Stuprata a 14 anni, la Cassazione conferma le condanne da 3 a 4 anni
I giudici hanno confermato le condanne a quattro molfettesi, fra i 28 e i 33 anni, inflitte dalla Corte di Appello di Bari
martedì 16 novembre 2021
15.41
La Corte di Cassazione, l'11 novembre scorso, ha emesso l'ultimo verdetto sulla violenza di gruppo su una ragazza, all'epoca dei fatti di appena 14 anni, avvenuto nell'anfiteatro di Ponente a Molfetta. I giudici hanno reso definitive le condanne a carico dei quattro giovani, del posto e tutti di età compresa fra i 28 e i 33 anni.
Confermato il dispositivo emesso il 10 gennaio 2020 dalla Corte d'Appello di Bari che, in parziale riforma della sentenza emessa in primo grado dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani, aveva confermato le condanne per i quattro imputati, che, all'epoca dei fatti, avevano tra i 20 ed i 25 anni, accusati del reato di violenza sessuale per avere partecipato allo stupro di gruppo, in un luogo pubblico, ai danni di una minorenne, assistita dall'avvocato Annalisa Nanna.
I fatti risalgono a fine aprile 2012. La 14enne, anch'essa di Molfetta, fu accerchiata da alcuni giovani in scooter, trascinata all'interno dell'anfiteatro di Ponente e violentata da un gruppo di otto ragazzi, maggiorenni e minorenni, che da qualche tempo la conoscevano: i quattro, a turno, abusarono sessualmente di lei, sotto gli occhi di altri coetanei che assistettero divertiti, reprimendo con la forza ogni tentativo di reazione della vittima che ha poi trovato il coraggio di denunciare.
Le pene, che vanno dai 3 sino ai 4 anni di reclusione (ridotte grazie alla scelta del rito abbreviato), si aggiungono alla provvisionale di 50mila euro già irrogata dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani in primo grado e al risarcimento del danno nei confronti della ragazza e dei suoi genitori, anch'essi assistiti dall'avvocato del Foro di Bari, e che dovrà essere liquidato in sede civile, oltre al pagamento delle spese legali di tutti i gradi di giudizio dopo gli arresti del 2013.
Il filone processuale appena concluso si riverserà inevitabilmente su quello a carico degli ulteriori tre imputati minorenni, condannati al Tribunale per i Minorenni di Bari nel gennaio 2019 a 2 anni e 9 mesi, e per i quali pende il giudizio alla Corte d'Appello di Bari. Un altro imputato minorenne, invece, all'indomani dell'arresto dei Carabinieri, aveva subito ammesso i fatti, chiedendo di partecipare a un programma di messa alla prova con cui ha estinto il proprio debito con la giustizia.
I quattro, alcuni dei quali con piccole segnalazioni a loro carico, assistiti dagli avvocati Adele Claudio, Maurizio Altomare, Marcello Belsito e Michele Salvemini, dovranno attendere l'ordine di esecuzione della pena come confermato dalla Cassazione che ha detto l'ultima parola su una squallida storia di abusi e violenze.
Confermato il dispositivo emesso il 10 gennaio 2020 dalla Corte d'Appello di Bari che, in parziale riforma della sentenza emessa in primo grado dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani, aveva confermato le condanne per i quattro imputati, che, all'epoca dei fatti, avevano tra i 20 ed i 25 anni, accusati del reato di violenza sessuale per avere partecipato allo stupro di gruppo, in un luogo pubblico, ai danni di una minorenne, assistita dall'avvocato Annalisa Nanna.
I fatti risalgono a fine aprile 2012. La 14enne, anch'essa di Molfetta, fu accerchiata da alcuni giovani in scooter, trascinata all'interno dell'anfiteatro di Ponente e violentata da un gruppo di otto ragazzi, maggiorenni e minorenni, che da qualche tempo la conoscevano: i quattro, a turno, abusarono sessualmente di lei, sotto gli occhi di altri coetanei che assistettero divertiti, reprimendo con la forza ogni tentativo di reazione della vittima che ha poi trovato il coraggio di denunciare.
Le pene, che vanno dai 3 sino ai 4 anni di reclusione (ridotte grazie alla scelta del rito abbreviato), si aggiungono alla provvisionale di 50mila euro già irrogata dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani in primo grado e al risarcimento del danno nei confronti della ragazza e dei suoi genitori, anch'essi assistiti dall'avvocato del Foro di Bari, e che dovrà essere liquidato in sede civile, oltre al pagamento delle spese legali di tutti i gradi di giudizio dopo gli arresti del 2013.
Il filone processuale appena concluso si riverserà inevitabilmente su quello a carico degli ulteriori tre imputati minorenni, condannati al Tribunale per i Minorenni di Bari nel gennaio 2019 a 2 anni e 9 mesi, e per i quali pende il giudizio alla Corte d'Appello di Bari. Un altro imputato minorenne, invece, all'indomani dell'arresto dei Carabinieri, aveva subito ammesso i fatti, chiedendo di partecipare a un programma di messa alla prova con cui ha estinto il proprio debito con la giustizia.
I quattro, alcuni dei quali con piccole segnalazioni a loro carico, assistiti dagli avvocati Adele Claudio, Maurizio Altomare, Marcello Belsito e Michele Salvemini, dovranno attendere l'ordine di esecuzione della pena come confermato dalla Cassazione che ha detto l'ultima parola su una squallida storia di abusi e violenze.