Tenore di vita sproporzionato rispetto ai redditi: sequestro da 1,8 milioni di euro ad un 41enne

Il provvedimento ha riguardato il suo complesso aziendale, immobili, terreni, auto e cospicui saldi attivi

martedì 13 marzo 2018 12.06
È stato stimato in circa 1,8 milioni di euro il patrimonio sequestrato - in esecuzione di un decreto di sequestro anticipato emesso dalla Terza Sezione Penale del Tribunale di Bari in funzione di Tribunale della Prevenzione - dalla Guardia di Finanza al 41enne Michele Carrara.

Il provvedimento di sequestro anticipato, eseguito dai finanzieri della Tenenza di Molfetta diretti dal tenente Chiara Iale, nei confronti dell'uomo, di Bitonto, socio e rappresentante legale di una società molfettese, la Sim Sam Cars s.r.l. con sede in via Giovinazzo, operante nel commercio di autovetture, e ritenuto, per le sue condotte, socialmente pericoloso.

Le meticolose indagini patrimoniali, avviate dagli investigatori delle Fiamme Gialle nel 2016, avevano infatti permesso di accertare la «pericolosità sociale» del soggetto, dedito abitualmente a condotte delittuose, con vari precedenti penali per truffa e falso e condannato con plurime sentenze irrevocabili per ricettazione, falso e furto aggravato in concorso.

Proprio grazie al profitto di quei reati, il 41enne bitontino aveva potuto condurre un tenore di vita sproporzionato rispetto agli esigui redditi dichiarati avendo di fatto accumulato ingenti ricchezze, intestate a vari prestanomi, quali il complesso aziendale, inclusi i numerosi autoveicoli del parco auto, immobili, terreni, auto private e cospicui saldi attivi in diversi rapporti bancari e postali per un importo complessivo che veniva stimato in circa 1.800.000 euro.

«Con l'operazione di servizio - si legge in una nota - la Guardia di Finanza conferma ancora una volta come le misure di prevenzione patrimoniali, previste dalla vigente normativa antimafia, siano uno strumento fondamentale per colpire la criminalità e tutti i soggetti dediti alla commissione di illecite attività economiche, privandoli delle risorse economiche che permetterebbero di continuare a delinquere».
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