Salta il patto di stabilità? Ecco cosa rischia il Comune di Molfetta
Riduzione dei fondi e blocco di assunzioni e mutui
mercoledì 2 aprile 2014
17.30
In caso di mancato rispetto del patto di stabilità, nell'anno successivo (dal 2013 in poi) il Comune potrebbe subire, innanzitutto, una riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio (fondo di solidarietà comunale per il 2013 e il 2014) o del fondo perequativo in misura pari alla differenza tra il risultato registrato e l'obiettivo programmatico predeterminato, comunque per un importo non superiore al 3% delle entrate correnti registrate nell'ultimo consuntivo.
Per di più, se questi fondi fossero addirittura incapienti (cioè non sufficienti a saldare i possibili debiti contratti), il Comune è obbligato versare all'entrata del bilancio dello Stato le somme residue. Questa sanzione, però, non si applica nel caso in cui il superamento degli obiettivi del patto di stabilità interno sia determinato dalla maggiore spesa per interventi realizzati con la quota di finanziamento nazionale e correlati ai finanziamenti dell'UE rispetto alla media della corrispondente spesa del triennio precedente.
Inoltre, non sarà possibile non solo impegnare spese correnti in misura superiore all'importo annuale medio dei corrispondenti impegni effettuati nell'ultimo triennio, ma anche ricorrere all'indebitamento per gli investimenti (mutui, prestiti obbligazionari, leasing finanziario, ecc.), esclusi le devoluzioni di mutui contratti in anni precedenti e le operazioni che non configurano un nuovo debito (il cui ricavato è destinato all'estinzione anticipata di precedenti operazioni di indebitamento, che consentono una riduzione del valore finanziario delle passività).
Il Comune, peraltro, non potrà procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, compresi i rapporti di collaborazione continuata e continuativa e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto, senza dimenticare i contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi della presente disposizione.
Infine, dovranno essere rideterminate le indennità di funzione ed i gettoni di presenza per il sindaco, il presidente del Consiglio comunale, i vari componenti degli organismi esecutivi comunali e i consiglieri.
Tra l'altro, nel caso in cui la violazione del patto di stabilità interno sia accertata successivamente all'anno seguente a quello cui la violazione si riferisce (caso di Molfetta), le sanzioni sono applicate nell'anno successivo a quello in cui è stato accertato.
Per di più, se questi fondi fossero addirittura incapienti (cioè non sufficienti a saldare i possibili debiti contratti), il Comune è obbligato versare all'entrata del bilancio dello Stato le somme residue. Questa sanzione, però, non si applica nel caso in cui il superamento degli obiettivi del patto di stabilità interno sia determinato dalla maggiore spesa per interventi realizzati con la quota di finanziamento nazionale e correlati ai finanziamenti dell'UE rispetto alla media della corrispondente spesa del triennio precedente.
Inoltre, non sarà possibile non solo impegnare spese correnti in misura superiore all'importo annuale medio dei corrispondenti impegni effettuati nell'ultimo triennio, ma anche ricorrere all'indebitamento per gli investimenti (mutui, prestiti obbligazionari, leasing finanziario, ecc.), esclusi le devoluzioni di mutui contratti in anni precedenti e le operazioni che non configurano un nuovo debito (il cui ricavato è destinato all'estinzione anticipata di precedenti operazioni di indebitamento, che consentono una riduzione del valore finanziario delle passività).
Il Comune, peraltro, non potrà procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, compresi i rapporti di collaborazione continuata e continuativa e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto, senza dimenticare i contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi della presente disposizione.
Infine, dovranno essere rideterminate le indennità di funzione ed i gettoni di presenza per il sindaco, il presidente del Consiglio comunale, i vari componenti degli organismi esecutivi comunali e i consiglieri.
Tra l'altro, nel caso in cui la violazione del patto di stabilità interno sia accertata successivamente all'anno seguente a quello cui la violazione si riferisce (caso di Molfetta), le sanzioni sono applicate nell'anno successivo a quello in cui è stato accertato.