Sessanta lavoratori Exprivia rischiano il posto

Dure le accuse dei dipendenti verso l'azienda molfettese

giovedì 27 ottobre 2016 8.19
A cura di Nicolò Aurora
Ha del paradossale la storia che stanno vivendo in questi giorni 60 lavoratori di Exprivia Project Molfetta.

La situazione non è facile e proviamo a ricostruirla insieme: uno dei più grandi call center d'Italia, Almaviva che ha diverse sedi da Roma in giù, rischia la chiusura e consecutivamente di lasciare a casa 2.500 dipendenti. Per salvare l'azienda è nello specifico i posti di lavoro delle sedi di Napoli e Roma, entrano in campo governo, sindacati e committenti che si ritrovano al tavolo delle concertazioni e decidono di lasciare alcune lavorazioni al call center Almaviva. Tra queste ve ne è una dell'Enel che in realtà sarebbe dovuta giungere all'azienda molfettese Exprivia e quindi ai 60 lavoratori in questione i quali, stando alle loro dichiarazioni da noi raccolte, si son visti venir meno la materia prima utile al mantenimento del loro contratto.

Exprivia quindi, piuttosto che spostare i dipendenti su di una nuova lavorazione avrebbe deciso di licenziare dal 1 novembre i lavoratori i quali si sono perciò messi sul piede di guerra, per cercare di salvaguardare il loro posto di lavoro. Alcuni si sarebbero rivolti ad un altro importante call center cittadino, che tratta da poco una lavorazione simile a quella appena persa da Exprivia, ma le condizioni di lavoro a loro proposte prevederebbero per molti un dimezzamento delle ore di lavoro e di conseguenza della stipendio.

I dipendenti in questione, che hanno tra l'altro già ricevuto la solidarietà dei lavoratori dell'Ipercoop Molfetta, accusano poi l'Exprivia di sfruttare tale occasione solo per liberarsi di contratti economicamente pesanti e di continuare invece ad assumere con le nuove regole dei contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti, decisamente più leggeri rispetto ai primi.

La situazione ad oggi è ancora molto tesa ed il 1 novembre è ormai alle porte: per salvare i posti di lavoro bisogna perciò fare molto in fretta.