Social Market Solidale a Molfetta, che cos’è esattamente?
Presentato il progetto dell'Associazione "Regaliamoci un sorriso" presieduta da Graziano Antonio Salvemini
sabato 6 maggio 2017
07.00
Prima uscita pubblica per il Social Market Solidale, il progetto che sta prendendo piede e che presto porterà a Molfetta una nuova forma di aiuto concreto nei confronti di nuclei familiari, ma anche singoli individui, che vertono in condizioni di indigenza.
Un'idea, questa, che ormai da due anni aleggiava in città e che sta vedendo la sua realizzazione grazie alla creazione dell'Associazione "Regaliamoci un sorriso" Onlus composta da Graziano Antonio Salvemini (presidente), Marino Mastropasqua (vicepresidente), Tonia Angione (segretaria), Maddalena Pisani (tesoriere), Tommaso Amato (componente), Leo de pinto (socio fondatore), Giulio Pisani (socio fondatore). A condividere per primi il progetto sono stati l'Azione Cattolica e il Rotary.
Ma che cosa è esattamente un Social Market Solidale? Come ha spiegato il presidente Graziano Antonio Salvemini nel coso di un incontro di presentazione presso l'Hotel Garden, si tratta di un vero supermercato indirizzato alle fasce più deboli della società, a tutte le famigli indigenti e singoli che si trovano in un stato di disagio; come in un normale supermercato si trovano prodotti alimentari e non, l'unica differenza è che non esiste moneta sonante: ai prodotti viene attribuito un valore in punti e al cliente è consegnata una tessera con una ricarica di punti mensili con cui fare compere nel social market.
Non si tratta di un'idea nata a Molfetta, a onor del vero, ma di un sistema di aiuti concreti – il più delle volte privato o in taluni casi legato all'ambito parrocchiale – che va a integrare le normali pratiche di assistenzialismo poste in essere dalle istituzioni comunali. Un "fenomeno" sociale diffuso a "macchia di leopardo" e che sta prendendo corpo in diverse città, come ad esempio Gravina con l'"Emporio della Carità" che proprio dal gruppo molfettese è stato preso ad esempio e studiato per comprenderne le dinamiche e la fattibilità del progetto su territorio di Molfetta.
Da dove arrivano i prodotti acquistabili nel social market? Le quantità maggiori provengono generalmente da convenzioni sottoscritte con grandi catene di super e ipermercati che decidono di cedere la merce il più delle volte considerata "non vendibile" per i propri standard, oppure da grandi aziende produttrici che destinano una parte di merce in beneficenza. Non mancano naturalmente le donazioni della gente e le raccolte alimentari.
In uno scenario in cui, secondo alcuni dati raccolti anche grazie ai Servizi Sociali, sarebbero 1200 i nuclei familiari a rischio povertà a Molfetta, di cui 600 sostenuti dal sistema assistenziale comunale e di cui circa 300 nuclei sono in una situazione di povertà assoluta, il progetto di social market, come ha affermato Salvemini, vorrebbe arrivare a chi ancora prova una sorta di "vergogna" della propria condizione, a chi per una forma di estrema dignità mista qualche volta a orgoglio, si rifiuta di chiedere aiuto.
La stima sarebbe quella di aprire le porte del market a circa 100 famiglie nel primo anno di attività, che dovrebbe iniziare ufficialmente intorno a settembre o ottobre prossimi dopo una fase delicata di ristrutturazione dei locali messia disposizione dalla Conferenza Episcopale Pugliese presso l'ex complesso "Santa Luisa".
A esaminare e vagliare le richieste di accesso al market saranno – attraverso l'ascolto e altresì la visione dei parametri Isee –, la Caritas di Molfetta, il Gruppo di Volontariato Vincenziano e il SerMolfetta, realtà radicate sul territorio e che già in parte svolgono tale funzione, con le quali l'associazione "Regaliamoci un sorriso" ha stipulato delle convenzioni. Altre convenzioni, naturalmente, saranno stipulate con i Servizi Sociali e il Comune di Molfetta, riprendendo un cammino che si era interrotto con la caduta della scorsa Amministrazione.
«Speriamo che questo primo incontro pubblico possa creare un effetto domino, che in molti possano interessarsi al nostro progetto» è l'appello finale del presidente Salvemini che conferma la ricerca di volontari e l'apertura a chi fosse intenzionato a sostenere un un progetto di solidarietà e misericordia, contattando l'associazione attraverso l'indirizzo mail regaliamociunsorrisoonlus@gmail.com.
Un'idea, questa, che ormai da due anni aleggiava in città e che sta vedendo la sua realizzazione grazie alla creazione dell'Associazione "Regaliamoci un sorriso" Onlus composta da Graziano Antonio Salvemini (presidente), Marino Mastropasqua (vicepresidente), Tonia Angione (segretaria), Maddalena Pisani (tesoriere), Tommaso Amato (componente), Leo de pinto (socio fondatore), Giulio Pisani (socio fondatore). A condividere per primi il progetto sono stati l'Azione Cattolica e il Rotary.
Ma che cosa è esattamente un Social Market Solidale? Come ha spiegato il presidente Graziano Antonio Salvemini nel coso di un incontro di presentazione presso l'Hotel Garden, si tratta di un vero supermercato indirizzato alle fasce più deboli della società, a tutte le famigli indigenti e singoli che si trovano in un stato di disagio; come in un normale supermercato si trovano prodotti alimentari e non, l'unica differenza è che non esiste moneta sonante: ai prodotti viene attribuito un valore in punti e al cliente è consegnata una tessera con una ricarica di punti mensili con cui fare compere nel social market.
Non si tratta di un'idea nata a Molfetta, a onor del vero, ma di un sistema di aiuti concreti – il più delle volte privato o in taluni casi legato all'ambito parrocchiale – che va a integrare le normali pratiche di assistenzialismo poste in essere dalle istituzioni comunali. Un "fenomeno" sociale diffuso a "macchia di leopardo" e che sta prendendo corpo in diverse città, come ad esempio Gravina con l'"Emporio della Carità" che proprio dal gruppo molfettese è stato preso ad esempio e studiato per comprenderne le dinamiche e la fattibilità del progetto su territorio di Molfetta.
Da dove arrivano i prodotti acquistabili nel social market? Le quantità maggiori provengono generalmente da convenzioni sottoscritte con grandi catene di super e ipermercati che decidono di cedere la merce il più delle volte considerata "non vendibile" per i propri standard, oppure da grandi aziende produttrici che destinano una parte di merce in beneficenza. Non mancano naturalmente le donazioni della gente e le raccolte alimentari.
In uno scenario in cui, secondo alcuni dati raccolti anche grazie ai Servizi Sociali, sarebbero 1200 i nuclei familiari a rischio povertà a Molfetta, di cui 600 sostenuti dal sistema assistenziale comunale e di cui circa 300 nuclei sono in una situazione di povertà assoluta, il progetto di social market, come ha affermato Salvemini, vorrebbe arrivare a chi ancora prova una sorta di "vergogna" della propria condizione, a chi per una forma di estrema dignità mista qualche volta a orgoglio, si rifiuta di chiedere aiuto.
La stima sarebbe quella di aprire le porte del market a circa 100 famiglie nel primo anno di attività, che dovrebbe iniziare ufficialmente intorno a settembre o ottobre prossimi dopo una fase delicata di ristrutturazione dei locali messia disposizione dalla Conferenza Episcopale Pugliese presso l'ex complesso "Santa Luisa".
A esaminare e vagliare le richieste di accesso al market saranno – attraverso l'ascolto e altresì la visione dei parametri Isee –, la Caritas di Molfetta, il Gruppo di Volontariato Vincenziano e il SerMolfetta, realtà radicate sul territorio e che già in parte svolgono tale funzione, con le quali l'associazione "Regaliamoci un sorriso" ha stipulato delle convenzioni. Altre convenzioni, naturalmente, saranno stipulate con i Servizi Sociali e il Comune di Molfetta, riprendendo un cammino che si era interrotto con la caduta della scorsa Amministrazione.
«Speriamo che questo primo incontro pubblico possa creare un effetto domino, che in molti possano interessarsi al nostro progetto» è l'appello finale del presidente Salvemini che conferma la ricerca di volontari e l'apertura a chi fosse intenzionato a sostenere un un progetto di solidarietà e misericordia, contattando l'associazione attraverso l'indirizzo mail regaliamociunsorrisoonlus@gmail.com.