Sinistra Italiana esulta per l'approvazione del PUMS
Il partito assicura vigilanza e attenzione sulla realizzazione del Piano
martedì 28 agosto 2018
12.46
"Molfetta è uno dei primi comuni d'Italia a dotarsi di un PUMS e se questo è stato possibile è solo grazie al lavoro svolto dall'Amministrazione precedente. Il sindaco Minervini e la sua giunta raccolgono i nostri frutti, come già accaduto con il Piano di Ampliamento del Cimitero e la realizzazione dello Stadio Paolo Poli. E grazie al PUMS arriveranno a Molfetta nuovi fondi per una velostazione e tre nuovi autobus".
Lo annuncia il circolo molfettese di Sinistra Italiana in una nota.
" Nel periodo tra il 2014 e il 2016, grazie a un lavoro intenso coordinato con energia e visione dall'assessore al Territorio e all'Ambiente Rosalba Gadaleta, l'Amministrazione Natalicchio ha fatto del Piano della Mobilità una sfida strategica, mettendo in campo un percorso serio e collettivo per arrivare alla redazione del Piano. Prima una fase di rilevazioni statistiche affidata a una delle società più qualificate d'Italia. Poi un percorso partecipativo durato molti mesi che ha coinvolto le scuole, le associazioni, i portatori d'interesse e il coordinamento cittadino di Agenda XXI. Infine l'adozione del Piano, che è avvenuta nel 2015 e la presentazione in Consiglio Comunale, avvenuta nel 2016, dopo la quale sia il Commissario che il Sindaco Minervini sono stati fermi e immobili per due anni, tenendo il PUMS nel cassetto. Solo ieri siamo stati convocati d'urgenza in consiglio comunale, perché senza l'approvazione definitiva avremmo perso opportunità e finanziamenti", continua Sinistra Italiana.
"Approvando il PUMS in via definitiva completiamo un ciclo di interventi sulla mobilità che, nella storia di Molfetta, non ha precedenti. In pochi anni, abbiamo interamente rinnovato il parco autobus cittadino, grazie all'acquisto dei nuovi mezzi, e a attivato nuove linee - come quella assai frequentata che collega la città alla zona industriale - rilanciando un trasporto pubblico locale che era allo sbando. Abbiamo lanciato i park and drive, oggi entrati nelle abitudini della città. Abbiamo attivato la ZTL in Centro Antico, monitorata e protetta da telecamere, liberando Piazza Municipio, Piazza Duomo e Cala Sant'Andrea dall'invasione dei veicoli e scommettendo sull'economia della bellezza e del turismo. Abbiamo progettato i primi interventi che oggi sono in fase di finanziamento, come le rotonde di via Terlizzi e via Ruvo o il semaforo sul Ponte Schiva Zappa (che l'Amministrazione ancora non attiva, con grave pericolo dei cittadini) e la passerella pedonale sulla Lama che collega le due zone dei quartieri di espansione (chiesa Madonna della Rosa e via Spadolini). Abbiamo, inoltre, disegnato una nuova idea di waterfront, grazie al concorso internazionale d'idee Europan, e approvato i primi progetti di piste ciclabili della storia di Molfetta, di collegamento intermodale tra le scuole cittadine, che il sindaco deve solo occuparsi di finanziare e realizzare. Tutto questo in soli tre anni. Cosa ha fatto di suo l'amministrazione Minervini in un anno? Praticamente nulla. Se non perdere bandi (indimenticabile l'ultimo posto sulla rigenerazione urbana), farci commissariare sul Piano delle Coste, scatenare il caos su Corso Dante e piantare fiori secchi nelle aiuole e negli spartitraffico!", insiste Sinistra Italiana Molfetta.
"Restiamo preoccupati, come abbiamo evidenziato ieri in aula, per alcuni stravolgimenti che la giunta Minervini e in particolare l'Assessore ai Lavori Pubblici Mariano Caputo iniziano a proporre al PUMS originario. In particolare, troviamo del tutto inopportuna la realizzazione di una mega-rotonda in zona Porta Bisceglie, altezza porto commerciale. Il PUMS prevedeva due rotonde più piccole e meno impattanti, più adeguate. Troviamo anche assurda la scelta di realizzare una velostazione da 600 posti nella zona accanto alla stazione, in cui avevamo acquistato un parcheggio dalle Ferrovie dello Stato. Comprammo quel parcheggio per realizzare 70 nuovi stalli per le macchine, al servizio dei pendolari e di Corso Umberto. Un parcheggio intermodale che oggi viene cancellato irresponsabilmente per una velostazione di dimensioni esagerate, altamente impattante e costosissima (450.000 euro), come se in questa città realizzare grandi opere inutili sia un'ossessione permanente. In quel parcheggio la soluzione migliore sarebbe stata far convivere macchine e biciclette, con una velostazione con ciclofficina di dimensioni più modeste, senza manie di grandezza. Vigileremo perché il PUMS resti lo strumento che abbiamo pensato e progettato: un piano ecologista, capace di promuovere l'uso dei mezzi pubblici, la ciclabilità e la pedonalizzazione progressiva del centro cittadino, abbattendo inquinamento atmosferico, acustico e incidentalità e generando una cultura della mobilità dolce e di stili di vita sostenibili e a basso impatto ambientale", conclude Paola Natalicchio, consigliere comunale di Sinistra Italiana.
Lo annuncia il circolo molfettese di Sinistra Italiana in una nota.
" Nel periodo tra il 2014 e il 2016, grazie a un lavoro intenso coordinato con energia e visione dall'assessore al Territorio e all'Ambiente Rosalba Gadaleta, l'Amministrazione Natalicchio ha fatto del Piano della Mobilità una sfida strategica, mettendo in campo un percorso serio e collettivo per arrivare alla redazione del Piano. Prima una fase di rilevazioni statistiche affidata a una delle società più qualificate d'Italia. Poi un percorso partecipativo durato molti mesi che ha coinvolto le scuole, le associazioni, i portatori d'interesse e il coordinamento cittadino di Agenda XXI. Infine l'adozione del Piano, che è avvenuta nel 2015 e la presentazione in Consiglio Comunale, avvenuta nel 2016, dopo la quale sia il Commissario che il Sindaco Minervini sono stati fermi e immobili per due anni, tenendo il PUMS nel cassetto. Solo ieri siamo stati convocati d'urgenza in consiglio comunale, perché senza l'approvazione definitiva avremmo perso opportunità e finanziamenti", continua Sinistra Italiana.
"Approvando il PUMS in via definitiva completiamo un ciclo di interventi sulla mobilità che, nella storia di Molfetta, non ha precedenti. In pochi anni, abbiamo interamente rinnovato il parco autobus cittadino, grazie all'acquisto dei nuovi mezzi, e a attivato nuove linee - come quella assai frequentata che collega la città alla zona industriale - rilanciando un trasporto pubblico locale che era allo sbando. Abbiamo lanciato i park and drive, oggi entrati nelle abitudini della città. Abbiamo attivato la ZTL in Centro Antico, monitorata e protetta da telecamere, liberando Piazza Municipio, Piazza Duomo e Cala Sant'Andrea dall'invasione dei veicoli e scommettendo sull'economia della bellezza e del turismo. Abbiamo progettato i primi interventi che oggi sono in fase di finanziamento, come le rotonde di via Terlizzi e via Ruvo o il semaforo sul Ponte Schiva Zappa (che l'Amministrazione ancora non attiva, con grave pericolo dei cittadini) e la passerella pedonale sulla Lama che collega le due zone dei quartieri di espansione (chiesa Madonna della Rosa e via Spadolini). Abbiamo, inoltre, disegnato una nuova idea di waterfront, grazie al concorso internazionale d'idee Europan, e approvato i primi progetti di piste ciclabili della storia di Molfetta, di collegamento intermodale tra le scuole cittadine, che il sindaco deve solo occuparsi di finanziare e realizzare. Tutto questo in soli tre anni. Cosa ha fatto di suo l'amministrazione Minervini in un anno? Praticamente nulla. Se non perdere bandi (indimenticabile l'ultimo posto sulla rigenerazione urbana), farci commissariare sul Piano delle Coste, scatenare il caos su Corso Dante e piantare fiori secchi nelle aiuole e negli spartitraffico!", insiste Sinistra Italiana Molfetta.
"Restiamo preoccupati, come abbiamo evidenziato ieri in aula, per alcuni stravolgimenti che la giunta Minervini e in particolare l'Assessore ai Lavori Pubblici Mariano Caputo iniziano a proporre al PUMS originario. In particolare, troviamo del tutto inopportuna la realizzazione di una mega-rotonda in zona Porta Bisceglie, altezza porto commerciale. Il PUMS prevedeva due rotonde più piccole e meno impattanti, più adeguate. Troviamo anche assurda la scelta di realizzare una velostazione da 600 posti nella zona accanto alla stazione, in cui avevamo acquistato un parcheggio dalle Ferrovie dello Stato. Comprammo quel parcheggio per realizzare 70 nuovi stalli per le macchine, al servizio dei pendolari e di Corso Umberto. Un parcheggio intermodale che oggi viene cancellato irresponsabilmente per una velostazione di dimensioni esagerate, altamente impattante e costosissima (450.000 euro), come se in questa città realizzare grandi opere inutili sia un'ossessione permanente. In quel parcheggio la soluzione migliore sarebbe stata far convivere macchine e biciclette, con una velostazione con ciclofficina di dimensioni più modeste, senza manie di grandezza. Vigileremo perché il PUMS resti lo strumento che abbiamo pensato e progettato: un piano ecologista, capace di promuovere l'uso dei mezzi pubblici, la ciclabilità e la pedonalizzazione progressiva del centro cittadino, abbattendo inquinamento atmosferico, acustico e incidentalità e generando una cultura della mobilità dolce e di stili di vita sostenibili e a basso impatto ambientale", conclude Paola Natalicchio, consigliere comunale di Sinistra Italiana.