Tardiva l'ordinanza incendi del Comune
La denuncia della Lac Puglia
mercoledì 27 maggio 2015
7.17
Per le associazione LAC Puglia e Panda Molfetta l'ordinanza per la lotta agli incendi emessa pochi giorni fa dal Comune di Molfetta risulta tardiva.
Difatti ci si aspettava, in virtù delle ultime due settimane con clima molto caldo, l'anticipazione al 31 maggio di tutte le attività di pulitura di rovi e di tutta la vegetazione spontanea nonché dei residui colturali da parte dei proprietari dei fondi privati e delle aree comunali, così come previsto dall'art 8 del DPGR n. 180 del marzo 2015, per prevenire ogni possibile causa d'incendi.
Tale anticipazione avrebbe di fatto evitato interventi onerosi da parte della macchina della protezione civile ed in particolar modo dei Vigili del Fuoco che, all'occorrenza, vengono allertati per lo spegnimento degli incendi.
In Italia, particolarmente nelle regioni meridionali, il problema degli incendi assume un ruolo determinante per la conservazione della biodiversità. Ogni anno finiscono in fumo migliaia di ettari di bosco e di macchia mediterranea ma i danni non sono solo quelli misurabili nell'immediato.
Per Pasquale Salvemini, delegato regionale della LAC Puglia, moltissime specie animali e vegetali e migliaia di ettari di habitat sono messi a rischio. Basti ricordare che molti animali di piccola taglia e poco mobili (anfibi, rettili, piccoli mammiferi e nidiacei) finiscono bruciati vivi. Ma anche la visione di un'area bruciata colpisce duramente la bellezza del paesaggio.
Difatti ci si aspettava, in virtù delle ultime due settimane con clima molto caldo, l'anticipazione al 31 maggio di tutte le attività di pulitura di rovi e di tutta la vegetazione spontanea nonché dei residui colturali da parte dei proprietari dei fondi privati e delle aree comunali, così come previsto dall'art 8 del DPGR n. 180 del marzo 2015, per prevenire ogni possibile causa d'incendi.
Tale anticipazione avrebbe di fatto evitato interventi onerosi da parte della macchina della protezione civile ed in particolar modo dei Vigili del Fuoco che, all'occorrenza, vengono allertati per lo spegnimento degli incendi.
In Italia, particolarmente nelle regioni meridionali, il problema degli incendi assume un ruolo determinante per la conservazione della biodiversità. Ogni anno finiscono in fumo migliaia di ettari di bosco e di macchia mediterranea ma i danni non sono solo quelli misurabili nell'immediato.
Per Pasquale Salvemini, delegato regionale della LAC Puglia, moltissime specie animali e vegetali e migliaia di ettari di habitat sono messi a rischio. Basti ricordare che molti animali di piccola taglia e poco mobili (anfibi, rettili, piccoli mammiferi e nidiacei) finiscono bruciati vivi. Ma anche la visione di un'area bruciata colpisce duramente la bellezza del paesaggio.