«Stop autorizzazioni a multinazionali del petrolio»
Eleonora Forenza, europarlamentare de L'Altra Europa con Tsipras, dalla parte dei NoTriv
mercoledì 9 luglio 2014
9.25
L'onorevole Fiorenza, con una nota, prende posizione sulla questione relativa alle prospezioni in mare propedeutiche alle trivellazioni per estrarre il petrolio. «Ancora una volta il mare Adriatico è oggetto dell'interesse delle multinazionali del petrolio: dopo la Northern Petroleum è ora la volta della Global Petroleum che ha chiesto l'autorizzazione al Ministero dello Sviluppo Economico per effettuare delle prospezioni nelle acque di fronte alla costa tra Molfetta e Brindisi.
Queste richieste – scrive l'onorevole Fiorenza - arrivano dopo che, nel 2012, comunità e istituzioni locali avevano già espresso la loro contrarietà a una precedente richiesta, con una grande manifestazione a Monopoli.
Oggi come nel 2012 abbiamo la necessità di difendere il nostro mare dalla speculazione delle grandi multinazionali che non porterebbe alcun beneficio sociale o economico e che anzi comprometterebbe inesorabilmente l'equilibrio del mare, mettendo a rischio l'economia regionale, la pesca e il turismo.
E' necessario che i cittadini, i partiti e le associazioni si affianchino alle istituzioni, che già si sono espresse in maniera sfavorevole alla concessione delle autorizzazioni, e facciano sentire la loro voce.
Le esperienze della TAV, del Mose e delle grandi opere in genere in Italia,- conclude - insegnano per un verso tutta la loro inutilità e l'ampiezza degli interessi che hanno alle spalle e dall'altro che la forza dei territori è immensa quando si mobilitano per difendere la propria terra.
Al governo nazionale e al Ministero dell'Ambiente chiediamo il rispetto delle volontà delle comunità locali, senza se e senza ma».
Queste richieste – scrive l'onorevole Fiorenza - arrivano dopo che, nel 2012, comunità e istituzioni locali avevano già espresso la loro contrarietà a una precedente richiesta, con una grande manifestazione a Monopoli.
Oggi come nel 2012 abbiamo la necessità di difendere il nostro mare dalla speculazione delle grandi multinazionali che non porterebbe alcun beneficio sociale o economico e che anzi comprometterebbe inesorabilmente l'equilibrio del mare, mettendo a rischio l'economia regionale, la pesca e il turismo.
E' necessario che i cittadini, i partiti e le associazioni si affianchino alle istituzioni, che già si sono espresse in maniera sfavorevole alla concessione delle autorizzazioni, e facciano sentire la loro voce.
Le esperienze della TAV, del Mose e delle grandi opere in genere in Italia,- conclude - insegnano per un verso tutta la loro inutilità e l'ampiezza degli interessi che hanno alle spalle e dall'altro che la forza dei territori è immensa quando si mobilitano per difendere la propria terra.
Al governo nazionale e al Ministero dell'Ambiente chiediamo il rispetto delle volontà delle comunità locali, senza se e senza ma».