Spaccavento: «Emergenza sicurezza a Molfetta, basta minimizzare»

Secondo il medico molfettese è «necessaria una risposta dalle istituzioni e dalla cittadinanza attiva»

giovedì 1 ottobre 2020 7.19
A cura di Nicola Miccione
«L'ennesimo incendio di un'autovettura a Molfetta, qualche giorno fa, questa volta nel quartiere San Giuseppe, ripropone con grande forza il tema della sicurezza in città». A denunciarlo è Felice Spaccavento, già candidato alle elezioni regionali nella lista Puglia Solidale e Verde.

«Dall'inizio dell'anno sono ben 23 i roghi che hanno coinvolto macchine parcheggiate sulla pubblica via, producendo ingenti danni economici ai proprietari. Questa situazione non è più tollerabile e impone una ferma presa di posizione da parte delle istituzioni», scrive in una nota stampa pervenuta in redazione.

«Condivido, per questo, l'appello lanciato in queste ore da Matteo d'Ingeo e dal movimento Liberatorio Politico - continua Spaccavento - affinché il sindaco Tommaso Minervini ponga al vertice delle priorità dell'amministrazione il tema della sicurezza dei cittadini, dal momento che progressivamente Molfetta sta scivolando in una condizione di illegalità diffusa che genera un profondo senso di insicurezza e di paura nei cittadini».

E sempre secondo il candidato alle ultime elezioni regionali «gli episodi da citare sarebbero moltissimi: oltre ai roghi delle auto, come non pensare, infatti, ai potentissimi petardi, ai fuochi pirotecnici non autorizzati e alle forti esplosioni che turbano, a qualsiasi ora, la tranquillità dei cittadini in molte zone della città, o agli schiamazzi e agli atti vandalici che si susseguono ovunque?», si chiede.

«Dinnanzi a questo scenario è intollerabile l'approccio del sindaco Minervini che si ostina a minimizzare e a ridimensionare la portata di questi fenomeni, continuando a raccontare la bella favoletta di una città con elevati standard di vivibilità. La realtà che vivono i cittadini tutti i giorni - sostiene Minervini - è molto diversa».

«Per questo - spiega - auspico, da un lato, la convocazione immediata di un consiglio comunale monotematico che affronti la questione sicurezza e adotti misure concrete da realizzare quanto prima (prolungamento dell'orario di servizio della Polizia Locale, potenziamento dei sistemi di videosorveglianza, maggiore coordinamento tra tutte le forze dell'ordine presenti in città), e, dall'altro, uno scatto di orgoglio da parte della cittadinanza attiva».

Secondo il medico molfettese, anestesista all'ospedale di Corato, la cittadinanza attiva «rappresenta sempre il primo presidio di legalità sul territorio, in modo che possano aumentare le denunce dei fenomeni di illegalità e si possano così aiutare gli inquirenti a fare luce sui tanti episodi oscuri che lanciano un'ombra sinistra sulla nostra Molfetta».