Rubava auto per commettere scippi. "Game over" per un 45enne
Fatale l'ultimo colpo, avvenuto a Bisceglie. Individuato dai Carabinieri, ha tentato la fuga: rinchiuso in carcere
mercoledì 3 giugno 2020
10.22
Dopo l'ultimo scippo, avvenuto venerdì scorso, un 45enne molfettese con precedenti, A.F. le sue iniziali, è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Trani. E così, anche a Molfetta, è finito l'incubo dello scippatore seriale che, dopo aver rubato auto di piccola cilindrata, scippava donne sole in strada.
A fermarlo, nella serata di sabato, sono stati i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Molfetta, i quali - dopo un servizio di osservazione che ha confermato i sospetti degli uomini dell'Arma - lo hanno individuato. Invano è stato il tentativo dell'uomo di fuggire a bordo di un autovettura rubata: il 45enne, già conosciuto agli operatori delle forze di polizia, dovrà rispondere dei reati di furto e furto con strappo.
«Negli ultimi giorni, sia a Molfetta che in alcuni paesi limitrofi - ricostruiscono gli investigatori - si sono registrati casi di scippi con vittime e modalità molto simili. La strategia messa in atto dal malfattore era sempre la stessa: rubare un auto di piccola cilindrata sulla pubblica via, di solito si concentrava su Fiat 500 vecchio modello, facili da trafugare, per poi immediatamente commettere uno o due scippi in sequenza, puntando a donne indifese che passeggiavano per strada».
«L'auto appena rubata, e pertanto non ancora denunciata - come ricostruito da MolfettaViva.it -, permetteva al malvivente di circolare liberamente su Molfetta e comuni vicini come Bisceglie, per individuare le proprie vittime. Lo scippatore, dopo aver commesso i reati, abbandonava l'auto». I Carabinieri diretti dal capitano Francesco Iodice, quindi, dopo aver analizzato il modus operandi del soggetto, hanno immediatamente attivato le indagini.
Si muoveva bene e sceglieva le sue vittime con attenzione, puntando sempre e solo alle donne, più vulnerabili e indifese. Prima le pedinava facendo attenzione a non farsi notare, poi aspettava il momento per scipparle della borsa. Arrivare all'identità del 45enne non è stato facile: ci è voluto un minuzioso lavoro di indagine e di controlli incrociati. L'attività, infatti, è partita dalle denunce delle vittime. Il colpo - l'ultimo - avvenuto a Bisceglie gli è stato fatale.
Nella serata di venerdì 29 maggio, infatti, lo scippatore seriale ha colpito a Bisceglie, ove una donna è stata derubata della propria borsa, mentre passeggiava per le vie del centro cittadino. E proprio partendo da quest'ultimo episodio, e confrontandolo con quelli avvenuti in precedenza, gli uomini della Sezione Operativa, ai comandi del sottotenente Domenico Mastromauro, hanno ricostruito l'identikit del criminale, una loro vecchia conoscenza.
Nella serata di sabato 30 maggio un lungo servizio di osservazione ha confermato i sospetti ed ha permesso ai Carabinieri di stringere il cerchio: i militari hanno avuto la certezza di aver individuato la persona giusta e per il 45enne è scattato l'arresto. Invano è stato il suo tentativo di fuggire su un'auto rubata, all'interno della quale è stata successivamente rinvenuta la refurtiva dello scippo commesso il giorno prima a Bisceglie.
L'autovettura e la refurtiva recuperata sono state restituite ai legittimi proprietari, mentre l'uomo, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, è stato tradotto presso la casa circondariale di Trani. Per l'Arma un successo di primo piano nel contrasto ai reati che provocano un alto allarme sociale.
A fermarlo, nella serata di sabato, sono stati i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Molfetta, i quali - dopo un servizio di osservazione che ha confermato i sospetti degli uomini dell'Arma - lo hanno individuato. Invano è stato il tentativo dell'uomo di fuggire a bordo di un autovettura rubata: il 45enne, già conosciuto agli operatori delle forze di polizia, dovrà rispondere dei reati di furto e furto con strappo.
«Negli ultimi giorni, sia a Molfetta che in alcuni paesi limitrofi - ricostruiscono gli investigatori - si sono registrati casi di scippi con vittime e modalità molto simili. La strategia messa in atto dal malfattore era sempre la stessa: rubare un auto di piccola cilindrata sulla pubblica via, di solito si concentrava su Fiat 500 vecchio modello, facili da trafugare, per poi immediatamente commettere uno o due scippi in sequenza, puntando a donne indifese che passeggiavano per strada».
«L'auto appena rubata, e pertanto non ancora denunciata - come ricostruito da MolfettaViva.it -, permetteva al malvivente di circolare liberamente su Molfetta e comuni vicini come Bisceglie, per individuare le proprie vittime. Lo scippatore, dopo aver commesso i reati, abbandonava l'auto». I Carabinieri diretti dal capitano Francesco Iodice, quindi, dopo aver analizzato il modus operandi del soggetto, hanno immediatamente attivato le indagini.
Si muoveva bene e sceglieva le sue vittime con attenzione, puntando sempre e solo alle donne, più vulnerabili e indifese. Prima le pedinava facendo attenzione a non farsi notare, poi aspettava il momento per scipparle della borsa. Arrivare all'identità del 45enne non è stato facile: ci è voluto un minuzioso lavoro di indagine e di controlli incrociati. L'attività, infatti, è partita dalle denunce delle vittime. Il colpo - l'ultimo - avvenuto a Bisceglie gli è stato fatale.
Nella serata di venerdì 29 maggio, infatti, lo scippatore seriale ha colpito a Bisceglie, ove una donna è stata derubata della propria borsa, mentre passeggiava per le vie del centro cittadino. E proprio partendo da quest'ultimo episodio, e confrontandolo con quelli avvenuti in precedenza, gli uomini della Sezione Operativa, ai comandi del sottotenente Domenico Mastromauro, hanno ricostruito l'identikit del criminale, una loro vecchia conoscenza.
Nella serata di sabato 30 maggio un lungo servizio di osservazione ha confermato i sospetti ed ha permesso ai Carabinieri di stringere il cerchio: i militari hanno avuto la certezza di aver individuato la persona giusta e per il 45enne è scattato l'arresto. Invano è stato il suo tentativo di fuggire su un'auto rubata, all'interno della quale è stata successivamente rinvenuta la refurtiva dello scippo commesso il giorno prima a Bisceglie.
L'autovettura e la refurtiva recuperata sono state restituite ai legittimi proprietari, mentre l'uomo, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, è stato tradotto presso la casa circondariale di Trani. Per l'Arma un successo di primo piano nel contrasto ai reati che provocano un alto allarme sociale.