Ritrovata morta una tartaruga marina nel porto di Giovinazzo
A segnalarlo alcuni diportisti. Sul posto gli attivisti del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta
martedì 20 febbraio 2018
11.13
C'è tanta preoccupazione, tra gli animalisti, per gli ormai frequenti episodi di spiaggiamento delle tartarughe marine che vivono lungo l'Adriatico. Ieri mattina alcuni diportisti hanno rinvenuto nel porto di Giovinazzo un esemplare di caretta caretta.
L'animale, che misurava 65 centimetri di lunghezza carapace, probabilmente ha perso la vita in mare per poi essere condotto a riva dalle mareggiate delle ultime settimane. Non sembrano essere presenti segni particolari che possano lasciar pensare ad un impatto con un'imbarcazione, «tuttavia - spiega Pasquale Salvemini, responsabile del centro recupero tartarughe marine di Molfetta - abbiamo notato un prolasso alla cloaca».
Un prolasso che potrebbe aver causato una occlusione intestinale, «dunque in questo caso, dai rilievi macroscopici - dice ancora Salvemini - non escludiamo la morte per annegamento» dovuta principalmente alla pesca a strascico. La testuggine, prima di essere rimossa, è stata attentamente ispezionata dai militari dell'Ufficio Locale Marittimo, dal personale del Servizio Veterinario Sanità Animale dell'Azienda Sanitaria Locale.
La carcassa, alla fine, è stata recuperata per lo smaltimento finale dopo il relativo sopralluogo da parte degli attivisti del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta e della Polizia Locale di Giovinazzo.
L'animale, che misurava 65 centimetri di lunghezza carapace, probabilmente ha perso la vita in mare per poi essere condotto a riva dalle mareggiate delle ultime settimane. Non sembrano essere presenti segni particolari che possano lasciar pensare ad un impatto con un'imbarcazione, «tuttavia - spiega Pasquale Salvemini, responsabile del centro recupero tartarughe marine di Molfetta - abbiamo notato un prolasso alla cloaca».
Un prolasso che potrebbe aver causato una occlusione intestinale, «dunque in questo caso, dai rilievi macroscopici - dice ancora Salvemini - non escludiamo la morte per annegamento» dovuta principalmente alla pesca a strascico. La testuggine, prima di essere rimossa, è stata attentamente ispezionata dai militari dell'Ufficio Locale Marittimo, dal personale del Servizio Veterinario Sanità Animale dell'Azienda Sanitaria Locale.
La carcassa, alla fine, è stata recuperata per lo smaltimento finale dopo il relativo sopralluogo da parte degli attivisti del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta e della Polizia Locale di Giovinazzo.