Scoperta a Molfetta un'agenzia di viaggi "fantasma"
La Guardia di Finanza scopre attività completamente sconosciuta al fisco
mercoledì 11 maggio 2016
12.35
La Guardia di Finanza di Molfetta ha individuato in città un'agenzia di viaggi, gestita da marito e moglie, completamente sconosciuta al fisco.
I due coniugi, con il comune interesse per le escursioni, grazie anche al passaparola avevano costituito, all'interno di un locale ubicato in una zona centrale, un luogo in cui le persone interessate a tour europei, a prezzi esageratamente convenienti, potevano consultare centinaia di dépliant delle più svariate mete turistiche.
I dettagli della località da visitare (prenotazioni di hotel, voli, spostamenti vari, pagamenti ed altro), venivano formalizzati utilizzando un apposito computer installato presso l'abitazione privata dei titolari dell'agenzia fantasma.
Per questo i finanzieri hanno eseguito una verifica fiscale che, supportata da riscontri bancari, ha permesso di accertare l'omessa presentazione della dichiarazione dei redditi relativa agli anni dal 2011 al 2014, oltre che quantificare i ricavi non dichiarati in oltre 500mila euro con un'evasione dell'imposta sul valore aggiunto di circa 60mila euro.
Per i due coniugi è scattata la segnalazione ai competenti uffici finanziari.
I due coniugi, con il comune interesse per le escursioni, grazie anche al passaparola avevano costituito, all'interno di un locale ubicato in una zona centrale, un luogo in cui le persone interessate a tour europei, a prezzi esageratamente convenienti, potevano consultare centinaia di dépliant delle più svariate mete turistiche.
I dettagli della località da visitare (prenotazioni di hotel, voli, spostamenti vari, pagamenti ed altro), venivano formalizzati utilizzando un apposito computer installato presso l'abitazione privata dei titolari dell'agenzia fantasma.
Per questo i finanzieri hanno eseguito una verifica fiscale che, supportata da riscontri bancari, ha permesso di accertare l'omessa presentazione della dichiarazione dei redditi relativa agli anni dal 2011 al 2014, oltre che quantificare i ricavi non dichiarati in oltre 500mila euro con un'evasione dell'imposta sul valore aggiunto di circa 60mila euro.
Per i due coniugi è scattata la segnalazione ai competenti uffici finanziari.