Il Covid, la paura e la chiusura. Da domani si torna in classe alla "Carnicella" di Molfetta

Il dirigente scolastico: «Necessario certificato medico: niente sintomi negli ultimi tre giorni»

domenica 25 ottobre 2020 18.01
Domani si torna in classe. Dopo diversi giorni lontano dai banchi di scuola.

E quanto accadrà nella scuola elementare "Carnicella", chiusa su disposizione del sindaco Tommaso Minervini a causa della presenza di casi di positività al Covid in alcuni membri della comunità scolastica.
«Via prioritaria la protezione precauzionale dei bambini», aveva scritto il sindaco nell'ordinanza (al momento l'unica del genere diramata sul territorio urbano, ndr) che sanciva la chiusura dell'edificio.
Il Covid era arrivato anche lì, portando non poca paura e agitazione, poi la trafila burocratica dei tamponi, l'esito purtroppo nefasto.

"Facendo seguito alle comunicazioni ricevute dalla ASL BA di Molfetta e alla nota del Sindaco di Molfetta del 23/10/20, si comunica che dal giorno 26 ottobre p.v saranno riavviate le attività didattiche in presenza", è la comunicazione alle famiglie del Dirigente scolastico che annuncia il ritorno in classe anche di quelle classi facenti sì parte della "Carnicella" ma "allocate, per questo anno scolastico, nel plesso Azzollini".

Insomma, un raggio di sole in questo grigio inizio di anno scolastico.

Il rientro in classe, tuttavia, sarà strettamente collegato a una condizione: "come stabilito e comunicato dalla ASL BA, il rientro a scuola degli studenti dovrà essere accompagnato da un certificato di assenza di sintomi significativi negli ultimi tre giorni del Pediatra di Libera Scelta o del Medico di Medicina Generale", si legge ancora nella missiva del Dirigente Scolastico.

Intanto sono in corso lavori di adeguamento degli spazi e delle aule alle normative anti Covid in altre scuole di Molfetta. Il Comune, forte di un sovvenzionamento da parte del Ministero dell'istruzione, sta intervenendo nella scuola "Filippetto" e ha già predisposto quanto necessario per i lavori nella scuola "Cozzoli" e nella "Papa Giovanni XXIII".