Tavolo del centro sinistra: ieri il "liberi tutti"
Maralfa lascia il quadrilatero. Rifondazione, SI e DeP: ognuno per la sua strada
sabato 25 marzo 2017
1.25
Ci hanno provato per mesi, ma alla fine è prevalso il "rompete le righe".
Proprio contemporaneamente ad una riunione del Partito Democratico che tentava di confrontarsi serenamente sulla chiusura del caso tessere, tentando quindi di ricomporre i suoi cocci, il quadrilatero del centrosinistra già orfano dello stesso PD, si è arenato proprio sul più bello, ovvero quando si doveva iniziare a discutere di e sui nomi.
Martedì scorso Rifondazione Comunista, DeP, Sinistra Italiana e Linea Diritta si erano lasciati con tre candidati: Gianni Porta, Bepi Maralfa e Gano Cataldo.
Se le prime due candidature erano già nell'aria, la terza invece è stata la vera sorpresa nonché mossa che ha portato Maralfa, già depositario di un mandato assembleare del movimento di cui è referente che indicava la strada dell'autonomia dal centrosinistra, ad esprimere ieri un lungo discorso in cui, parlando a cuore aperto e con profondo rispetto verso tutti i presenti, non ha potuto far altro che prendere atto della mancata volontà di fare un passo indietro da parte dei presenti.
Da qui la lunga arringa dell'ex vice sindaco che ha espresso i suoi legittimi dubbi sulla candidatura di Gano Cataldo, nome per lui troppo nuovo per il panorama politico molfettese. All'avvocato non è rimasto quindi che applicare ciò che il suo movimento gli aveva chiesto, e con il rispetto di sempre, ha lasciato il quadrilatero.
Facile capire che perso un pezzo importante qual è Maralfa, per Sinistra Italiana, DeP e Rifondazione non è rimasto altro da fare che guardarsi negli occhi e constatare l'impraticabilità di un percorso comune, ad ora.
Ad ora perché i quattro non hanno chiuso tutti i contatti e si son ripromessi di riaggiormarsi solo laddove dovessero esserci delle novità nel corso di questi giorni.
Novità che davvero difficilmente potranno spuntare in un percorso che ieri ha visto di fatto sciogliersi la compagnia che tentava di percorrerlo assieme.
Proprio contemporaneamente ad una riunione del Partito Democratico che tentava di confrontarsi serenamente sulla chiusura del caso tessere, tentando quindi di ricomporre i suoi cocci, il quadrilatero del centrosinistra già orfano dello stesso PD, si è arenato proprio sul più bello, ovvero quando si doveva iniziare a discutere di e sui nomi.
Martedì scorso Rifondazione Comunista, DeP, Sinistra Italiana e Linea Diritta si erano lasciati con tre candidati: Gianni Porta, Bepi Maralfa e Gano Cataldo.
Se le prime due candidature erano già nell'aria, la terza invece è stata la vera sorpresa nonché mossa che ha portato Maralfa, già depositario di un mandato assembleare del movimento di cui è referente che indicava la strada dell'autonomia dal centrosinistra, ad esprimere ieri un lungo discorso in cui, parlando a cuore aperto e con profondo rispetto verso tutti i presenti, non ha potuto far altro che prendere atto della mancata volontà di fare un passo indietro da parte dei presenti.
Da qui la lunga arringa dell'ex vice sindaco che ha espresso i suoi legittimi dubbi sulla candidatura di Gano Cataldo, nome per lui troppo nuovo per il panorama politico molfettese. All'avvocato non è rimasto quindi che applicare ciò che il suo movimento gli aveva chiesto, e con il rispetto di sempre, ha lasciato il quadrilatero.
Facile capire che perso un pezzo importante qual è Maralfa, per Sinistra Italiana, DeP e Rifondazione non è rimasto altro da fare che guardarsi negli occhi e constatare l'impraticabilità di un percorso comune, ad ora.
Ad ora perché i quattro non hanno chiuso tutti i contatti e si son ripromessi di riaggiormarsi solo laddove dovessero esserci delle novità nel corso di questi giorni.
Novità che davvero difficilmente potranno spuntare in un percorso che ieri ha visto di fatto sciogliersi la compagnia che tentava di percorrerlo assieme.