Tartaruga senza vita spiaggiata alla seconda Cala
A segnalarla sono stati alcuni bagnati che hanno allertato la Guardia Costiera
martedì 22 maggio 2018
10.27
Le correnti marine hanno portato a riva una povera tartaruga marina. L'esemplare, della specie caretta caretta è stato ritrovato nella mattinata di ieri sulla battigia di Molfetta, in località seconda Cala, tra il lido Bahia e il Trullo Beach.
A segnalarlo sono stati alcuni bagnanti che hanno prontamente allertato il personale della Guardia Costiera. Arrivati in poco tempo sul posto, i militari molfettesi della Capitaneria di Porto hanno provveduto al recupero della carcassa, in collaborazione con il Servizio Veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari e gli operatori del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, coordinati sul campo da Pasquale Salvemini.
«Da un primo esame visivo - afferma proprio Salvemini - la tartaruga sembra essere deceduta a causa dei sintomi della MDD (Malattia Da Decompressione), cioè una embolia gassosa provocata dalla veloce risalita delle reti da strascico in cui probabilmente è rimasta impigliata». Proprio sull'embolia gassosa da MDD sono essenziali per la sopravvivenza delle tartarughe marine ulteriori studi mirati e approfonditi allo scopo di individuare la terapia più idonea.
Per salvare il numero più alto di animali possibile bisognerebbe agire non soltanto sulle modalità di pesca, ma anche attraverso una capillare informazione dei pescatori. Ecco perché le tartarughe non vanno mai liberate in mare ma conferite ad un centro di recupero, con esperti in grado di stabilire diagnosi e cura.
A segnalarlo sono stati alcuni bagnanti che hanno prontamente allertato il personale della Guardia Costiera. Arrivati in poco tempo sul posto, i militari molfettesi della Capitaneria di Porto hanno provveduto al recupero della carcassa, in collaborazione con il Servizio Veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari e gli operatori del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, coordinati sul campo da Pasquale Salvemini.
«Da un primo esame visivo - afferma proprio Salvemini - la tartaruga sembra essere deceduta a causa dei sintomi della MDD (Malattia Da Decompressione), cioè una embolia gassosa provocata dalla veloce risalita delle reti da strascico in cui probabilmente è rimasta impigliata». Proprio sull'embolia gassosa da MDD sono essenziali per la sopravvivenza delle tartarughe marine ulteriori studi mirati e approfonditi allo scopo di individuare la terapia più idonea.
Per salvare il numero più alto di animali possibile bisognerebbe agire non soltanto sulle modalità di pesca, ma anche attraverso una capillare informazione dei pescatori. Ecco perché le tartarughe non vanno mai liberate in mare ma conferite ad un centro di recupero, con esperti in grado di stabilire diagnosi e cura.