Tartaruga d'acqua dolce gettata in mare: salvata dal WWF Puglia

L'animale, che non è adatto a vivere in acque salate, vagava in preda al panico

mercoledì 7 novembre 2018 17.17
A cura di Nicola Miccione
Tre esemplari di Trachemys scripta, ​le comuni tartarughe d'acqua dolce che si trovano comunemente nei negozi di animali cresciuti a dismisura nell'acquario di casa, e forse per questo gettati in mare, sono stati avvistati mentre vagavano in preda al panico nei pressi della Basilica della Madonna dei Martiri.

Il centro di recupero tartarughe marine, infatti, è stato allertato per il recupero di una tartaruga in difficoltà nelle acque antistanti la basilica, «un esemplare, però, che con il mare non c'entrava niente - afferma Pasquale Salvemini - visto che, una volta giunti sul posto, ci siamo trovati dinanzi delle tartarughe d'acqua dolce che molti chiamano erroneamente tartarughe marine». Dei te esemplari abbandonati, infatti, i volontari del WWF Puglia ne sono riusciti a recuperare solo uno.

«Per noi - aggiunge Salvemini - si tratta di una modalità alquanto priva di logica considerato che la permanenza di questi animali nell'acqua marina li porta ad una morte certa». Le altre due, spaventate, hanno invece trovato riparo sotto qualche scoglio e gozzo. «Tutto ciò è punibile dalla legge», aggiunge Salvemini, il quale ricorda anche «che chi detiene le Trachemys scripta deve denunciare il possesso all'Ispra, compilando un apposito modulo».

Di abbandoni del genere, ormai, se ne registrano molti, soprattutto nel fiume Ofanto: «Le stesse tartarughe trasportate dalle correnti marine vengono poi spinte nel mar Adriatico. Infatti - conclude Salvemini - sono diversi i ritrovamenti di questi esemplari a Barletta, proprio a ridosso della foce dell'Ofanto».