Start Cup Puglia, Corrado Altomare tra i fondatori della start-up che ha vinto il premio speciale

Il team si prepara alla competizione nazionale sull’impresa innovativa che si terrà a Milano

venerdì 20 ottobre 2023
A cura di Sara Fiumefreddo
Molfetta si conferma in prima linea anche nel campo dell'innovazione e della sostenibilità.

Nell'ambito di "Start Cup Puglia", il premio regionale dell'innovazione organizzato da ARTI in collaborazione con Regione Puglia, PNI Cube e Comitato Promotore Start Cup Puglia, si è distinta la spin-off "Flying DEMon", che vede tra i soci fondatori il molfettese Corrado Altomare.

Insieme a lui Davide Serini e Leonardo Di Venere, ricercatori dell'INFN, Serena Loporchio, ricercatrice del politecnico di Bari, Annalisa Mastroserio professoressa dell'Università di Foggia e il professor Francesco Giordano dell'Università di Bari, che è anche amministratore unico della società.

Durante la finale che si è svolta a Bari lo scorso 18 ottobre, la "Flying DEMon" ha ricevuto il premio speciale "green and blue climate changing", assegnato ai migliori progetti d'impresa in grado di integrare innovazione, tecnologia, tutela e valorizzazione dell'ambiente. La start-up, infatti, si occupa di controllo dell'ambiente e di sicurezza per le persone, per gli animali e per l'ecosistema.

«Il prossimo passo è la partecipazione alla competizione nazionale che si svolgerà a Milano il 30 novembre e il 1 dicembre– commenta il molfettese – anche in questa occasione daremo il massimo».

La start-up di cui il molfettese fa parte, dopo essersi laureato in Scienze e tecnologie dei materiali, aver svolto un dottorato di ricerca in fisica astroparticellare e un assegno di ricerca presso l'istituto di fisica nucleare, è nata solo nel mese di febbraio. Il suo core business è rappresentato dalle misure di prevenzione e controllo della radioattività tramite sensoristica sui droni.

«Ci occupiamo a 360 gradi di controllo del territorio – spiega Corrado –tra i nostri compiti, ad esempio, ci sono la ricerca di sorgenti orfane, quindi rifiuti radioattivi che non dovrebbero essere sul territorio, l'individuazione di situazioni di pericolo per i lavoratori, come la presenza di gas radon, del quale controlliamo che le quantità rimangano al di sotto dei limiti previsti dalla legge».

Essendo nata da poco, la start-up è ancora alla ricerca di opportunità e di occasioni di visibilità per attrarre investimenti.

«In questa fase ognuno di noi si occupa di ogni aspetto – prosegue – a partire dalla ricerca e dallo sviluppo sino ad arrivare al marketing, alle produzioni, alle rilevazioni sul campo e, per finire, ai report».

Nonostante i pochi mesi di attività, i componenti della Flying DEMon hanno degli obiettivi ben precisi.

«Vogliamo creare un ponte tra il mondo accademico e quello industriale – conclude il molfettese – per promuovere lo spirito del trasferimento tecnologico attraverso le start-up nate in contesti universitari, un aspetto che in Italia è ancora carente. Noi vogliamo iniziare dalla nostra regione».