Sara Allegretta: «Pronti a far ripartire anche la cultura a Molfetta»
L'Info Point riapre e torna ad operare a pieno regime
martedì 26 maggio 2020
In una città che prova a rialzarsi con tutte le sue forze dopo il lockdown causato dall'epidemia di Coronavirus, anche la cultura è un tassello importante per recuperare porzioni di normalità che per più di due mesi sono state abbandonate: a Molfetta riapre l'Info Point turistico, come spiegato dall'assessore alla cultura e vicesindaco Sara Allegretta.
«L'Info Point un luogo simbolo della nostra città - spiega - perché da qui nascono la comunicazione, l'informazione e il dialogo con la cittadinanza. Noi ora riproveremo non solo a ricucire un rapporto con la cittadinanza ma anche con le associazioni culturali del territorio. Purtroppo il DPCM ci fornisce su questo fronte solo una data e poche indicazioni concrete: sarà dunque impegno dell'Amministrazione avviare tavoli tecnici con le realtà culturali del territorio per dare loro il sostegno di cui hanno bisogno».
Proprio il mondo della cultura e dell'intrattenimento è sta uscendo con difficoltà da questa situazione: «Andremo a parlare con le singole categorie per un lavoro accurato. Affronteremo la questione con le associazioni che si occupano di intrattenimento per bambini, fascia più colpita dal lockdown, poi con le scuole di danza e musical che in questo periodo avevano in programma spettacoli per la cittadinanza che ovviamente sono stati annullati. Passeremo poi alle associazioni culturali musicali, teatrali e di tradizione, che in questo periodo si sono fatti apprezzare da canali social e giornali online, che hanno trasmesso i loro spettacoli riscuotendo successo. L'importante è ripartire tutti, senza lasciare indietro nessuno».
«Vogliamo recuperare il terreno perso ma in sicurezza - conclude l'Allegretta - in quanto consapevoli di dover vivere una nuova normalità. Anche in questo momento l'associazionismo locale deve essere intermediario verso l'amore dei nostri luoghi. Torneremo a trasformare questa città in un teatro all'aperto, sfruttando ciò che di meglio ha da offrirci. Tutte le parti della nostra città, dal centro alle periferie, possiedono spazi da destinare alla cultura. Possiamo immaginare una cultura diffusa a lungo termine se programmiamo nel modo giusto questo percorso. Probabilmente dovremo distanziare le persone, contenerle in misura ridotta, ma non rinunceremo alla ripresa della nostra attività. Aspettiamo disposizioni più puntuali e ripartiremo tutti per tornare più forti di prima».
«L'Info Point un luogo simbolo della nostra città - spiega - perché da qui nascono la comunicazione, l'informazione e il dialogo con la cittadinanza. Noi ora riproveremo non solo a ricucire un rapporto con la cittadinanza ma anche con le associazioni culturali del territorio. Purtroppo il DPCM ci fornisce su questo fronte solo una data e poche indicazioni concrete: sarà dunque impegno dell'Amministrazione avviare tavoli tecnici con le realtà culturali del territorio per dare loro il sostegno di cui hanno bisogno».
Proprio il mondo della cultura e dell'intrattenimento è sta uscendo con difficoltà da questa situazione: «Andremo a parlare con le singole categorie per un lavoro accurato. Affronteremo la questione con le associazioni che si occupano di intrattenimento per bambini, fascia più colpita dal lockdown, poi con le scuole di danza e musical che in questo periodo avevano in programma spettacoli per la cittadinanza che ovviamente sono stati annullati. Passeremo poi alle associazioni culturali musicali, teatrali e di tradizione, che in questo periodo si sono fatti apprezzare da canali social e giornali online, che hanno trasmesso i loro spettacoli riscuotendo successo. L'importante è ripartire tutti, senza lasciare indietro nessuno».
«Vogliamo recuperare il terreno perso ma in sicurezza - conclude l'Allegretta - in quanto consapevoli di dover vivere una nuova normalità. Anche in questo momento l'associazionismo locale deve essere intermediario verso l'amore dei nostri luoghi. Torneremo a trasformare questa città in un teatro all'aperto, sfruttando ciò che di meglio ha da offrirci. Tutte le parti della nostra città, dal centro alle periferie, possiedono spazi da destinare alla cultura. Possiamo immaginare una cultura diffusa a lungo termine se programmiamo nel modo giusto questo percorso. Probabilmente dovremo distanziare le persone, contenerle in misura ridotta, ma non rinunceremo alla ripresa della nostra attività. Aspettiamo disposizioni più puntuali e ripartiremo tutti per tornare più forti di prima».