Siragusa, un “talk show” per presentare programma e candidati

A Piazza Mazzini il candidato sindaco mette in evidenza i casi di incuria, abbandono e dimenticanza della città

lunedì 5 giugno 2017 9.43
A cura di Isabel Romano
"Credo", è affidata alle parole di questa canzone di Giorgia l'apertura del comizio, o come è stato ribattezzato il format in tale occasione, il "talk show" che presenta alla città la candidatura di Leonardo Siragusa alla carica di sindaco assieme ai candidati al consiglio della sua lista civica "Leonardo sindaco".

Una chiacchierata con il giornalista Matteo Diamante a piazza Mazzini, con alle spalle lo scenario del porto, per parlare dei punti fondamentali e programmatici di una candidatura inaspettata e che all'inizio ha suscitato qualche sorpresa.

Una candidatura la cui decisione, ammette lo stesso Siragusa, è avvenuta all'improvviso, dopo sforzi fallimentari per avere una sinistra unita con l'espressione di un unico candidato sindaco, e dopo aver assistito al configurarsi di coalizioni "strane" dunque «avevo due strade da scegliere o essere coerente o non essere coerente. La coerenza mi portava a dire "non impegnarti in questa tornata elettorale" e quindi abbandonare la politica, dall'altra parte la non coerenza mi doveva portare chiaramente a scegliere tra un centrodestra e non so l'altro tipo di coalizione come definirla; per cui all'improvviso ho detto facciamo una scommessa, cerchiamo di creare con chi vorrà condividere questa esperienza una cosa nuova, una cosa molto semplice dando uno slogan molto pratico alla campagna elettorale perché penso che a Molfetta in questo momento, qualsiasi amministratore non è in grado di promettere grandi progetti; ma per come Molfetta oggi si trova ha solo la necessità di mettere le cose a posto», ha affermato il candidato sindaco.

Uno slogan ricorrente su cui si fonda la sua comunicazione e la speranza, e per certi versi convinzione, di riuscire ad arrivare al ballottaggio. Cosa certamente non semplice vista la disparità e lo svantaggio numerico rispetto alle liste che sostengono de Bari e Minervini.

Siragusa, però, ci crede; così come crede che se un vero cambiamento deve esserci allora lo si deve auspicare a tutti i livelli del Comune, citando se stesso nell'ormai famosa frase in cui affermava che nei primi giorni di governo avrebbe "smontato tutto il Comune".

La chiacchierata ha poi affrontato alcuni punti chiave della campagna mostrando con dei video alcuni esempi di incuria, abbandono e dimenticanza come il porto, la zona del vecchio mercato ortofrutticolo, la costa di Levante con il vecchio Park Club, la piscina comunale, il Pulo dove vorrebbe riportare la vecchia tradizione del presepe vivente, il rondò del quartiere Madonna della Rosa per metà sistemato, la Cittadella degli Artisti riportandola all'iniziale progetto di laboratorio della cartapesta per far tornare a Molfetta il Carnevale ormai perso.

Tra i motori della vita soprattutto economica della città, Siragusa individua il binomio turismo-cultura in cui si inserisce il progetto della possibile copertura mobile all'anfiteatro di Ponente, mentre subito dopo si tocca la spinosa questione dell'ospedale di Molfetta.

«Nel confronto tra sindaci avuto qualche settimana fa qualcuno di noi ha sostenuto che l'ospedale di Molfetta sostanzialmente sarà chiuso, ma io sono stato tra quelli che ha sventolato il Bollettino Ufficiale della Regione e ho invitato i cittadini a valutare bene quello che si dice sull'ospedale leggendo bene l'articolo 6 del Bollettino che recita che ci sono delle riorganizzazioni, quindi aperture di ospedali di primo livello, dove è inserita la circoscrizione dove dovrebbe nascere, però mentre per gli altri ospedali si assegnano i soldi, per il nuovo ospedale del Nord barese non si assegnano soldi, quindi vuol dire che non si sa quando sorgerà l'ospedale di primo livello», sono le parole di commento di Siragusa alla lettura del suddetto Bollettino e alle parole del Presidente Michele Emiliano.

In chiusura un altro argomento particolarmente sentito e caldo negli ultimi mesi in città, la raccolta rifiuti porta a porta che nel suo programma non viene eliminata ma riorganizzata in base alle esigenze dei quartieri e un ricalcolo in modo analitico della tassa sui rifiuti che a detta di Siragusa porterebbe a una percentuale pari 22,50 da pagare in meno sulla Tari. Una stima sì prudenziale, ma anche ambiziosa se non si specificano le tempistiche entro cui realizzare il risultato.