Settimana Santa di Molfetta, viaggio nelle Confraternite: Arciconfraternita della Morte
Alla scoperta dell'Arciconfraternita dal Sacco Nero
Arciconfraternita della Morte dal "Sacco Nero"
- Origini: eretta canonicamente il 26 aprile 1613 dal vescovo di Molfetta Frate Giovanni Antonio Bovio
- Insegne: camice, mozzetta, mucce e cingolo con fiocco di colore completamente nero. Sulla mozzetta piastra di metallo riproducente un teschio con due stinchi incrociati al di sotto.
- Priorato: l'attuale priore è Girolamo Caputi.
- Sede: Chiesa di Santa Maria Consolatrice degli Afflitti, detta del Purgatorio
Culto dei defunti e quella connessione con Roma
Idealmente ispirata all'omonima confraternita sorta a Roma, fu fondata nel XV secolo con la finalità di offrire degna sepoltura a chi non poteva permettersela. Lo stemma dell'Arciconfraternita della Morte è rappresentato da un teschio con due stinchi incrociati. Suggestiva l'antichissima norma statutaria che stabiliva come le Amministrazioni reggenti l'Arciconfraternita dovessero di volta in volta essere composte da professionisti, agricoltori e artigiani.
L'Arciconfraternita della Morte dal "Sacco Nero" opera presso la Chiesa di Santa Maria Consolatrice degli Afflitti, detta del Purgatorio su Corso Dante già Borgo, all'interno della quale si conservano le statue della processione del Sabato Santo. Forte anche lo storico legame con l'antica Chiesa della Morte, o Chiesa di Santa Maria del Pianto, all'interno del Centro Storico, che l'Arciconfraternita restaurò e riaprì nel 1621.
I confratelli della Morte recano a spalla il simulacro della B.V. Addolorata nella processione del Venerdì di Passione e il gruppo della Pietà in quella del Sabato Santo. Nella storica giornata del 22 maggio del 2016 l'Arciconfraternita ha recato la Pietà in processione a Roma fino in Piazza San Pietro.