Sequestrate 80.000 uova in Puglia, Molfetta centrale per l'imballaggio
Operazione della Forestale anche a Molfetta: un'azienda imballava abusivamente il prodotto
venerdì 25 marzo 2016
14.19
Due denunce per il reato di frode nell'esercizio del commercio e circa 80.000 uova sequestrate. Una ventina le ditte controllate su tutto il territorio pugliese, tra aziende avicole, commercianti all'ingrosso e al dettaglio. In 7 di esse sono stati riscontrati illeciti e sono state elevate complessivamente 10mila euro di sanzioni amministrative.
Questo il bilancio dell'operazione "Pasqua con uova sicure" effettuata dai Forestali del Comando Regionale per la Puglia di Bari e del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Altamura del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. I controlli, mirati a garantire la sicurezza agroalimentare e a tutelare i consumatori, sono stati eseguiti nel mese di marzo, nel mercato pugliese che vede la coesistenza di uova nostrane, straniere (romene, polacche e spagnole). Numerose sono le violazioni accertate.
Nei comuni di Lecce e Taranto sono state scovate uova con la fraudolenta apposizione della data di "scadenza" posticipata di 7 giorni rispetto a quella effettiva. Nel comune di Molfetta è stata riscontrata la presenza di un'azienda che abusivamente imballava il prodotto. A Trani, Barletta, Mesagne, Leporano, infine, è stata verificata la presenza di uova non timbrate, di dubbia provenienza, senza alcuna tracciabilità, in quantità maggiore rispetto alla produzione delle galline presenti.
«La presenza sul mercato di uova con data di "scadenza" taroccata, aldilà di quella consentita dalla legge, aumenta i rischi per la salute pubblica legati al deterioramento delle uova e allo sviluppo di patogeni», ha detto Giuliano Palomba del Corpo Forestale dello Stato.
Questo il bilancio dell'operazione "Pasqua con uova sicure" effettuata dai Forestali del Comando Regionale per la Puglia di Bari e del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Altamura del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. I controlli, mirati a garantire la sicurezza agroalimentare e a tutelare i consumatori, sono stati eseguiti nel mese di marzo, nel mercato pugliese che vede la coesistenza di uova nostrane, straniere (romene, polacche e spagnole). Numerose sono le violazioni accertate.
Nei comuni di Lecce e Taranto sono state scovate uova con la fraudolenta apposizione della data di "scadenza" posticipata di 7 giorni rispetto a quella effettiva. Nel comune di Molfetta è stata riscontrata la presenza di un'azienda che abusivamente imballava il prodotto. A Trani, Barletta, Mesagne, Leporano, infine, è stata verificata la presenza di uova non timbrate, di dubbia provenienza, senza alcuna tracciabilità, in quantità maggiore rispetto alla produzione delle galline presenti.
«La presenza sul mercato di uova con data di "scadenza" taroccata, aldilà di quella consentita dalla legge, aumenta i rischi per la salute pubblica legati al deterioramento delle uova e allo sviluppo di patogeni», ha detto Giuliano Palomba del Corpo Forestale dello Stato.