«Solo grande confusione da parte del Sindaco e della sua maggioranza in consiglio comunale»
Forza Italia commenta duramente l'ultima seduta del Consiglio
mercoledì 18 ottobre 2017
14.54
E' stato un Consiglio Comunale lungo e spigoloso quello di lunedì 16 ottobre, iniziato in prima mattinata e finito nel tardo pomeriggio; oltre nove ore di ore di Consiglio Comunale nel quale i consiglieri di Forza Italia, Udc e Patto Comune si sono battuti animatamente sui diversi argomenti affrontati e sui cui l'amministrazione Minervini, invece, ha dato ancora una volta il peggio di se dimostrando di avere poco o nulla di "smart".
Si inizia con le società partecipate e con il ripristino dei Consigli di Amministrazione per ASM e Multiservizi, fino ad oggi gestiti con la figura dell'Amministratore Unico e voluti fortemente dal Sindaco Tommaso Minervini. Nonostante la legge imponga specifiche motivazioni di carattere organizzativo per il ripristino di tali organi, il Sindaco ha relazionato sul punto con l'ormai consueta sufficienza e superficialità con cui è solito presentarsi davanti alla massima assise cittadina ed ha tentato di giustificare il provvedimento con banali argomentazioni e motivazioni di carattere storico; della serie "è sempre stato così dal dopoguerra, lo facciamo di nuovo". Un provvedimento che a fronte di qualche euro di risparmio crea "poltrone di potere" inutili negli organi chiave delle due aziende e che andranno ad appesantire ancora di più il carrozzone delle partecipate comunali. L'inconfessabile verità è che il Sindaco, pur di andare avanti e accontentare gli scontenti e i dimissionari della sua maxi coalizione - dall'ancora indefinito indirizzo politico ma al 100% marchiata Michele Emiliano - sarebbe pronto a tutto.
In calendario c'era anche un interessante ordine del giorno sul Piano Regionale di Riordino Ospedaliero. La maggioranza si è presentata in aula con una magra proposta di delibera che prevedeva l'avvio di una raccolta firme nei comuni di Molfetta, Giovinazzo, Ruvo, Corato, Terlizzi e Bitonto per scegliere l'ubicazione dell'Ospedale di 1°livello previsto da piano. Al fine di migliorare la proposta e renderla più corposa nel merito, tutte le forze politiche di opposizione - dando prova di grande maturità di fronte al problema - hanno proposto un emendamento congiunto nel quale si chiedeva in modo chiaro ed inequivocabile l'impegno del Sindaco a difendere in Regione l'Ospedale di Molfetta ed a richiedere il finanziamento dell'Ospedale di 2° livello del Nord Barese che dovrà sorgere tra Molfetta e Bisceglie. Davanti a questa proposta, però, la maggioranza "smart" che governa la città non si è degnata nemmeno di riflettere qualche minuto sulla proposta ritenendola troppo "campanilistica", come se voler difendere il nostro Ospedale sia diventata una colpa di cui vergognarsi. Assurdo.
E poi non possiamo non citare il teatrino creatosi sulla questione dell'adeguamento al nuovo regolamento edilizio tipo; provvedimento ritenuto urgentissimo e improrogabile fino a qualche ora prima del Consiglio e poi diventato "improvvisamente" rinviabile a nuova data. Una confusione più unica che rara ma specchio di un'amministrazione che vive alla giornata senza alcuna programmazione a medio termine per la nostra città.
Noi però non molliamo e saremo sempre lì, in prima linea a difendere con il coltello tra i denti l'unico interesse che abbiamo a cuore: Molfetta e i molfettesi.
Si inizia con le società partecipate e con il ripristino dei Consigli di Amministrazione per ASM e Multiservizi, fino ad oggi gestiti con la figura dell'Amministratore Unico e voluti fortemente dal Sindaco Tommaso Minervini. Nonostante la legge imponga specifiche motivazioni di carattere organizzativo per il ripristino di tali organi, il Sindaco ha relazionato sul punto con l'ormai consueta sufficienza e superficialità con cui è solito presentarsi davanti alla massima assise cittadina ed ha tentato di giustificare il provvedimento con banali argomentazioni e motivazioni di carattere storico; della serie "è sempre stato così dal dopoguerra, lo facciamo di nuovo". Un provvedimento che a fronte di qualche euro di risparmio crea "poltrone di potere" inutili negli organi chiave delle due aziende e che andranno ad appesantire ancora di più il carrozzone delle partecipate comunali. L'inconfessabile verità è che il Sindaco, pur di andare avanti e accontentare gli scontenti e i dimissionari della sua maxi coalizione - dall'ancora indefinito indirizzo politico ma al 100% marchiata Michele Emiliano - sarebbe pronto a tutto.
In calendario c'era anche un interessante ordine del giorno sul Piano Regionale di Riordino Ospedaliero. La maggioranza si è presentata in aula con una magra proposta di delibera che prevedeva l'avvio di una raccolta firme nei comuni di Molfetta, Giovinazzo, Ruvo, Corato, Terlizzi e Bitonto per scegliere l'ubicazione dell'Ospedale di 1°livello previsto da piano. Al fine di migliorare la proposta e renderla più corposa nel merito, tutte le forze politiche di opposizione - dando prova di grande maturità di fronte al problema - hanno proposto un emendamento congiunto nel quale si chiedeva in modo chiaro ed inequivocabile l'impegno del Sindaco a difendere in Regione l'Ospedale di Molfetta ed a richiedere il finanziamento dell'Ospedale di 2° livello del Nord Barese che dovrà sorgere tra Molfetta e Bisceglie. Davanti a questa proposta, però, la maggioranza "smart" che governa la città non si è degnata nemmeno di riflettere qualche minuto sulla proposta ritenendola troppo "campanilistica", come se voler difendere il nostro Ospedale sia diventata una colpa di cui vergognarsi. Assurdo.
E poi non possiamo non citare il teatrino creatosi sulla questione dell'adeguamento al nuovo regolamento edilizio tipo; provvedimento ritenuto urgentissimo e improrogabile fino a qualche ora prima del Consiglio e poi diventato "improvvisamente" rinviabile a nuova data. Una confusione più unica che rara ma specchio di un'amministrazione che vive alla giornata senza alcuna programmazione a medio termine per la nostra città.
Noi però non molliamo e saremo sempre lì, in prima linea a difendere con il coltello tra i denti l'unico interesse che abbiamo a cuore: Molfetta e i molfettesi.