SI: «Ai dipendenti di Molfetta garantiti gli stessi diritti e il medesimo trattamento salariale»
Sulla vicenda dei 60 lavoratori in esubero interviene anche Sinistra Italiana
lunedì 14 novembre 2016
9.58
In fondo si tratta solo di 150 metri più in là, per continuare a svolgere il proprio lavoro. É quanto si sono sentiti dire i sessanta dipendenti di Exprivia Projects, assunti per svolgere lavorazioni di back office per Enel Servizio Elettrico. Una commessa che scade alla fine dell'anno e che non sarà rinnovata in quanto la stessa se la è aggiudicata un anno fa la "vicina" Network Contacts.
Per cui oggi rischiano di non esserci prospettive lavorative per i 60 dipendenti Exprivia, nonostante l'azienda si sia aggiudicata un anno fa un'ulteriore gara, promossa da Enel Servizio Elettrico, ma che ha visto l'intervento del Ministero dello Sviluppo economico per scongiurare che a Palermo circa trecento dipendenti Almaviva restassero a casa dopo aver perso la gara. "É il mercato, bellezza", sebbene l'intervento delle istituzioni e delle rappresentanze sociali hanno consentito di rimediare ai drammi reali che tali operazioni consegnano ai territori, già così gravati da elevati tassi di disoccupazione, mediante la positiva risoluzione emersa dal tavolo concertativo del Ministero e che ha visto l'applicazione della clausola sociale per i lavoratori di Palermo.
Nel cogliere positivamente tale soluzione che salvaguarda la continuità lavorativa dei dipendenti di Palermo, resta da comprendere cosa ne sarà dei sessanta della sede di Molfetta.
A loro é stato fatto l'invito a proporre le proprie candidature alla vicina Network Contacts, aggiudicataria della commessa di back office Enel Servizio Elettrico, prima che si chiuda anche questa possibilità. Apprendiamo con favore da dichiarazioni rese alla stampa che la Viceministro dello Sviluppo economico Teresa Bellanova ha assunto l'impegno che le stesse garanzie previste nel caso di Palermo, verranno garantite anche per il sito di Molfetta. Disponibilità che segnaliamo ai Manager di Exprivia e Network, eppure ad oggi i dipendenti non hanno alcuna certezza, a parte i "buoni consigli", mentre la sabbia nella clessidra continua a scorrere e l'angoscia di ritrovarsi senza lavoro cresce.
Una vicenda che ricorda molto da vicino la storia raccontata da Stefano Massini nel suo libro "7 minuti", una storia avvenuta all'interno di un'azienda tessile francese dove, a causa di una acquisizione societaria, i nuovi manager chiedevano ai dipendenti la rinuncia a 7 minuti di pausa pranzo per conservare il proprio posto di lavoro. Nel caso di Molfetta si tratta solo di spostarsi a 150 metri dal luogo di lavoro, ma per una parte dei lavoratori di Exprivia Projects lungo il tragitto si possono perdere per strada garanzie contrattuali e riduzioni degli orari di lavoro.
Noi di Sinistra Italiana chiediamo che vi sia un ampio coinvolgimento delle aziende coinvolte, rappresentanze sindacali, Ministero dello Sviluppo economico e figure istituzionali che ad ogni livello rappresentano il nostro territorio, per far sì che anche per i dipendenti di Molfetta siano garantiti gli stessi diritti e il medesimo trattamento salariale per svolgere le mansioni e le professionalità acquisite in questi anni. Sarebbe una vittoria per tutti.
Per cui oggi rischiano di non esserci prospettive lavorative per i 60 dipendenti Exprivia, nonostante l'azienda si sia aggiudicata un anno fa un'ulteriore gara, promossa da Enel Servizio Elettrico, ma che ha visto l'intervento del Ministero dello Sviluppo economico per scongiurare che a Palermo circa trecento dipendenti Almaviva restassero a casa dopo aver perso la gara. "É il mercato, bellezza", sebbene l'intervento delle istituzioni e delle rappresentanze sociali hanno consentito di rimediare ai drammi reali che tali operazioni consegnano ai territori, già così gravati da elevati tassi di disoccupazione, mediante la positiva risoluzione emersa dal tavolo concertativo del Ministero e che ha visto l'applicazione della clausola sociale per i lavoratori di Palermo.
Nel cogliere positivamente tale soluzione che salvaguarda la continuità lavorativa dei dipendenti di Palermo, resta da comprendere cosa ne sarà dei sessanta della sede di Molfetta.
A loro é stato fatto l'invito a proporre le proprie candidature alla vicina Network Contacts, aggiudicataria della commessa di back office Enel Servizio Elettrico, prima che si chiuda anche questa possibilità. Apprendiamo con favore da dichiarazioni rese alla stampa che la Viceministro dello Sviluppo economico Teresa Bellanova ha assunto l'impegno che le stesse garanzie previste nel caso di Palermo, verranno garantite anche per il sito di Molfetta. Disponibilità che segnaliamo ai Manager di Exprivia e Network, eppure ad oggi i dipendenti non hanno alcuna certezza, a parte i "buoni consigli", mentre la sabbia nella clessidra continua a scorrere e l'angoscia di ritrovarsi senza lavoro cresce.
Una vicenda che ricorda molto da vicino la storia raccontata da Stefano Massini nel suo libro "7 minuti", una storia avvenuta all'interno di un'azienda tessile francese dove, a causa di una acquisizione societaria, i nuovi manager chiedevano ai dipendenti la rinuncia a 7 minuti di pausa pranzo per conservare il proprio posto di lavoro. Nel caso di Molfetta si tratta solo di spostarsi a 150 metri dal luogo di lavoro, ma per una parte dei lavoratori di Exprivia Projects lungo il tragitto si possono perdere per strada garanzie contrattuali e riduzioni degli orari di lavoro.
Noi di Sinistra Italiana chiediamo che vi sia un ampio coinvolgimento delle aziende coinvolte, rappresentanze sindacali, Ministero dello Sviluppo economico e figure istituzionali che ad ogni livello rappresentano il nostro territorio, per far sì che anche per i dipendenti di Molfetta siano garantiti gli stessi diritti e il medesimo trattamento salariale per svolgere le mansioni e le professionalità acquisite in questi anni. Sarebbe una vittoria per tutti.