Terremoto a Molfetta, testimonianze e reazioni del web e non solo
"Ho sentito il pavimento traballare", in moti hanno udito un forte boato
sabato 10 novembre 2018
1.29
Commenti, condivisioni e un fiume di post sul web hanno accompagnato la scossa di terremoto avvertita ieri nitidamente anche a Molfetta intorno alle ore 13:45.
Pochi attimi di paura e poi la ricerca sfrenata di conferme tra le pagine social: era davvero il terremoto quello che ho sentito? La paura privata che diventa pubblica sul web, una moderna forma di condivisione della paura e dell'angoscia alla ricerca di un sollievo, di non essere soli in un momento di forte turbamento.
Seppure di non massima intensità è stata la vicinanza all'epicentro ad aver caratterizzato questa scossa di terremoto: Altamura così vicina e quel movimento sussultorio così chiaro.
"Ho sentito il pavimento traballare sotto i piedi" è quello che hanno affermato in molti, altri hanno addirittura sentito "saltare" le sedie. C'è, infatti, chi ha avvertito il terremoto proprio mentre era seduto a tavola per pranzare, o aveva appena finito. "Per una frazione di secondo ho sentito il tintinnio delle stoviglie mentre eravamo immobili", mentre altri sono saltati in piedi subito pronti a correre.
E correre via di casa è proprio quello che hanno fatto alcuni cittadini che abitano ai piani più bassi e piano terra di alcuni palazzi; un'azione intelligente e corretta in situazioni sismiche estreme ma fortunatamente in questa non necessaria.
Una scossa talmente forte che ha scatenato anche il timore che di lì a poco potesse arrivarne un'altra più forte o eguale: per precauzione qualcuno ha anche fatto evacuare alcuni uffici pubblici e anche alcune classi di plessi scolastici molfettesi.
Molti sono stati quelli che hanno confermato di aver sentito una sorta di boato che ha preceduto la scossa. In effetti non si tratta di una "psicosi di massa" ma di un effetto sonoro reale: "il rumore è causato proprio dal passaggio delle onde sismiche. Il terreno si comporta come un enorme altoparlante che si muove sotto i nostri piedi trasferendo le vibrazioni all'aria. Sono le onde P (le più veloci, quindi quelle che arrivano per prime nel tragitto dall'ipocentro al luogo di osservazione) a essere la causa principale dell'emissione acustica, mentre le più lente onde S sono maggiormente responsabili dello scuotimento del terreno", questo quanto spiegato sul sito dell'INGV – Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia.
Fortunatamente oltre la paura passeggera non sono stati registrati danni a cose o persone nella città di Molfetta e nemmeno ad Altamura, epicentro della scossa, ma, avverte le Protezione Civile, la situazione continuerà ad essere costantemente monitorata.
Nonostante una naturale preoccupazione i molfettesi possono stare tranquilli, in fondo viviamo in una delle zone tra le più clementi in fatto di fenomeni sismici.
Pochi attimi di paura e poi la ricerca sfrenata di conferme tra le pagine social: era davvero il terremoto quello che ho sentito? La paura privata che diventa pubblica sul web, una moderna forma di condivisione della paura e dell'angoscia alla ricerca di un sollievo, di non essere soli in un momento di forte turbamento.
Seppure di non massima intensità è stata la vicinanza all'epicentro ad aver caratterizzato questa scossa di terremoto: Altamura così vicina e quel movimento sussultorio così chiaro.
"Ho sentito il pavimento traballare sotto i piedi" è quello che hanno affermato in molti, altri hanno addirittura sentito "saltare" le sedie. C'è, infatti, chi ha avvertito il terremoto proprio mentre era seduto a tavola per pranzare, o aveva appena finito. "Per una frazione di secondo ho sentito il tintinnio delle stoviglie mentre eravamo immobili", mentre altri sono saltati in piedi subito pronti a correre.
E correre via di casa è proprio quello che hanno fatto alcuni cittadini che abitano ai piani più bassi e piano terra di alcuni palazzi; un'azione intelligente e corretta in situazioni sismiche estreme ma fortunatamente in questa non necessaria.
Una scossa talmente forte che ha scatenato anche il timore che di lì a poco potesse arrivarne un'altra più forte o eguale: per precauzione qualcuno ha anche fatto evacuare alcuni uffici pubblici e anche alcune classi di plessi scolastici molfettesi.
Molti sono stati quelli che hanno confermato di aver sentito una sorta di boato che ha preceduto la scossa. In effetti non si tratta di una "psicosi di massa" ma di un effetto sonoro reale: "il rumore è causato proprio dal passaggio delle onde sismiche. Il terreno si comporta come un enorme altoparlante che si muove sotto i nostri piedi trasferendo le vibrazioni all'aria. Sono le onde P (le più veloci, quindi quelle che arrivano per prime nel tragitto dall'ipocentro al luogo di osservazione) a essere la causa principale dell'emissione acustica, mentre le più lente onde S sono maggiormente responsabili dello scuotimento del terreno", questo quanto spiegato sul sito dell'INGV – Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia.
Fortunatamente oltre la paura passeggera non sono stati registrati danni a cose o persone nella città di Molfetta e nemmeno ad Altamura, epicentro della scossa, ma, avverte le Protezione Civile, la situazione continuerà ad essere costantemente monitorata.
Nonostante una naturale preoccupazione i molfettesi possono stare tranquilli, in fondo viviamo in una delle zone tra le più clementi in fatto di fenomeni sismici.