Scoperta mega truffa all'Inps: denunciati 831 falsi braccianti
Danno complessivo alle casse dello Stato di oltre 10 milioni di euro
martedì 11 marzo 2014
10.24
MOLFETTA - I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari dopo articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari e svolte anche con la collaborazione degli ispettori della direzione provinciale pugliese dell'Inps, hanno scoperto una mega truffa per un danno complessivo alle casse dello Stato di oltre 10 milioni di euro.
Centinaia di controlli svolti hanno permesso di accertare che numerose società operanti nel settore agricolo avevano fittiziamente assunto un totale di 831 braccianti, attraverso false attestazioni di posizioni lavorative inesistenti inducendo in errore l'Inps che ha provveduto, nei vari anni, ad erogare prestazioni assistenziali non dovute, quali la disoccupazione, la malattia, la maternità e gli assegni familiari, producendo un danno milionario all'Erario.
Per un centinaio di loro è scattata anche l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alle truffe ai danni dello Stato. Si tratta, oltre che di singoli braccianti agricoli, di mediatori, imprenditori del settore agricolo e commercialisti che, a vario titolo, avevano messo in piedi il meccanismo di truffa che ha interessato le province di Bari, Barletta-Andria-Trani ma anche il sud foggiano e le province di Brindisi, Taranto e Matera.
Centinaia di controlli svolti hanno permesso di accertare che numerose società operanti nel settore agricolo avevano fittiziamente assunto un totale di 831 braccianti, attraverso false attestazioni di posizioni lavorative inesistenti inducendo in errore l'Inps che ha provveduto, nei vari anni, ad erogare prestazioni assistenziali non dovute, quali la disoccupazione, la malattia, la maternità e gli assegni familiari, producendo un danno milionario all'Erario.
Per un centinaio di loro è scattata anche l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alle truffe ai danni dello Stato. Si tratta, oltre che di singoli braccianti agricoli, di mediatori, imprenditori del settore agricolo e commercialisti che, a vario titolo, avevano messo in piedi il meccanismo di truffa che ha interessato le province di Bari, Barletta-Andria-Trani ma anche il sud foggiano e le province di Brindisi, Taranto e Matera.