«Si aspetta solo il peggio: non meritiamo di lavorare in queste condizioni»
Le testimonianze di tanti lavoratori rimasti per ore bloccati ieri pomeriggio
domenica 17 luglio 2016
14.28
A sentirli ora, dopo che sono arrivati a casa "sani e salvi", viene da credere che ieri «non è stato come le altre volte. Per noi è normale quando piove vedere le macchine in panne, le strade allagate, fare ritardo per arrivare a lavoro. Ma ieri no. Ieri è stato qualcosa di inspiegabile».
«Attorno alle due la sala ha iniziato a riempirsi di un mormorio strano: i colleghi vicino le finestre cercavano di attirare l'attenzione. Insomma, in pochi minuti eravamo tutti a vedere questo fiume marrone, di fango e acqua, tronchi e detriti, scorrere veloce verso di noi. Litri e litri di acqua che arrivava dalla parte retrostante rispetto a quella in cui stavamo. Ci siamo subito resi conto che non era come accade sempre quando piove», racconta un ragazzo.
«Si aspetta solo il morto! Tanto le nostre macchine distrutte, figuriamoci se interessano a qualcuno. Adesso diranno che si è trattato di un evento eccezionale e noi, come pecoroni, staremo zitti e andremo a lavorare perchè dobbiamo andarci. E' intollerabile! Oggi abbiamo tutti rischiato di farci male sul serio, bastava qualche litro in più, forse un pò più di vento. Per qualche minuto nessuno sapeva cosa fare, sono stati momenti brutti che si ripeteranno, ne sono sicuro», è la forte testimonianza di un altro lavoratore.
«Io sono rimasto bloccato per quasi cinque ore. Ero a fine turno quando è iniziato tutto, ho capito che era meglio non muovermi. Che abbiamo visto? La forza della natura, una scena indimenticabile. Abbiamo visto questo mare venire verso di noi, non avere nessun ostacolo, trascinare tutto e noi chiusi. Ci siamo un po' tranquillizzati quando abbiamo visto i Vigili del Fuoco. Però, poi le notizie ci sono arrivate: l'evacuazione, il divieto di accesso nella zona, la lama che cede e allora ci siamo resi conto che la situazione era ancora più seria, che finalmente dopo ore si era capito che bisognava intervenire», spiega una lavoratrice.
«Noi, essendo all'interno a lavorare e senza cellulare, non sapevamo cosa stesse accadendo. Abbiamo iniziato a capire qualcosa dai clienti. Poi è successo di tutto, anche scene di panico ma per fortuna siamo qui a raccontarle. Ma vedere tutta quell'acqua, la zona industriale sommersa è stato toccante», conclude un'altra lavoratrice.
«Attorno alle due la sala ha iniziato a riempirsi di un mormorio strano: i colleghi vicino le finestre cercavano di attirare l'attenzione. Insomma, in pochi minuti eravamo tutti a vedere questo fiume marrone, di fango e acqua, tronchi e detriti, scorrere veloce verso di noi. Litri e litri di acqua che arrivava dalla parte retrostante rispetto a quella in cui stavamo. Ci siamo subito resi conto che non era come accade sempre quando piove», racconta un ragazzo.
«Si aspetta solo il morto! Tanto le nostre macchine distrutte, figuriamoci se interessano a qualcuno. Adesso diranno che si è trattato di un evento eccezionale e noi, come pecoroni, staremo zitti e andremo a lavorare perchè dobbiamo andarci. E' intollerabile! Oggi abbiamo tutti rischiato di farci male sul serio, bastava qualche litro in più, forse un pò più di vento. Per qualche minuto nessuno sapeva cosa fare, sono stati momenti brutti che si ripeteranno, ne sono sicuro», è la forte testimonianza di un altro lavoratore.
«Io sono rimasto bloccato per quasi cinque ore. Ero a fine turno quando è iniziato tutto, ho capito che era meglio non muovermi. Che abbiamo visto? La forza della natura, una scena indimenticabile. Abbiamo visto questo mare venire verso di noi, non avere nessun ostacolo, trascinare tutto e noi chiusi. Ci siamo un po' tranquillizzati quando abbiamo visto i Vigili del Fuoco. Però, poi le notizie ci sono arrivate: l'evacuazione, il divieto di accesso nella zona, la lama che cede e allora ci siamo resi conto che la situazione era ancora più seria, che finalmente dopo ore si era capito che bisognava intervenire», spiega una lavoratrice.
«Noi, essendo all'interno a lavorare e senza cellulare, non sapevamo cosa stesse accadendo. Abbiamo iniziato a capire qualcosa dai clienti. Poi è successo di tutto, anche scene di panico ma per fortuna siamo qui a raccontarle. Ma vedere tutta quell'acqua, la zona industriale sommersa è stato toccante», conclude un'altra lavoratrice.