Rubati i pacchi regalo sistemati sotto l'albero di Natale su Corso Dante
Beffa per i ladri: i pacchi erano ornamentali, non contenevano nulla
sabato 9 dicembre 2017
I pacchi regalo sistemati sotto il grande albero di Natale su Corso Dante sono stati rubati.
L'evento è avvenuto nelle scorse ore. Tuttavia, grande la beffa per chi ha pensato bene di portarli con sè: essi, infatti, all'interno erano vuoti.
Una brutta sorpresa per i soci dell'associazione Passione e Tradizione che hanno sistemato e abbellito l'albero, come dono a tutta la comunità.
«Nemmeno il tempo di perfezionare l'allestimento del nostro albero con dei pacchi regalo (vuoti per chi ancora non lo sapesse) che qualcuno a cui prudevano le mani ha pensato bene di portar via i doni. È dai piccoli segnali di ignoranza e superficialità che si denota il decadimento culturale e sociale di un paese», scrive l'associazione su Facebook.
«Non cerchiamo certo di enfatizzare o ingigantire il gesto (qualcuno leggendo questo post potrà anche storcere il naso) ma avevamo scommesso, questa mattina, che qualcuno non li avrebbe fatti arrivare a domani questi pacchi. Povera Molfetta, che pena che fai...».
L'evento è avvenuto nelle scorse ore. Tuttavia, grande la beffa per chi ha pensato bene di portarli con sè: essi, infatti, all'interno erano vuoti.
Una brutta sorpresa per i soci dell'associazione Passione e Tradizione che hanno sistemato e abbellito l'albero, come dono a tutta la comunità.
«Nemmeno il tempo di perfezionare l'allestimento del nostro albero con dei pacchi regalo (vuoti per chi ancora non lo sapesse) che qualcuno a cui prudevano le mani ha pensato bene di portar via i doni. È dai piccoli segnali di ignoranza e superficialità che si denota il decadimento culturale e sociale di un paese», scrive l'associazione su Facebook.
«Non cerchiamo certo di enfatizzare o ingigantire il gesto (qualcuno leggendo questo post potrà anche storcere il naso) ma avevamo scommesso, questa mattina, che qualcuno non li avrebbe fatti arrivare a domani questi pacchi. Povera Molfetta, che pena che fai...».