TASI a giugno: rincari per capannoni e negozianti
Molfetta, ancora da definire l’aliquota: scade il 16 giugno
venerdì 9 maggio 2014
7.25
La mini IMU aveva scioccato i molfettesi durante le feste natalizie, quando, alla fine del 2013, era pervenuta a numerosissime famiglie una comunicazione dall'Ufficio Tributi del Comune di Molfetta con l'obbligo di pagare entro un paio di giorni il conguaglio dell'IMU (aliquota del 5‰ sulla prima casa, superiore di un punto percentuale rispetto a quanto fissato dallo Stato).
A breve, purtroppo, si fionderà sui contribuenti molfettesi la tassa sui servizi indivisibili (TASI), come, ad esempio, la manutenzione stradale, il trasporto pubblico, la sicurezza pubblica o l'illuminazione comunale, in sostituzione dell'IMU (con la TARI, la tassa sui rifiuti, è una delle tre parti in cui è divisa la cosiddetta IUC, l'Imposta Unica Comunale).
Proprio come l'IMU, si calcola sulla base imponibile della rendita catastale della prima casa di proprietà (sulle eventuali altre proprietà resterà in vigore l'IMU): il prodotto fra l'ampiezza della casa e una tariffa calcolata dall'Agenzia del Territorio che varia da Comune a Comune, moltiplicato per un fattore proprio alla categoria catastale della propria casa.
Dunque, saranno considerati solo l'estensione della casa, il territorio dove è costruita e la sua "categoria catastale". Peraltro, sarà pagata anche dagli affittuari in una quota variabile fra il 10 e il 30 per cento dell'intera tassa, secondo quanto stabilito dal Comune. Ad oggi, però, il Comune non ha ancora fissato le aliquote per la TASI, nonostante la scadenza sia stata fissata per il 16 giugno.
Un primo preoccupante dato sembra essere ormai certo, secondo i primi calcoli della Cgia di Mestre, basati sulle delibere pubblicate dai primi Comuni italiani sulla tassazione degli immobili (Aosta, Biella, Brescia, Cremona, Forlì, Macerata, Modena, Pesaro, Pordenone, Sassari): per un capannone industriale si pagherà quasi 400 euro l'anno in più, mentre il rincaro per i negozianti sarà intorno ai 140 euro. In pratica, il carico fiscale aggiuntivo sugli immobili ad uso commerciale e produttivo previsto per il 2014 sarà di circa 1,6miliardi di euro.
Questi rincari sono stati determinati dal Decreto Salva Roma che prevede un aumento delle aliquote TASI del +0,08% rispetto ai tetti precedentemente fissati dalla Legge di Stabilità. In particolare, per la per la prima casa, l'aliquota base per la TASI è dello 0,1%, quella massima è dello 0,25%, anche se i Comuni possono alzarla di un ulteriore +0,08%, portandola quindi allo 0,33%. Per gli altri immobili, invece, la somma di TASI e IMU non può superare l'1,06%, ma i Comuni hanno la possibilità di applicare uno +0,08% aggiuntivo, portando la tassazione all'1,14%. Tra l'altro, siccome l'aumento del +0,08% dovrà essere spalmato fra prime e seconde case, i Comuni non potranno alzare di questa percentuale entrambe le aliquote.
Ad esempio, per una casa da 120mq di categoria catastale "civile" la tassa potrebbe anche sfiorare i 700 euro, mentre per le abitazioni di minor valore (categoria "economica") non si dovrebbero superare i 450 euro.
Stabilita la prima rata di acconto per il 16 giugno, il saldo sarà a dicembre. Per quei Comuni che non avranno deliberato nuove aliquote per le prime case entro il prossimo 23 maggio, non si pagherà l'acconto sulla prima casa a giugno, ma si verserà direttamente il conguaglio (dunque, l'intera tassa) a dicembre, in base alle aliquote che dovranno essere state approvate obbligatoriamente.
Per gli altri immobili, se non saranno state deliberate le nuove aliquote entro la fine di maggio, l'acconto si pagherà applicando l'aliquota base della TASI (0,1%), a cui sarà necessario sommare l'IMU (con le aliquote dello scorso anno) e poi a dicembre si effettuerà il saldo. Tuttavia, su questo punto sono attesi chiarimenti perché, se la Legge di Stabilità prevede che la somma di TASI e IMU non possa superare l'1,06%, le modifiche introdotte dal Decreto Slava Roma alzano questo limite all'1,14%.
Di sicuro, nei Comuni in cui già nel 2013 l'IMU sulle abitazione diverse dalla prima casa era all'1,06% i contribuenti, in mancanza di nuove delibere, potrebbero pagare un acconto (del 50%) basato su un'imposta totale dell'1,16 (1,06 + 0,1%). È auspicabile, perciò, che l'amministrazione e la giunta Natalicchio si affretti nella ratifica del provvedimento, nella speranza che non solo le aliquote non siano molto superiori a quella base, ma soprattutto le lettere di pagamento (come quelle per la mini IMU) non arrivino ai contribuenti un paio di giorni prima della scadenza della rata.
A breve, purtroppo, si fionderà sui contribuenti molfettesi la tassa sui servizi indivisibili (TASI), come, ad esempio, la manutenzione stradale, il trasporto pubblico, la sicurezza pubblica o l'illuminazione comunale, in sostituzione dell'IMU (con la TARI, la tassa sui rifiuti, è una delle tre parti in cui è divisa la cosiddetta IUC, l'Imposta Unica Comunale).
Proprio come l'IMU, si calcola sulla base imponibile della rendita catastale della prima casa di proprietà (sulle eventuali altre proprietà resterà in vigore l'IMU): il prodotto fra l'ampiezza della casa e una tariffa calcolata dall'Agenzia del Territorio che varia da Comune a Comune, moltiplicato per un fattore proprio alla categoria catastale della propria casa.
Dunque, saranno considerati solo l'estensione della casa, il territorio dove è costruita e la sua "categoria catastale". Peraltro, sarà pagata anche dagli affittuari in una quota variabile fra il 10 e il 30 per cento dell'intera tassa, secondo quanto stabilito dal Comune. Ad oggi, però, il Comune non ha ancora fissato le aliquote per la TASI, nonostante la scadenza sia stata fissata per il 16 giugno.
Un primo preoccupante dato sembra essere ormai certo, secondo i primi calcoli della Cgia di Mestre, basati sulle delibere pubblicate dai primi Comuni italiani sulla tassazione degli immobili (Aosta, Biella, Brescia, Cremona, Forlì, Macerata, Modena, Pesaro, Pordenone, Sassari): per un capannone industriale si pagherà quasi 400 euro l'anno in più, mentre il rincaro per i negozianti sarà intorno ai 140 euro. In pratica, il carico fiscale aggiuntivo sugli immobili ad uso commerciale e produttivo previsto per il 2014 sarà di circa 1,6miliardi di euro.
Questi rincari sono stati determinati dal Decreto Salva Roma che prevede un aumento delle aliquote TASI del +0,08% rispetto ai tetti precedentemente fissati dalla Legge di Stabilità. In particolare, per la per la prima casa, l'aliquota base per la TASI è dello 0,1%, quella massima è dello 0,25%, anche se i Comuni possono alzarla di un ulteriore +0,08%, portandola quindi allo 0,33%. Per gli altri immobili, invece, la somma di TASI e IMU non può superare l'1,06%, ma i Comuni hanno la possibilità di applicare uno +0,08% aggiuntivo, portando la tassazione all'1,14%. Tra l'altro, siccome l'aumento del +0,08% dovrà essere spalmato fra prime e seconde case, i Comuni non potranno alzare di questa percentuale entrambe le aliquote.
Ad esempio, per una casa da 120mq di categoria catastale "civile" la tassa potrebbe anche sfiorare i 700 euro, mentre per le abitazioni di minor valore (categoria "economica") non si dovrebbero superare i 450 euro.
Stabilita la prima rata di acconto per il 16 giugno, il saldo sarà a dicembre. Per quei Comuni che non avranno deliberato nuove aliquote per le prime case entro il prossimo 23 maggio, non si pagherà l'acconto sulla prima casa a giugno, ma si verserà direttamente il conguaglio (dunque, l'intera tassa) a dicembre, in base alle aliquote che dovranno essere state approvate obbligatoriamente.
Per gli altri immobili, se non saranno state deliberate le nuove aliquote entro la fine di maggio, l'acconto si pagherà applicando l'aliquota base della TASI (0,1%), a cui sarà necessario sommare l'IMU (con le aliquote dello scorso anno) e poi a dicembre si effettuerà il saldo. Tuttavia, su questo punto sono attesi chiarimenti perché, se la Legge di Stabilità prevede che la somma di TASI e IMU non possa superare l'1,06%, le modifiche introdotte dal Decreto Slava Roma alzano questo limite all'1,14%.
Di sicuro, nei Comuni in cui già nel 2013 l'IMU sulle abitazione diverse dalla prima casa era all'1,06% i contribuenti, in mancanza di nuove delibere, potrebbero pagare un acconto (del 50%) basato su un'imposta totale dell'1,16 (1,06 + 0,1%). È auspicabile, perciò, che l'amministrazione e la giunta Natalicchio si affretti nella ratifica del provvedimento, nella speranza che non solo le aliquote non siano molto superiori a quella base, ma soprattutto le lettere di pagamento (come quelle per la mini IMU) non arrivino ai contribuenti un paio di giorni prima della scadenza della rata.