Spaccio di droga, armi e furti a Molfetta: i primi indagati restano in silenzio

Tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante gli interrogatori di garanzia. Si prosegue oggi

giovedì 15 giugno 2023 12.54
A cura di Nicola Miccione
Hanno scelto la strada del silenzio i primi 10 indagati nell'ambito dell'indagine su «un nutrito gruppo di soggetti dediti allo spaccio al dettaglio di stupefacenti» a Molfetta che, su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Ivan Barlafante, ha portato all'arresto di 16 persone, 13 delle quali in carcere.

Le accuse, contestate a vario titolo, sono di spaccio di stupefacenti, detenzione illegale di armi, furto aggravato e indebito utilizzo di dispositivi di comunicazione da parte di detenuti. Davide Caradonna e Giovanni Panunzio, difesi dall'avvocato Michele Salvemini, Daniele De Pinto, difeso dal legale Mauro Palma, Annalaura e Giuseppe Petruzzella, Mario Lagrasta, Domenico Marzocca, Paolo Manzoni, Vito Tota e Filippo Caravella si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere.

Nessuna novità di rilievo è dunque emersa ieri. Si proseguirà oggi con gli interrogatori di Vito Domenico Lomuscio, Cosimo Magrone, difesi dall'avvocato Michele Salvemini, e Francesco Saverio Facchini, arrestati al culmine di un'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Francesco Tosto, partita dall'attenta visione dei filmati pubblicati su TikTok, dove gli indagati si mostravano con grandi quantità di denaro e scarpe costose o in ristoranti.

L'attività investigativa dei Carabinieri della locale Compagnia, iniziata a fine 2021, ha portato alla luce un gruppo di pusher «al cui vertice, nella veste di fornitore», in particolar modo di cocaina, ci sarebbe stato Alessandro Anaclerio, 39enne di Bari, noto agli investigatori, Tra le persone arrestate ci sono pure quattro donne.