Tartarughe marine, Edoardo Stoppa è tornato a Molfetta
L'inviato di "Striscia la notizia" ha seguito l'emozionante liberazione di due esemplari di caretta caretta
lunedì 20 maggio 2019
È tornato a Molfetta, ieri mattina, Edoardo Stoppa, inviato della trasmissione "Striscia la notizia". Le telecamere del programma di Canale 5 hanno ripreso le fasi salienti della liberazione di due tartarughe marine, un momento di genuina emozione per gli operatori che si sono presi cura dei due esemplari.
Il giornalista, noto come "l'amico degli animali", già a Molfetta in passato per promuovere simili virtuose iniziative, è tornato dunque ad occuparsi delle tartarughe marine della specie caretta caretta e in particolar modo di due esemplari recuperate dalle marinerie di Bisceglie e Trani: sono numerosi i rischi che questi animali corrono a causa di rifiuti, reti da posta fissa e ami sparsi nelle acque, che per loro rappresentano vere e proprie trappole mortali.
L'inviato di Striscia ha mostrato l'operato del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, diretto da Pasquale Salvemini, che da anni si occupa di soccorrere questi animali, curandoli e rimettendoli in libertà dopo averli marcati: Stoppa, immerso nelle acque dell'Adriatico, ha assistito al rilascio di due esemplari (Donnys e Mahjong) che - ormai in ottima salute e del peso di circa 45 chilogrammi ciascuno - hanno ripreso il largo nel loro habitat naturale.
Le telecamere hanno registrato, infatti, la liberazione delle due tartarughe marine. E così i volontari del WWF, grazie alla collaborazione della Guardia Costiera di Molfetta, diretta dal capitano di fregata Michele Burlando, che ha messo a disposizione due mezzi nautici, ma anche degli aderenti del gruppo Poseidon, il primo nucleo sub pugliese affiliato al WWF, hanno condotto i due esemplari ad oltre 1 miglio dalla costa molfettese per liberarli in mare aperto.
Sono ormai anni che i volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta intervengono per salvare le tartarughe, con la preziosa collaborazione della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Bari, per poi liberarle nuovamente in mare. Tra imbarcazioni pronte a decapitarle o amputar loro un arto con un colpo di elica, rifiuti di plastica, reti a strascico, ami dei palangari e reti fisse, per le tartarughe marine la vita si fa sempre più difficile.
Molti esemplari sono quelli che rischiano la vita, pochi sono quelli che riescono a nuotare nel mare Adriatico, anche grazie all'aiuto dei volontari di Molfetta. Ecco perché lo spettacolo di ieri registrato da Striscia (la puntata sarà trasmessa il 31 maggio, nda) ha emozionato anche "l'amico degli animali".
Il giornalista, noto come "l'amico degli animali", già a Molfetta in passato per promuovere simili virtuose iniziative, è tornato dunque ad occuparsi delle tartarughe marine della specie caretta caretta e in particolar modo di due esemplari recuperate dalle marinerie di Bisceglie e Trani: sono numerosi i rischi che questi animali corrono a causa di rifiuti, reti da posta fissa e ami sparsi nelle acque, che per loro rappresentano vere e proprie trappole mortali.
L'inviato di Striscia ha mostrato l'operato del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, diretto da Pasquale Salvemini, che da anni si occupa di soccorrere questi animali, curandoli e rimettendoli in libertà dopo averli marcati: Stoppa, immerso nelle acque dell'Adriatico, ha assistito al rilascio di due esemplari (Donnys e Mahjong) che - ormai in ottima salute e del peso di circa 45 chilogrammi ciascuno - hanno ripreso il largo nel loro habitat naturale.
Le telecamere hanno registrato, infatti, la liberazione delle due tartarughe marine. E così i volontari del WWF, grazie alla collaborazione della Guardia Costiera di Molfetta, diretta dal capitano di fregata Michele Burlando, che ha messo a disposizione due mezzi nautici, ma anche degli aderenti del gruppo Poseidon, il primo nucleo sub pugliese affiliato al WWF, hanno condotto i due esemplari ad oltre 1 miglio dalla costa molfettese per liberarli in mare aperto.
Sono ormai anni che i volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta intervengono per salvare le tartarughe, con la preziosa collaborazione della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Bari, per poi liberarle nuovamente in mare. Tra imbarcazioni pronte a decapitarle o amputar loro un arto con un colpo di elica, rifiuti di plastica, reti a strascico, ami dei palangari e reti fisse, per le tartarughe marine la vita si fa sempre più difficile.
Molti esemplari sono quelli che rischiano la vita, pochi sono quelli che riescono a nuotare nel mare Adriatico, anche grazie all'aiuto dei volontari di Molfetta. Ecco perché lo spettacolo di ieri registrato da Striscia (la puntata sarà trasmessa il 31 maggio, nda) ha emozionato anche "l'amico degli animali".