimostrando capacità, concretezza elettorale ed etica.
Aprire le porte di questa casa significa ricreare quel luogo di dibattito e anche di dissenso che era proprio dei partiti e che oggi, mancando, si trasferisce in non luoghi virtuali che inevitabilmente sfociano in proteste identificate da molti con il termine "antipolitica", ma che in realtà hanno molto a che vedere con quello che dovrebbe essere un dibattito interno alle grandi formazioni democratiche che non hanno nulla da dividere invece con le formazioni elettoralistiche.

Non credo che in questo momento esista un vero sentimento di antipolitica, piuttosto esiste una richiesta di "buona politica" in alternativa alla "cattiva politica": la città vuole essere governata con un sentimento politico che guardi il bene comune.
Dobbiamo dare un impulso vitale reale alla costruzione di questa "Casa" perchè i cittadini possano tornare a partecipare attivamente alla vita politica, per ricreare quel rapporto diretto e reale che la democrazia impone.
I moderati devono far sentire la propria voce e chiarire meglio le proprie idee per costruire un'alternativa condivisibile.
A breve ci proporremo per l'apertura di un laboratorio d'idee per confrontarci con tutti i cittadini fuori dagli schemi e comporre un progetto serio di sviluppo della nostra comunità.
La sfida non è facile, ma abbiamo il dovere del rispetto della "dignità" politica dei moderati, il che significa volare alti, non accettare accordi forzati o imposizioni, ma sperimentare percorsi politici e culturali che conducano verso assetti ed alleanze che valorizzino i principi fondanti del moderatismo: la centralità della persona e del cittadino, la tutela e la promozione della sussidiarietà, il rafforzamento dei corpi intermedi, la riscoperta della politica come inclusione e coinvolgimento di tutte le volontà e le energie del territorio.

Noi non guardiamo ai "capi" in una logica leaderocratica, ma a "teste" pensanti per costruire una classe dirigente nuova proveniente dalla base, attraverso il coinvolgimento di forze civiche e di alleati naturali che condividano un cammino senza voler imporre itinerari forzati.
Chi accetterà questa sfida, avrà l'opportunità di costruire il popolarismo liberale molfettese che abdichi alle logiche d'imposizione estremistiche presenti sul nostro territorio.