Storia di degrado e disagio a Molfetta
E il 118 chiede aiuto ai servizi sociali
martedì 14 ottobre 2014
21.02
E' questa una storia che non avremmo voluto raccontarvi alle soglie del terzo millennio quando ci si vanta di vivere in una società civile attenta alle necessità dell'altro, del nostro prossimo. Ancora oggi però ci sono tante vicende umane che fanno riflettere. In serata un uomo di sessantuno anni, è svenuto per strada fra via Achille Salvucci e via Pacelli, richiamando gente che si è subito preoccupata alla vista di una persona che aveva perso conoscenza. Sul posto immediatamente allertati, sono intervenuti i Vigili Urbani e un'ambulanza del 118 per prestare i primi soccorsi.
Si trattava e non è la prima volta, era addirittura avvenuto appena qualche ora prima, di un malore per questo uomo etilista che spesso si sente male, dopo aver bevuto nei pochi bar che ormai gli danno da bere, non conoscendo la sua situazione ormai conclamata. Il paziente, ci ha detto la dottoressa del 118, non necessita di ricovero e vive in condizioni di estremo disagio in una casa in via Madonna degli Angeli che presenta condizioni igieniche al limite della vivibilità. Sporcizia ovunque, escrementi, mancanza di luce e gas e un orribile odore, tanto che in molti si sono lamentati per il degrado.
I responsabili del 118 hanno allertato i servizi sociali perché prendano in carico il paziente e trovino anche una soluzione al suo disagio dettato anche dalle condizioni economiche e dal fatto che nessun familiare si prende cura di lui. L'uomo che dimostra molti più anni di quanti ne ha effettivamente, viste le condizioni in cui vive e il suo stato di salute trascurato, presenta anche un problema all'occhio che andrebbe curato adeguatamente. Oltre a questa situazione ce n'è un'altra che va a discapito dell'intera comunità. Molfetta dispone di una sola ambulanza che fa servizio 118 con medico a bordo. In questi casi, l'ambulanza viene bloccata per diverso tempo e non può intervenire in caso di incidenti o situazioni di emergenza in quanto il mezzo deve essere, prima di ospitare un nuovo paziente, disinfettato a dovere. Quindi al tempo di sosta si aggiunge quello di ripristino delle condizioni igieniche.
Nella stessa giornata di oggi, come dicevamo, l'operazione era già stata fatta una volta, penalizzando le uscite e il tempestivo intervento. Il 118 quindi chiede a gran voce ai servizi sociali e alle istituzioni preposte che si trovi una soluzione perché non può risolvere il problema non essendo da ricovero. Il caso umano quindi che richiede una soluzione e si spera che, dopo l'ennesimo episodio, si possa scrivere la parola fine per il bene dell'uomo e della collettività.
Si trattava e non è la prima volta, era addirittura avvenuto appena qualche ora prima, di un malore per questo uomo etilista che spesso si sente male, dopo aver bevuto nei pochi bar che ormai gli danno da bere, non conoscendo la sua situazione ormai conclamata. Il paziente, ci ha detto la dottoressa del 118, non necessita di ricovero e vive in condizioni di estremo disagio in una casa in via Madonna degli Angeli che presenta condizioni igieniche al limite della vivibilità. Sporcizia ovunque, escrementi, mancanza di luce e gas e un orribile odore, tanto che in molti si sono lamentati per il degrado.
I responsabili del 118 hanno allertato i servizi sociali perché prendano in carico il paziente e trovino anche una soluzione al suo disagio dettato anche dalle condizioni economiche e dal fatto che nessun familiare si prende cura di lui. L'uomo che dimostra molti più anni di quanti ne ha effettivamente, viste le condizioni in cui vive e il suo stato di salute trascurato, presenta anche un problema all'occhio che andrebbe curato adeguatamente. Oltre a questa situazione ce n'è un'altra che va a discapito dell'intera comunità. Molfetta dispone di una sola ambulanza che fa servizio 118 con medico a bordo. In questi casi, l'ambulanza viene bloccata per diverso tempo e non può intervenire in caso di incidenti o situazioni di emergenza in quanto il mezzo deve essere, prima di ospitare un nuovo paziente, disinfettato a dovere. Quindi al tempo di sosta si aggiunge quello di ripristino delle condizioni igieniche.
Nella stessa giornata di oggi, come dicevamo, l'operazione era già stata fatta una volta, penalizzando le uscite e il tempestivo intervento. Il 118 quindi chiede a gran voce ai servizi sociali e alle istituzioni preposte che si trovi una soluzione perché non può risolvere il problema non essendo da ricovero. Il caso umano quindi che richiede una soluzione e si spera che, dopo l'ennesimo episodio, si possa scrivere la parola fine per il bene dell'uomo e della collettività.