Sscoperta una truffa ai danni del comune di Molfetta nella gestione del centro anziani
Indagine della Guardia di finanza. Informazioni di garanzia a tre persone
mercoledì 23 dicembre 2015
15.24
Da un lato una società appaltatrice del Comune che introita illecitamente denaro pubblico, dall'altro un dipendente infedele che, abusando del proprio ufficio, attesta falsamente come i servizi resi alla collettività da tale società siano sempre stati svolti a regola d'arte.
Sembra solo uno dei numerosi casi di mala gestione delle risorse pubbliche che sovente ricorrono al giorno d'oggi. Ma questa volta, lo scenario che ne viene fuori è reso ancor più triste dalle vere vittime delle condotte truffaldine, ovvero anziani e portatori di handicap.
E' quanto scoperto a Molfetta, dove le Fiamme Gialle, nell'ambito dei servizi svolti a tutela della spesa pubblica, hanno eseguito indagini di p.g. delegate dalla Procura di Trani, durate oltre un anno, finalizzate ad acclarare illecite condotte tenute dai responsabili di una cooperativa sociale privata di Bari, che gestiva due locali centri assistenza, rispettivamente uno per anziani e l'altro per disabili.
In particolare, dalla minuziosa analisi della copiosa documentazione acquisita, condotta anche con l'ausilio di un consulente tecnico nominato dalla Procura, veniva appurato che dal 2008 al 2013, la predetta Cooperativa, con artifici e raggiri, provocava un ingiusto danno, quantificato in € 473.576,02, alle casse del prefato Ente Comunale introitando regolarmente quanto dovuto in forza di n. 2 contratti di appalti aventi ad oggetto, rispettivamente, la gestione dei servizi integrati socio-assistenziali del centro anziani ed i servizi di assistenza ed integrazione sociale a favore dei portatori di handicap. La condotta delittuosa si sostanziava nell'omettere di comunicare al Comune l'assenza e/o la sostituzione temporanea per malattia/maternità delle previste figure professionali (psicologi, fisioterapisti, educatori, autisti accompagnatori, ecc.) senza restituire le corrispondenti somme di denaro, non dovute, attribuite alle singole figure professionali assenti con il conseguimento di un illecito profitto con grave inadempienza del servizio appaltato ed in difformità agli obblighi contrattuali previsti fornendo un servizio per quantità e qualità difformi cagionando, altresì, un turbamento del regolare funzionamento delle due strutture comunali.
Il tutto era reso possibile dall'accertata responsabilità di un dipendente comunale, il quale, nella qualità di Responsabile Unico del Procedimento e referente tecnico del Comune per l'"Area Anziani" attestava falsamente la regolarità e l'efficienza dei servizi presso le due strutture nonché il raggiungimento degli obiettivi di progetto da parte della cooperativa in questione nonostante che vi fosse l'assenza, anche totale, di alcune figure professionali procedendo, altresì, a sottoscrivere le attestazioni di compiuto servizio necessarie alla liquidazione delle fatture emesse dalla cooperativa nei confronti del Comune di Molfetta. Quindi, all'esito delle indagini, il G.I.P. del Tribunale di Trani emetteva un decreto di sequestro preventivo "per equivalente" di un immobile di proprietà della cooperativa in rassegna fino al valore dell'illecito profitto pari a € 473.576,02. Nei confronti dei due amministratori pro-tempore della cooperativa sociale e del dipendente comunale le fiamme gialle molfettesi procedevano alla notifica di un'informazione di garanzia per i reati di cui agli artt. 356 (frode nella pubblica fornitura e/o inadempimento contrattuale), 640 comma 1 e 2 punto 1) (truffa aggravata ai danni del Comune di Molfetta), 340 (interruzione di pubblico servizio), 323 (abuso d'ufficio) e 479 c.p. (falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici).
Sembra solo uno dei numerosi casi di mala gestione delle risorse pubbliche che sovente ricorrono al giorno d'oggi. Ma questa volta, lo scenario che ne viene fuori è reso ancor più triste dalle vere vittime delle condotte truffaldine, ovvero anziani e portatori di handicap.
E' quanto scoperto a Molfetta, dove le Fiamme Gialle, nell'ambito dei servizi svolti a tutela della spesa pubblica, hanno eseguito indagini di p.g. delegate dalla Procura di Trani, durate oltre un anno, finalizzate ad acclarare illecite condotte tenute dai responsabili di una cooperativa sociale privata di Bari, che gestiva due locali centri assistenza, rispettivamente uno per anziani e l'altro per disabili.
In particolare, dalla minuziosa analisi della copiosa documentazione acquisita, condotta anche con l'ausilio di un consulente tecnico nominato dalla Procura, veniva appurato che dal 2008 al 2013, la predetta Cooperativa, con artifici e raggiri, provocava un ingiusto danno, quantificato in € 473.576,02, alle casse del prefato Ente Comunale introitando regolarmente quanto dovuto in forza di n. 2 contratti di appalti aventi ad oggetto, rispettivamente, la gestione dei servizi integrati socio-assistenziali del centro anziani ed i servizi di assistenza ed integrazione sociale a favore dei portatori di handicap. La condotta delittuosa si sostanziava nell'omettere di comunicare al Comune l'assenza e/o la sostituzione temporanea per malattia/maternità delle previste figure professionali (psicologi, fisioterapisti, educatori, autisti accompagnatori, ecc.) senza restituire le corrispondenti somme di denaro, non dovute, attribuite alle singole figure professionali assenti con il conseguimento di un illecito profitto con grave inadempienza del servizio appaltato ed in difformità agli obblighi contrattuali previsti fornendo un servizio per quantità e qualità difformi cagionando, altresì, un turbamento del regolare funzionamento delle due strutture comunali.
Il tutto era reso possibile dall'accertata responsabilità di un dipendente comunale, il quale, nella qualità di Responsabile Unico del Procedimento e referente tecnico del Comune per l'"Area Anziani" attestava falsamente la regolarità e l'efficienza dei servizi presso le due strutture nonché il raggiungimento degli obiettivi di progetto da parte della cooperativa in questione nonostante che vi fosse l'assenza, anche totale, di alcune figure professionali procedendo, altresì, a sottoscrivere le attestazioni di compiuto servizio necessarie alla liquidazione delle fatture emesse dalla cooperativa nei confronti del Comune di Molfetta. Quindi, all'esito delle indagini, il G.I.P. del Tribunale di Trani emetteva un decreto di sequestro preventivo "per equivalente" di un immobile di proprietà della cooperativa in rassegna fino al valore dell'illecito profitto pari a € 473.576,02. Nei confronti dei due amministratori pro-tempore della cooperativa sociale e del dipendente comunale le fiamme gialle molfettesi procedevano alla notifica di un'informazione di garanzia per i reati di cui agli artt. 356 (frode nella pubblica fornitura e/o inadempimento contrattuale), 640 comma 1 e 2 punto 1) (truffa aggravata ai danni del Comune di Molfetta), 340 (interruzione di pubblico servizio), 323 (abuso d'ufficio) e 479 c.p. (falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici).