Si all'acqua del mare per spegnere gli incendi ma la Capitaneria impone le regole
Le acque molfettesi potranno essere prelevate per domare le fiamme. Ma nei limiti imposti dalla Capitaneria di Porto locale
lunedì 14 agosto 2017
1.13
Da un lato l'emergenza idrica, dall'altro l'emergenza degli incendi boschivi. Tutto contornato dai giorni più caldi dell'anno, anzi, a detta degli esperti, più caldi di sempre.
Ecco, dunque, che le acque marine su cui Molfetta si affaccia diventano fondamentali per chi deve spegnere e domare le fiamme. Ragioni di sicurezza e incolumità tanto pubblica che privata.
La Capitaneria di Porto di Molfetta ha dato il suo assenso: le acque possono essere prelevate, certo, ma secondo modi e tempi disposti con una ordinanza ad hoc, che se non rispettata, fa scattare le sanzioni previste dal Codice di Naviagazione a meno che non si configuri un reato più grave, addirittura penale.
Dunque, il prelievo delle acque potrà essere effettuato solo dagli aeremobili ma a più di 500 metri dalla costa in condizioni meteo favorevoli. Solo se le condizioni meteo sono non ottimali si potrà scendere sotto i 500 metri ma comunque bisognerà stare a una distanza di almeno 200 metri dalla spiaggia. Mentre nessun prelievo potrà essere fatto nelle zone aventi un raggio di mille metri dalle imboccature del porto e dagli impianti di acquacoltura.
Come è ovvio, ci sarà dapprima una comunicazione alla stessa Capitaneria che indicherà il tratto di mare da cui recuperare acqua e coordinerà le operazioni che si svolgeranno a condizione che lo specchio di acqua sia libero.
Da quanto si apprende, inoltre, non è nemmeno da escludere che le acque molfettesi fino a settembre possano essere interessate da iniziative di addestramento per la lotta agli incendi boschivi.
Ecco, dunque, che le acque marine su cui Molfetta si affaccia diventano fondamentali per chi deve spegnere e domare le fiamme. Ragioni di sicurezza e incolumità tanto pubblica che privata.
La Capitaneria di Porto di Molfetta ha dato il suo assenso: le acque possono essere prelevate, certo, ma secondo modi e tempi disposti con una ordinanza ad hoc, che se non rispettata, fa scattare le sanzioni previste dal Codice di Naviagazione a meno che non si configuri un reato più grave, addirittura penale.
Dunque, il prelievo delle acque potrà essere effettuato solo dagli aeremobili ma a più di 500 metri dalla costa in condizioni meteo favorevoli. Solo se le condizioni meteo sono non ottimali si potrà scendere sotto i 500 metri ma comunque bisognerà stare a una distanza di almeno 200 metri dalla spiaggia. Mentre nessun prelievo potrà essere fatto nelle zone aventi un raggio di mille metri dalle imboccature del porto e dagli impianti di acquacoltura.
Come è ovvio, ci sarà dapprima una comunicazione alla stessa Capitaneria che indicherà il tratto di mare da cui recuperare acqua e coordinerà le operazioni che si svolgeranno a condizione che lo specchio di acqua sia libero.
Da quanto si apprende, inoltre, non è nemmeno da escludere che le acque molfettesi fino a settembre possano essere interessate da iniziative di addestramento per la lotta agli incendi boschivi.