Successo per il concerto di Claudio Santamaria a Molfetta
Un resoconto dell'evento che rientra nella kermesse "Prospettive musicali"
domenica 22 gennaio 2023
13.47
"Possono cambiare i modi di pensare, le società, così come le battaglie che si affrontano, ma l'amore rimane e resta l'unica costante. Quello che, come diceva Dante, move il sole e le altre stelle".
È cominciato con un'autentica dichiarazione di intenti il concerto dell'attore Claudio Santamaria, tenutosi ieri nella Chiesa San Pio X di Molfetta, completamente gremita in ogni ordine di posti per l'esibizione dell'artista romano, accompagnato magistralmente dall'orchestra della Magna Grecia diretta dal M° Pietro Romano.
Il concerto, che ha registrato il sold out, rientra nel ciclo di eventi "Prospettive musicali", kermesse che accompagnerà la città fino alla fine di aprile e che è stata fortemente voluta dall'Accademia Musicale Wagner di Molfetta in collaborazione con l'Orchestra ICO Magna Grecia e la Parrocchia San Pio X.
L'esordio del festival, inaugurato con il concerto di Claudio Santamaria, non poteva essere dei migliori vista la grande partecipazione di pubblico, rimarcata dal direttore artistico Luigi Facchini, che ha espresso particolare soddisfazione per il gran numero di abbonamenti acquistati e che testimoniano un coinvolgimento non episodico degli spettatori alla neonata manifestazione, ma piuttosto destinato a prolungarsi.
All'esordio, gli organizzatori calano immediatamente un pezzo da novanta del panorama artistico italiano, un nome che ha bisogno di ben poche presentazioni: Claudio Santamaria, notissimo al grande pubblico. Insignito nel 2016 del David di Donatello per la sua interpretazione nel film "Lo chiamavano Jeeg Robot", la sua carriera lo ha portato a recitare per grandi registi come Gabriele Muccino, Michele Placido, Luca Guadagnino, Nanni Moretti e Dario Argento. I suoi ruoli, come l'inquieto Paolo de "L'ultimo bacio" o il vigliacco Dandi di "Romanzo criminale" o l'antieroe Enzo di "Lo chiamavano Jeeg Robot", nonché la sua interpretazione del cantante Rino Gaetano nella fiction Rai del 2007 "Ma il cielo è sempre più blu", lo hanno reso uno degli interpreti del cinema italiano più riconoscibile, premiato e apprezzato.
Claudio Santamaria nel suo concerto molfettese si mostra però nella sua veste di cantante e interprete di un variegato repertorio attinto a piene mani dallo storico cantautorato italiano, e che insegue in un viaggio definito "a tappe" il filo rosso della vita di ogni uomo e di ogni artista: l'amore, ispirazione delle migliori canzoni della nostra storia e della nostra memoria.
E così, sempre sorretto dall'Orchestra della Magna Grecia che magnifica ogni pezzo con il suo gran numero di strumenti, il pubblico canta e assapora pietre miliari della musica italiana, autentiche poesie in note come "La canzone dei vecchi amanti" di Franco Battiato, o "Vedrai, vedrai" di Luigi Tenco, o "Il mondo" di Jimmy Fontana, passando per "Che cos'è l'amor" di Vinicio Capossela, "Io che amo solo te" di Sergio Endrigo e "Quando dico che ti amo" di Tony Renis. Inevitabile la parentesi sulle note di Rino Gaetano, che Santamaria indossa come una seconda pelle proponendo tra le altre "Sfiorivano le viole" e "Forse non essenzialmente tu", e altrettanto inevitabile il canto all'unisono del pubblico con la ritmata "Storia d'amore" di Adriano Celentano.
Claudio Santamaria, che ha intervallato le esibizioni canore con la recitazione di pezzi di Erri de Luca, Alda Merini e Woody Allen, ha chiuso il concerto con la struggente "Impressioni di settembre" della Premiata Forneria Marconi, che nell'affastellarsi febbrile dei violini ha affidato al pubblico come ideale chiusa della serata il verso finale della canzone "Il giorno come sempre sarà".
Grande soddisfazione per la serata è stata espressa anche dal sindaco Tommaso Minervini e dal parroco della Chiesa San Pio X don Vincenzo de Palo, entrambi portavoce del sentimento comune del pubblico al termine del concerto: quello cioè di aver avuto il privilegio di assistere all'esibizione di un grandissimo artista, dimostratosi poliedrico e senza alcuna incertezza e sbavatura nell'affrontare pezzi di "mostri sacri" della canzone italiana, e che per la prima volta si è esibito nella città di Molfetta
È cominciato con un'autentica dichiarazione di intenti il concerto dell'attore Claudio Santamaria, tenutosi ieri nella Chiesa San Pio X di Molfetta, completamente gremita in ogni ordine di posti per l'esibizione dell'artista romano, accompagnato magistralmente dall'orchestra della Magna Grecia diretta dal M° Pietro Romano.
Il concerto, che ha registrato il sold out, rientra nel ciclo di eventi "Prospettive musicali", kermesse che accompagnerà la città fino alla fine di aprile e che è stata fortemente voluta dall'Accademia Musicale Wagner di Molfetta in collaborazione con l'Orchestra ICO Magna Grecia e la Parrocchia San Pio X.
L'esordio del festival, inaugurato con il concerto di Claudio Santamaria, non poteva essere dei migliori vista la grande partecipazione di pubblico, rimarcata dal direttore artistico Luigi Facchini, che ha espresso particolare soddisfazione per il gran numero di abbonamenti acquistati e che testimoniano un coinvolgimento non episodico degli spettatori alla neonata manifestazione, ma piuttosto destinato a prolungarsi.
All'esordio, gli organizzatori calano immediatamente un pezzo da novanta del panorama artistico italiano, un nome che ha bisogno di ben poche presentazioni: Claudio Santamaria, notissimo al grande pubblico. Insignito nel 2016 del David di Donatello per la sua interpretazione nel film "Lo chiamavano Jeeg Robot", la sua carriera lo ha portato a recitare per grandi registi come Gabriele Muccino, Michele Placido, Luca Guadagnino, Nanni Moretti e Dario Argento. I suoi ruoli, come l'inquieto Paolo de "L'ultimo bacio" o il vigliacco Dandi di "Romanzo criminale" o l'antieroe Enzo di "Lo chiamavano Jeeg Robot", nonché la sua interpretazione del cantante Rino Gaetano nella fiction Rai del 2007 "Ma il cielo è sempre più blu", lo hanno reso uno degli interpreti del cinema italiano più riconoscibile, premiato e apprezzato.
Claudio Santamaria nel suo concerto molfettese si mostra però nella sua veste di cantante e interprete di un variegato repertorio attinto a piene mani dallo storico cantautorato italiano, e che insegue in un viaggio definito "a tappe" il filo rosso della vita di ogni uomo e di ogni artista: l'amore, ispirazione delle migliori canzoni della nostra storia e della nostra memoria.
E così, sempre sorretto dall'Orchestra della Magna Grecia che magnifica ogni pezzo con il suo gran numero di strumenti, il pubblico canta e assapora pietre miliari della musica italiana, autentiche poesie in note come "La canzone dei vecchi amanti" di Franco Battiato, o "Vedrai, vedrai" di Luigi Tenco, o "Il mondo" di Jimmy Fontana, passando per "Che cos'è l'amor" di Vinicio Capossela, "Io che amo solo te" di Sergio Endrigo e "Quando dico che ti amo" di Tony Renis. Inevitabile la parentesi sulle note di Rino Gaetano, che Santamaria indossa come una seconda pelle proponendo tra le altre "Sfiorivano le viole" e "Forse non essenzialmente tu", e altrettanto inevitabile il canto all'unisono del pubblico con la ritmata "Storia d'amore" di Adriano Celentano.
Claudio Santamaria, che ha intervallato le esibizioni canore con la recitazione di pezzi di Erri de Luca, Alda Merini e Woody Allen, ha chiuso il concerto con la struggente "Impressioni di settembre" della Premiata Forneria Marconi, che nell'affastellarsi febbrile dei violini ha affidato al pubblico come ideale chiusa della serata il verso finale della canzone "Il giorno come sempre sarà".
Grande soddisfazione per la serata è stata espressa anche dal sindaco Tommaso Minervini e dal parroco della Chiesa San Pio X don Vincenzo de Palo, entrambi portavoce del sentimento comune del pubblico al termine del concerto: quello cioè di aver avuto il privilegio di assistere all'esibizione di un grandissimo artista, dimostratosi poliedrico e senza alcuna incertezza e sbavatura nell'affrontare pezzi di "mostri sacri" della canzone italiana, e che per la prima volta si è esibito nella città di Molfetta