"Scorci e volti di una città": Marco Tagliaro espone a Molfetta

Venerdì 24 agosto alle ore 19 la mostra sarà inaugurata presso la “Sala dei Templari”

giovedì 23 agosto 2018 10.29
Venerdì 24 agosto p.v., alle ore 19,00 sarà inaugurata presso la "Sala dei Templari" a Molfetta la mostra Scorci e volti di una città. Marco Tagliaro. " Un pittore Veneto a Molfetta" -La vernice, che resterà aperta al pubblico fino al 10 settembre seguente, verrà introdotta da Gaetano Mongelli, storico dell'Arte Medievale e Moderna dell'Universitá di Bari, curatore del catalogo edito della "Nuova Stampa 3" di Pieve di Soligo (Tv), con due testimonianze di Giulia Reitani e di Romolo Chiancone.

Saranno presenti l'Assessore alla cultura, Sarà Allegretta, e il sindaco della città, Tommaso Minervini. -Marco Tagliaro è nato a Mirano (Ve) nel 1942, ma risiede dal 1974 a Combai, paese collinare tra Vittorio Veneto e Valdobbiane nella Marca Trevigiana. -Girovagando per vocazione, dopo il 1982 conoscerà a più riprese New York, "vagabondando" dal Messico (1984) all'Amazzonia (1985), da Benares, in India (1988) a Damnoen-Saduak nel Distretto di Ratchaluri in Thailandia: dove a partire dal 1991, ritornerà per alcuni mesi all'anno, risiedendovi in pianta stabile. Come era già accaduto con l'isola di Alicudi nelle Eolie, scoperta durante le sue"mirate peregrinazioni" nel 1981, dopo aver frequentato per lungo tempo la vicina Cefalú.

Un giramondo che, sono parole sue, contemplando "nel Cielo tutte le stelle" e rispettando "nel mondo tutte le razze e religioni", considera "parte vitale" del suo "itinerario i Comuni di Bassano del Grappa, Cornuda, Feltre, Follina, Maser, Mirano, Molfetta, Pieve di Soligo, Venezia, Combai, Mestre…".
Infatti, i suoi primi interessamenti per Molfetta risalgono al 1974, a seguito di un soggiorno, ospite della famiglia De Vivo a Giovinazzo. -I primi dipinti molfettesi di Tagliaro, relativi agli scorci della Cittá Vecchia in simbiosi con i suoi abitanti, sono datati al settembre 2015. -Si tratta di una nutrita serie di acquarelli che, fra vedute e ritratti, restituisce-per così dire- l' "anima", la facies più autentica di questa città dal destino fondamentalmente "marinaio". -Acquarelli che sono contestualizzati all'interno di un percorso di circo 60 anni, con exempla e campioni di lettura che vanno dagli esordi giovanili alle opere recenti (1959-2018).

Un percorso che, perorato al di fuori di mode e avanguardie dominanti, ha complessivamente difeso il diritto a rappresentare il reale, la natura e il mondo degli impulsi; configurandosi via via in uno stile proprio, motivato da una straordinaria fioritura di interessi, di opzioni e di giacimenti iconografici: dai primi esercizi, colti dal vero, ai Cicli riminesi del 1964, ripresi durante la noia; dai Ritratti, ora finiti ora incompiuti, realizzati per lo più a sanguigna negli anni 70, a certi grumi rocciosi di Alicudi contemplati con fare leonardesco (1983); dalle Città venete, dipinte o incise tra il 1986 e il 1994; ai Reportage thailandesi, inchiostrati e acquarellati tra il 1992 e il 1994; da "La raccolta delle mele" in Valsana (1996-200) al cavernoso proscenio de "Il mare di spalle" (2001- 2010); dalle figlie gotiche di Regensburg (2004) agli imponenti Torresini della cinta fortificata di Cittadella(2011); dalle seducenti "Vedute di Praga" (2013-2016) ai recentissimi "Fiori e ortaggi" (2018).