Scippi in città, vittime le donne: c'è la stessa mano dietro i colpi?

I Carabinieri cercano riscontri, identico il modus operandi. Al vaglio le telecamere di videosorveglianza

venerdì 29 maggio 2020 11.09
A cura di Nicola Miccione
Tre scippi consumati (l'ultimo ieri, nda), tutti commessi con una decisa dose di scaltrezza. Numeri - quelli registrati a Molfetta nelle ultime due settimane - che non lanciano un vero e proprio allarme sociale, ma sui quali occorre intervenire perché destano preoccupazione fra la popolazione.

Identico il modus operandi: il bandito - che sinora è entrato in azione fra il rione Arbusto e le vie che ruotano attorno a piazza Paradiso - ha utilizzato sempre un'autovettura di piccola cilindrata rubata da pochissime ore, uno stratagemma che gli ha permesso di disporre di un lasso di tempo sufficiente a garantirsi di utilizzare il mezzo senza che la sua targa venisse registrata nella banca dati delle forze dell'ordine e identificata dalle telecamere cittadine.

Sempre lo stesso, dunque, il modo di agire: in tarda mattinata o nel pomeriggio, l'uomo, dopo aver scelto le prede, le ha avvicinate - solo donne sole, seppur di diversa età - e con una mossa fulminea è riuscito a rubare le loro borse. E le vittime che hanno provato ad opporre una minima resistenza, per tutta risposta, sono state strattonate. Il bandito è poi scappato, quasi come un fantasma, dissolto nel nulla, prima di abbandonare l'auto rubata poche ore prima.

I tre scippi consumati (e non si esclude che ce ne siano altri, non ancora denunciati, nda) sono stati segnalati ai Carabinieri della locale Stazione che hanno dato avvio ad una serrata attività d'indagine: gli investigatori molfettesi stanno confrontando gli elementi raccolti con quanto raccontato dalle vittime. Al vaglio anche i filmati registrati dalle telecamere. E proprio da queste immagini i militari sperano di avere delle tracce utili per poter identificare l'uomo.

Tutti gli indizi, al momento, portano verso un'unica direzione. Certezze non ce ne sono, ma tutto fa ipotizzare che dietro i tre raid si nasconda la stessa mano, forse quella di un tossicodipendente alla ricerca di soldi facili per pagare lo spacciatore ed ottenere la dose. Adesso i Carabinieri, coordinati dal luogotenente Giuseppe Malerba, indagano per risolvere il caso. Decisive potrebbero risultare le immagini delle telecamere di videosorveglianza.

E così, nella speranza che le indagini portino piena luce sugli scippi, sono gli stessi Carabinieri a dispensare alcune precauzioni che possono essere d'aiuto: Se siete in auto... Le indagini, sulle quali c'è il massimo riserbo, puntano nella direzione della piccola criminalità locale e sembrano escludere l'ipotesi che possa essersi trattato di un trasfertista. Pochi, inoltre, i dubbi degli investigatori su un dettaglio che non è di poco conto: ad agire, come avvenuto nella vicina Giovinazzo, dovrebbe essere stato, stando alle modalità (il furto dell'auto che precede lo scippo, nda), sempre lo stesso delinquente.

Insomma i reati predatori (scippi, borseggi e rapine sono tra gli episodi di criminalità diffusa che destano più allarme sociale, nda), letteralmente spariti anche in città durante il lockdown che ha tenuto a casa anche ladri e scippatori (e infatti gli arresti degli ultimi due mesi hanno riguardato soltanto reati di stalking e di droga, nda), sembrano essere tornati in primo piano con l'avvio della Fase 2 dell'emergenza epidemiologica da Covid-19.

Secondo quella che è la tendenza cittadina, tuttavia, il fenomeno degli scippi era già in netta diminuzione. I fermi sono aumentati e le denunce si sono ridotte. Per combatterlo, però, occorre la grande collaborazione della comunità e dei suoi cittadini.