Scandalo ospedale di Molfetta, revocati gli arresti domiciliari anche a Filomena Squeo

Lo ha deciso il gip del Tribunale Trani, accogliendo l'istanza dell'avvocato Maurizio Masellis

mercoledì 31 luglio 2019 13.48
Torna in libertà anche Filomena Squeo, dipendente dell'ospedale monsignor Antonio Bello di Molfetta, con funzioni di addetta al rilevamento delle presenze dei dipendenti del medesimo presidio ospedaliero, indagata nell'operazione denominata "Quinto Piano", che ha visto coinvolti diversi dipendenti del nosocomio di Molfetta , 12 dei quali erano stati attinti l'8 luglio scorso da un'ordinanza di custodia cautelare, e per i quali lo stesso era stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Particolare la posizione processuale di Filomena Squeo nell'ambito del procedimento penale poiché la stessa, avendo funzioni di rilevazioni delle presenze del personale all'interno dell'ospedale monsignor Antonio Bello di Molfetta, avrebbe fatto accesso al sistema informatico, pur avendone la titolarità al fine di inserire manualmente le presenze per sé stessa e per le altre colleghe.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Rossella Volpe, a seguito di motivata istanza presentata dal difensore dell'indagata, Maurizio Masellis, il quale ha richiesto la revoca della misura per assenza di esigenze cautelari, ha disposto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Filomena Squeo.

Per tali ragioni non sarà più necessario attendere l'udienza di discussione al Tribunale del Riesame di Bari, fissata per il 1 agosto, per la quale, ha detto Maurizio Masellis, «provvederà a depositare relativa rinuncia all'impugnazione».