Si torna a sparare in città: colpi di pistola contro un portone
Il raid in via dei Salesiani, nessuno è rimasto ferito: esplosi quattro colpi. Sul posto, per le indagini, i Carabinieri
lunedì 29 giugno 2020
21.35
Quattro colpi di pistola a squarciare il silenzio di una serata d'inizio estate. Si è tornati a sparare per le vie di Molfetta, stasera. Bersaglio del commando armato, intorno alle ore 18.40, il portone d'ingresso di un palazzo di via dei Salesiani, nella zona di Ponente.
I quattro colpi (tutti calibro 9), esplosi presumibilmente da una distanza media, dal centro della via, da un'autovettura in corsa, sono tutti andati a segno contro le vetrate del portone su cui, da vicino, si notano i fori d'ingresso dei proiettili, recuperati dai Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche. E proprio in quello stabile abita, fra gli altri, un uomo ristretto agli arresti domiciliari: sul suo nome, però, gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, un riserbo assoluto.
Non è chiaro con quale autovettura i malviventi siano arrivati in zona, per poi subito allontanarsi. Potrebbero essere rilevanti, da questo punto di vista, le eventuali testimonianze di qualche residente. Scattato l'allarme al 112, sul luogo dell'accaduto, poco dopo, sono arrivati i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile coordinati dal capitano Francesco Iodice: gli inquirenti hanno svolto i rilievi del caso alla ricerca di ulteriori tracce, oltre ai bossoli recuperati.
Gli investigatori hanno setacciato l'area, un rione con numerosi condomini, alla ricerca di videocamere di sorveglianza e stanno scavando nella vita dell'uomo ai domiciliari per capire se il messaggio di piombo - un gesto piuttosto eclatante - fosse destinato a lui. Al momento, sulla vicenda è però buio totale.
I quattro colpi (tutti calibro 9), esplosi presumibilmente da una distanza media, dal centro della via, da un'autovettura in corsa, sono tutti andati a segno contro le vetrate del portone su cui, da vicino, si notano i fori d'ingresso dei proiettili, recuperati dai Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche. E proprio in quello stabile abita, fra gli altri, un uomo ristretto agli arresti domiciliari: sul suo nome, però, gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, un riserbo assoluto.
Non è chiaro con quale autovettura i malviventi siano arrivati in zona, per poi subito allontanarsi. Potrebbero essere rilevanti, da questo punto di vista, le eventuali testimonianze di qualche residente. Scattato l'allarme al 112, sul luogo dell'accaduto, poco dopo, sono arrivati i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile coordinati dal capitano Francesco Iodice: gli inquirenti hanno svolto i rilievi del caso alla ricerca di ulteriori tracce, oltre ai bossoli recuperati.
Gli investigatori hanno setacciato l'area, un rione con numerosi condomini, alla ricerca di videocamere di sorveglianza e stanno scavando nella vita dell'uomo ai domiciliari per capire se il messaggio di piombo - un gesto piuttosto eclatante - fosse destinato a lui. Al momento, sulla vicenda è però buio totale.