«Sulle trivellazioni petrolifere la Puglia difenda la propria dignità e il proprio ruolo»

Le accuse dei movimenti “No Triv” al Governo

mercoledì 13 gennaio 2016
A cura di Mino Ciocia
«Il restyling normativo sul tema degli idrocarburi, previsto dal Governo nella Legge di Stabilità è l'ennesima presa in giro a danno dei territori. La dimostrazione è tutta nella concessione, rilasciata il 31 dicembre scorso, il giorno prima della entrata in vigore della Legge, che autorizza la "Petroceltic Italia Srl" a ricercare idrocarburi al largo delle coste del Gargano. L'intenzione di eludere i referendum è dunque palese».

È quanto si legge in un comunicato congiunto dei movimenti "No Triv" che accusano il Governo di non voler per nulla adempiere a quella smobilitazione petrolifera chiesta attraverso una proposta referendaria. «È l'ennesima presa in giro ai danni dei territori – si legge ancora nel comunicato – Una conclusione a cui è giunta anche la Corte Costituzionale che l'8 gennaio, attraverso una propria ordinanza, ha riammesso il referendum sul mare, quello che prevede le ricerche petrolifere in tratti di mare lontani almeno 12 miglia dalla linea di costa, chiarendo oltretutto che l'emendamento introdotto dal Governo congela nella stanze del Ministero alcuni permessi di ricerca, non soddisfacendo la proposta referendaria».

Su questo e su altri due quesiti, quello sulla durata dei permessi e quello sul Piano delle Aree, anche le Regioni promotrici dei referendum stanno sollevando una ipotesi di conflitto di attribuzione dei poteri. In prima linea è la Regione Puglia che ha dato mandato per promuovere azioni di tipo legale. «Un atto importante – si legge nel comunicato - cui devono seguirne altri, tesi a rafforzare il peso reale dei territori e a prendere adeguate precauzioni contro gli attacchi perpetrati a due passi da casa nostra».

Per questo i "No Triv" chiedono al presidente della Regione Michele Emiliano e a tutto il Consiglio regionale di diffidare formalmente il Ministero dello sviluppo economico e di ricorrere al Tar contro il permesso rilasciato alla "Petroceltic". «Se fosse rimasto qualche dubbio sulle reali intenzioni del Governo, - conclude il comunicato - ci poniamo questa domanda finale: cosa se ne fa Petroceltic di un permesso di ricerca se, per quelle stesse aree, secondo le nuove norme, non potrà mai avere un permesso per trivellare?».