È rottura tra Comune di Molfetta e Consorzio Asi Bari?

Un dialogo acceso ha caratterizzato l'incontro organizzato dall'Associazione Imprenditori di Molfetta

martedì 16 ottobre 2018 3.00
A cura di Isabel Romano
Incontro importante quello di ieri presso la sede dell'Associazione Imprenditori di Molfetta: da una parte le istituzioni, dall'altra gli imprenditori in cerca di risposte a domande basilari che da tempo attendevano un interlocutore a cui essere rivolte. Quell'interlocutore è stato proprio l'avvocato Domenico Mariani, neo direttore del Consorzio Asi di Bari cui anche Molfetta e la sua zona industriale fanno parte. All'incontro erano altresì presenti la presidente dell'Associazione, Maddalena Pisani che ha dato ferma voce alle richieste degli associati e non solo; il sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano e il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini. Ed è stato proprio quest'ultimo assieme al direttore Mariani ad accendere la serata.

Premessa a questo incontro è stato un altro incontro avvenuto in precedenza tra Minervini e Mariani e che lo stesso sindaco ha definito "hard", un vero scontro tra posizioni differenti i cui strascichi sono ben visibili; un faccia a faccia in cui non sono stati usati mezzi termini soprattutto da Minervini che non ha esitato a ipotizzare una uscita di Molfetta dall'Asi, se non si dovesse giungere alla creazione di un vero sistema in cui ente comunale e consorzio possano operare alla "stessa velocità" per assicurare servizi e sviluppo a una delle zone industriali più estese.

E l'idea concreta e tangibile di questa vasta zona che "realmente potrebbe essere uno dei motori dell'intera Regione" l'ha resa nota proprio la presidente Pisani: 4 settori produttivi presenti, 37 categorie di specializzazione, 350 aziende, 12.000 lavoratori cui si aggiungono avventori, acquirenti e visitatori capaci di raggiungere picchi numerici altissimi nel fine settimana quando il settore commerciale diventa uno dei maggiori attrattori. Se da una parte sulla carta la zona industriale molfettese appare il cavallo vincente su cui puntare, dall'altra c'è l'amara realtà quotidiana, fatta di problemi, necessità impellenti e disagi che arrestano uno sviluppo che parrebbe naturale.

Tante, troppe, le problematiche urgenti che la stessa Maddalena Pisani ha riportato, a cominciare dalla stradina Molfetta-Bisceglie che se aperta alla viabilità veicolare in entrambi i sensi di marcia permetterebbe di snellire il traffico da e verso Bisceglie. A tal proposito è lo stesso Minervini a confermare il vicino accordo per la realizzazione della strada di collegamento dopo aver provveduto all'esproprio dei terreni necessari. Ed ancora il tema scottante della sicurezza non solo delle stesse aziende ma anche delle vetture di dipendenti e visitatori troppo spesso alla mercè di delinquenti: anche per questo è in arrivo un importante piano di video sorveglianza comunale a cui sembrerebbero aggiungersi altre videocamere che Mariani ha presentato come parte di un progetto ministeriale pronto a partire con l'individuazione di un ente capace di monitorarle. Altro tasto dolente è quello relativo al sistema fognario e di depurazione con alcune aziende non in regola per cui secondo Mariani sarebbe il Comune a dover prendere provvedimenti: anche qui arriva la risposta di Minervini che promette interventi di diffida verso le aziende e successivamente ordinanze verso Aqp e Asi. Ed ancora la manutenzione delle strade disseminate di buche che talvolta fanno desistere anche i camionisti più espetti colti dal timore di danneggiare i mezzi; manutenzione del verde pubblico, servizi per gli addetti ai lavori, cartellonistica pubblicitaria e revisione dei lotti assegnati ma mai insediati.

Una lunga lista cui Mariani ha risposto confermando l'impegno del consorzio regolato e talvolta ostacolato dalle possibilità economiche dell'ente che dipende esclusivamente dai contributi dei comuni aderenti. Una carenza economica cui Mariani ha fatto eco con la possibilità che anche gli imprenditori possano versare un contributo annuale al consorzio: "Dobbiamo costruire a favore delle imprese, ma qualcuno deve contribuire perché le finanze dell'Asi sono in affanno e se si continua così l'ente è destinato a sparire; per questo dobbiamo concentrarci sui servizi da offrire alle imprese che devono contribuire", queste le parole di Mariani che hanno subito incontrato il no categorico della presidente Pisani, "Nessun imprenditore darà mai un contributo all'Asi".

Più accesa e netta la risposta di Minervini: "L'Asi nacque nel dopoguerra per velocizzare lo sviluppo economico e industriale del Sud, ma attualmente viaggiamo a velocità troppo diverse e se ci siamo ridotti a questo, se cioè il sistema produttivo del Sud deve per forza contare sui contributi comunali allora siamo alla follia. Se il sistema è questo allora va cambiato perché se dobbiamo aspettare per avere dei servizi basilari allora siamo disposti a uscire dall'Asi".

Che sia questa una reale possibilità, una strada realmente percorribile per uscire dall'immobilismo lamentato dagli imprenditori? Il Comune di Molfetta siederà ancora nel consiglio di amministrazione del consorzio, nella persona del sindaco Minervini, come auspicato dal direttore Mariani?