«Sul caso di meningite occorre una comunicazione ufficiale del Comune»
La nota di Area Pubblica e Linea Diritta
lunedì 9 ottobre 2017
11.51
Nelle prime ore di stamane, abbiamo avuto notizia di una disinfestazione igienico sanitaria in corso di esecuzione al primo piano del Palazzo Comunale "Giovanni Carnicella", nel mentre i bambini ed i docenti del sottostante Istituto Scolastico Azzollini – Giacquinto (plesso di via Carnicella) stavano svolgendo le lezioni.
Abbiamo verificato che la disinfestazione era stata disposta dal Sindaco a motivo di un "presunto" caso di meningite che avrebbe determinato il ricovero ospedaliero di un dipendente comunale in servizio presso la Ragioneria del Comune, sita al primo piano di Palazzo Carnicella.
Per effetto della disinfestazione, i bambini ed i docenti si sono portati fuori dall'Istituto Scolastico in quanto sollecitati dal movimento di gente e dall'odore della sostanza utilizzata per la disinfestazione stessa.
Hanno pertanto richiesto l'intervento delle Istituzioni per conoscere i motivi delle operazioni in corso, e il Sindaco portatosi subito sul posto ha tranquillizzato i presenti, che gli hanno fatto tuttavia rilevare come una disinfestazione di quella fatta non viene disposta se non vi sono ragioni gravi.
Il primo cittadino ha allora comunicato che vi è effettivamente un caso di "sospetta" meningite che avrebbe colpito un dipendente comunale ma non si conosce la tipologia della stessa e che, comunque, solo alcune forme di meningite sono contagiose. Nel caso di specie non si sa quale sia la tipologia.
I bambini ed i docenti hanno dunque abbandonato il plesso scolastico per recarsi alla Centrale.
Al riguardo rileviamo l'assoluta contraddittorietà e anomalia del comportamento del Sindaco di Molfetta, il quale nel riferire ai presenti che si tratta solo di un "sospetto" e che non si conosce neppure se la forma sia di quelle "contagiose", per intanto aveva dato (non in data odierna ma nei giorni precedenti e senza informare la Scuola) disposizioni di eseguire la disinfestazione solo al primo piano del Palazzo Carnicella, e non anche al piano inferiore dove appunto ha sede un plesso scolastico.
Rileviamo al riguardo che allo stato, è vero, non vi sono ragioni di allarme ma il bene supremo della Salute Pubblica è tutelato dall'art. 32 della Costituzione, il che comporta da un lato che il massimo tutore dell'igiene e sanità cittadina (il Sindaco) ha il dovere giuridico di adottare tutte le misure idonee a scongiurare il rischio (anche solo potenziale) di lesione della salute, dall'altro che i Cittadini hanno il diritto di essere adeguatamente informati di tali rischi potenziali onde poter adottare le scelte che più ritengono idonee a scongiurarli: ognuno tutela la propria Salute come ritiene di farlo.
Nel caso di specie non può nemmeno invocarsi il diritto alla tutela del dati personali trattandosi di fatto concernente la salute del dipendente comunale(ove mai il Sindaco avesse deciso di non divulgare la notizia per tale ragione) in quanto l'interesse pubblico e la più ampia tutela della pubblica salute escludono in radice l'obbligo di riservatezza anzi impongono il dovere di tutela della Comunità nel senso più ampio del termine.
Invitiamo, pertanto il Sindaco non soltanto ad adottare tutte le misure idonee e previste dalla Legge per evitare i rischi (anche solo potenziali) di contagio, ma anche a comunicare immediatamente, attraverso gli organi di stampa, quale sia la diagnosi di malattia del dipendente comunale e quali sono le misure che subito intende adottare.
Abbiamo verificato che la disinfestazione era stata disposta dal Sindaco a motivo di un "presunto" caso di meningite che avrebbe determinato il ricovero ospedaliero di un dipendente comunale in servizio presso la Ragioneria del Comune, sita al primo piano di Palazzo Carnicella.
Per effetto della disinfestazione, i bambini ed i docenti si sono portati fuori dall'Istituto Scolastico in quanto sollecitati dal movimento di gente e dall'odore della sostanza utilizzata per la disinfestazione stessa.
Hanno pertanto richiesto l'intervento delle Istituzioni per conoscere i motivi delle operazioni in corso, e il Sindaco portatosi subito sul posto ha tranquillizzato i presenti, che gli hanno fatto tuttavia rilevare come una disinfestazione di quella fatta non viene disposta se non vi sono ragioni gravi.
Il primo cittadino ha allora comunicato che vi è effettivamente un caso di "sospetta" meningite che avrebbe colpito un dipendente comunale ma non si conosce la tipologia della stessa e che, comunque, solo alcune forme di meningite sono contagiose. Nel caso di specie non si sa quale sia la tipologia.
I bambini ed i docenti hanno dunque abbandonato il plesso scolastico per recarsi alla Centrale.
Al riguardo rileviamo l'assoluta contraddittorietà e anomalia del comportamento del Sindaco di Molfetta, il quale nel riferire ai presenti che si tratta solo di un "sospetto" e che non si conosce neppure se la forma sia di quelle "contagiose", per intanto aveva dato (non in data odierna ma nei giorni precedenti e senza informare la Scuola) disposizioni di eseguire la disinfestazione solo al primo piano del Palazzo Carnicella, e non anche al piano inferiore dove appunto ha sede un plesso scolastico.
Rileviamo al riguardo che allo stato, è vero, non vi sono ragioni di allarme ma il bene supremo della Salute Pubblica è tutelato dall'art. 32 della Costituzione, il che comporta da un lato che il massimo tutore dell'igiene e sanità cittadina (il Sindaco) ha il dovere giuridico di adottare tutte le misure idonee a scongiurare il rischio (anche solo potenziale) di lesione della salute, dall'altro che i Cittadini hanno il diritto di essere adeguatamente informati di tali rischi potenziali onde poter adottare le scelte che più ritengono idonee a scongiurarli: ognuno tutela la propria Salute come ritiene di farlo.
Nel caso di specie non può nemmeno invocarsi il diritto alla tutela del dati personali trattandosi di fatto concernente la salute del dipendente comunale(ove mai il Sindaco avesse deciso di non divulgare la notizia per tale ragione) in quanto l'interesse pubblico e la più ampia tutela della pubblica salute escludono in radice l'obbligo di riservatezza anzi impongono il dovere di tutela della Comunità nel senso più ampio del termine.
Invitiamo, pertanto il Sindaco non soltanto ad adottare tutte le misure idonee e previste dalla Legge per evitare i rischi (anche solo potenziali) di contagio, ma anche a comunicare immediatamente, attraverso gli organi di stampa, quale sia la diagnosi di malattia del dipendente comunale e quali sono le misure che subito intende adottare.