Tartaruga morta e decomposta: trovata sul lungomare Colonna
Un esemplare di caretta caretta è stato rinvenuto ieri sulla spiaggia detta La Bussola
venerdì 16 agosto 2019
12.16
Prosegue la strage di tartarughe nel mare Adriatico. L'ennesima carcassa della specie caretta caretta - morta e in un avanzato stato di decomposizione - è stata rinvenuta ieri sulla spiaggia detta La Bussola, sul lungomare Colonna di Molfetta. La scoperta è stata fatta da alcuni cittadini.
La testuggine, esemplare di medie dimensioni (67 centimetri di lunghezza di carapace, nda), è stata rinvenuta ormai priva di vita: a ritrovarla alcuni bagnanti che si trovavano in zona ieri, i quali hanno subito segnalato il caso alle autorità competenti: sul posto sono intervenuti i militari della Capitaneria di Porto di Molfetta, la Polizia Locale, i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale ed i volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta.
Visto l'avanzato stato di decomposizione non sarà fatta la consueta necropsia sul cadavere della testuggine per scoprire le cause della morte, anche se non si esclude il soffocamento: spesso le tartarughe marine restano vittime degli ami da pesca oppure, più spesso, restano impigliate nelle reti a strascico usate per la pesca, non riuscendo a tornare in superficie per respirare. E sono molte, purtroppo, quelle che perdono la vita in mar Adriatico.
Non si può quindi escludere che la caretta caretta sia morta per soffocamento, andando incontro a un destino analogo a quello di tante altre tartarughe rinvenute di recente sul litorale a nord di Bari. Dopo l'intervento di Pasquale Salvemini l'esemplare è stato recuperato e sarà smaltito.
La testuggine, esemplare di medie dimensioni (67 centimetri di lunghezza di carapace, nda), è stata rinvenuta ormai priva di vita: a ritrovarla alcuni bagnanti che si trovavano in zona ieri, i quali hanno subito segnalato il caso alle autorità competenti: sul posto sono intervenuti i militari della Capitaneria di Porto di Molfetta, la Polizia Locale, i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale ed i volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta.
Visto l'avanzato stato di decomposizione non sarà fatta la consueta necropsia sul cadavere della testuggine per scoprire le cause della morte, anche se non si esclude il soffocamento: spesso le tartarughe marine restano vittime degli ami da pesca oppure, più spesso, restano impigliate nelle reti a strascico usate per la pesca, non riuscendo a tornare in superficie per respirare. E sono molte, purtroppo, quelle che perdono la vita in mar Adriatico.
Non si può quindi escludere che la caretta caretta sia morta per soffocamento, andando incontro a un destino analogo a quello di tante altre tartarughe rinvenute di recente sul litorale a nord di Bari. Dopo l'intervento di Pasquale Salvemini l'esemplare è stato recuperato e sarà smaltito.