Sparò e ferì un 33enne in via Ruvo. Sarà giudizio immediato per un 19enne
Non ci sarà la fase preliminare. La prima udienza è fissata per il 21 dicembre davanti al Tribunale di Trani
martedì 6 dicembre 2022
9.01
Giudizio immediato per un 19enne di Molfetta, B.A., accusato di avere ferito un 33enne, al culmine di una lite riconducibile a futili motivi. L'imputato, dunque, non affronterà l'udienza preliminare prevista dal rito ordinario, ma comparirà direttamente davanti al Tribunale di Trani il 21 dicembre per sostenere il dibattimento.
Il giudizio immediato è un rito che viene chiesto in caso di evidenza delle prove e permette l'anticipazione della fase dibattimentale, ma non prevede, a differenza di altri procedimenti come il rito abbreviato, uno sconto di pena. La richiesta formulata dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Giuseppe Francesco Aiello, è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Domenico Zeno, che ha emanato il decreto di giudizio immediato.
I fatti risalgono al 31 dicembre scorso quando, in via Ruvo il 19enne esplose due colpi di pistola da una semiautomatica calibro 32 «con l'intenzione - si legge - di uccidere». Il 33enne, infatti, «fu attinto da un colpo di arma da fuoco da distanza ravvicinata in una parte vitale del corpo (la testa) e solo la prontezza di riflessi della vittima riusciva ad impedire la sua probabile morte». I due bossoli - uno calibro 7.65, l'altro 32 e un proiettile incamiciato - furono repertati dai Carabinieri.
Le indagini permisero di ricostruire i passaggi della vicenda, permettendo di raccogliere «gravi indizi di colpevolezza» a carico dell'autore. Il 19enne, ai domiciliari col braccialetto elettronico dopo un periodo in carcere e difeso dall'avvocato Tommaso Poli, è accusato di tentato omicidio e di porto illegale di arma da fuoco.
Il giudizio immediato è un rito che viene chiesto in caso di evidenza delle prove e permette l'anticipazione della fase dibattimentale, ma non prevede, a differenza di altri procedimenti come il rito abbreviato, uno sconto di pena. La richiesta formulata dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Giuseppe Francesco Aiello, è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Domenico Zeno, che ha emanato il decreto di giudizio immediato.
I fatti risalgono al 31 dicembre scorso quando, in via Ruvo il 19enne esplose due colpi di pistola da una semiautomatica calibro 32 «con l'intenzione - si legge - di uccidere». Il 33enne, infatti, «fu attinto da un colpo di arma da fuoco da distanza ravvicinata in una parte vitale del corpo (la testa) e solo la prontezza di riflessi della vittima riusciva ad impedire la sua probabile morte». I due bossoli - uno calibro 7.65, l'altro 32 e un proiettile incamiciato - furono repertati dai Carabinieri.
Le indagini permisero di ricostruire i passaggi della vicenda, permettendo di raccogliere «gravi indizi di colpevolezza» a carico dell'autore. Il 19enne, ai domiciliari col braccialetto elettronico dopo un periodo in carcere e difeso dall'avvocato Tommaso Poli, è accusato di tentato omicidio e di porto illegale di arma da fuoco.