Roberto la Grasta: ecco perché ho lasciato la presidenza affari generali
Il consigliere comunale Pd si racconta in una nota
giovedì 7 gennaio 2016
15.11
«Il 22 dicembre scorso ho rassegnato le mie dimissioni per le stesse motivazioni che potrete leggere in allegato, visti i miei impegni giudiziari e professionali in territorio piemontese, sollecitando la Presidenza del Consiglio a convocare la Commissione per la nomina del nuovo presidente, affinchè i miei improcrastinabili impegni professionali non rallentino o blocchino l'attività amministrativa. Strumentalizzare la tutela di interessi legittimi mi sembra raccapricciante oltre che scorretto, a cospetto di chi non esercita attività politica per interessi personali ed economici (non ho mai verificato dopo il primo semestre di consiliatura, quale e quanto fosse e sia l'indennità semestrale percepita)». Il consigliere comunale, Roberto la Grasta, spiega così le ragioni che lo hanno portato a lasciare la presidenza della commissione affari generali del Comune.
Poi aggiunge. «Il sottoscritto non è iscritto in DeC e che giammai ha preteso incarichi giuntali al cui rifiuto siano giunte le dimissioni dalla presidenza della Commissione Affari Generali del Comune di Molfetta.
Nel mese di marzo del 2013 mi è stato chiesto di candidarmi a supporto della dott.ssa Paola Natalicchio ed ho accettato alla sola condizione che non mi fossero assegnati incarichi giuntali, in virtù della impossibilità di sottrarre tempo alle responsabilità della mia professione.
Già nella seconda metà del 2014, allorquando il segretario del PD locale era il mio Collega Giulio Calvani, a seguito di un incarico professionale nel nord Italia, avevo rappresentato la volontà di dimettermi dalla presidenza della commissione Affari Generali, affinchè i miei impegni professionali non fossero di ostacolo alla organizzazione dei lavori della Commissione. Da Giulio Calvani, da Piero De Nicolo e dal capogruppo Giulio Germinario, mi fu chiesto di stringere i denti perché ciò non fosse scambiato quale gesto politico in un momento delicato. Strinsi i denti».
Ora gli impegni personali hanno preso il sopravvento.
Poi aggiunge. «Il sottoscritto non è iscritto in DeC e che giammai ha preteso incarichi giuntali al cui rifiuto siano giunte le dimissioni dalla presidenza della Commissione Affari Generali del Comune di Molfetta.
Nel mese di marzo del 2013 mi è stato chiesto di candidarmi a supporto della dott.ssa Paola Natalicchio ed ho accettato alla sola condizione che non mi fossero assegnati incarichi giuntali, in virtù della impossibilità di sottrarre tempo alle responsabilità della mia professione.
Già nella seconda metà del 2014, allorquando il segretario del PD locale era il mio Collega Giulio Calvani, a seguito di un incarico professionale nel nord Italia, avevo rappresentato la volontà di dimettermi dalla presidenza della commissione Affari Generali, affinchè i miei impegni professionali non fossero di ostacolo alla organizzazione dei lavori della Commissione. Da Giulio Calvani, da Piero De Nicolo e dal capogruppo Giulio Germinario, mi fu chiesto di stringere i denti perché ciò non fosse scambiato quale gesto politico in un momento delicato. Strinsi i denti».
Ora gli impegni personali hanno preso il sopravvento.