Per Goletta Verde «entro i limiti di legge» i valori dell'acqua di mare a Torre Calderina
Analisi condotte dal laboratorio mobile di Legambiente tra il 18 e il 21 luglio
martedì 25 luglio 2017
"Entro i limiti". E' questo il giudizio fornito dal monitoraggio di Goletta verde a seguito dai prelievi e delle analisi su un campione di acqua marina prelevato in località Torre Calderina a Molfetta.
Ieri, a Bari, i dati sono stati forniti nel corso della conferenza stampa di presentazione della storica campagna di Legambiente dedicata proprio al monitoraggio e all'informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane.
Tra il 18 e il 21 luglio scorsi, infatti, il laboratorio mobile di Legambiente ha analizzato le acque prelevate lungo la spiaggia della riserva di Torre Calderina secondo parametri microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli). Per Molfetta nessun allarme.
Nel circondario, ad esempio a Trani, è risultato inquinato il campione prelevato sulla spiaggia presso lo sbocco del canalone alluvionale sotto la Villa Comunale: significa, cioè, che a qualche metro dalla celebre Cattedrale, i risultati superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010).
L'attenzione di Goletta Verde, però, si è concentrata anche sul sistema dei trentasette depuratori presenti in Puglia. Tra questi anche quello di Molfetta dove sono stati avviati dei lavori e delle operazioni di collaudo nel corso del 2016.
Infine, spazio anche all'informazione dei bagnanti, pessima secondo l'associazione che ha riscontrato l'assenza della cartellonistica in spiaggia nonostante sia obbligatoria da tre anni.
«L'obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde, che è bene ribadirlo non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali è quello di individuare i punti critici di una regione e le pressioni inquinanti che ancora gravano sulla costa, analizzando il carico batterico che arriva in mare prevalentemente dalle foci di fiumi, canali o scarichi non depurati», ha spiegato Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente
«Purtroppo quello della cattiva depurazione affligge tantissime zone dell'Italia, visto che nel nostro Paese circa il 25% delle acque di fognatura viene scaricato in mare, nei laghi e nei fiumi senza essere opportunamente depurato, nonostante siano passati oltre dieci anni dal termine ultimo che l'Unione Europea ci aveva imposto per mettere a norma i sistemi fognari e depurativi. Ritardi che si ripercuoto anche sulle tasche dei cittadini, visto che le inadempienze dell'Italia nell'attuazione della direttiva comunitaria hanno portato a procedure di infrazione, in alcuni casi seguite da condanne che si tramutano in multe salatissime», ha concluso.
Ieri, a Bari, i dati sono stati forniti nel corso della conferenza stampa di presentazione della storica campagna di Legambiente dedicata proprio al monitoraggio e all'informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane.
Tra il 18 e il 21 luglio scorsi, infatti, il laboratorio mobile di Legambiente ha analizzato le acque prelevate lungo la spiaggia della riserva di Torre Calderina secondo parametri microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli). Per Molfetta nessun allarme.
Nel circondario, ad esempio a Trani, è risultato inquinato il campione prelevato sulla spiaggia presso lo sbocco del canalone alluvionale sotto la Villa Comunale: significa, cioè, che a qualche metro dalla celebre Cattedrale, i risultati superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010).
L'attenzione di Goletta Verde, però, si è concentrata anche sul sistema dei trentasette depuratori presenti in Puglia. Tra questi anche quello di Molfetta dove sono stati avviati dei lavori e delle operazioni di collaudo nel corso del 2016.
Infine, spazio anche all'informazione dei bagnanti, pessima secondo l'associazione che ha riscontrato l'assenza della cartellonistica in spiaggia nonostante sia obbligatoria da tre anni.
«L'obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde, che è bene ribadirlo non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali è quello di individuare i punti critici di una regione e le pressioni inquinanti che ancora gravano sulla costa, analizzando il carico batterico che arriva in mare prevalentemente dalle foci di fiumi, canali o scarichi non depurati», ha spiegato Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente
«Purtroppo quello della cattiva depurazione affligge tantissime zone dell'Italia, visto che nel nostro Paese circa il 25% delle acque di fognatura viene scaricato in mare, nei laghi e nei fiumi senza essere opportunamente depurato, nonostante siano passati oltre dieci anni dal termine ultimo che l'Unione Europea ci aveva imposto per mettere a norma i sistemi fognari e depurativi. Ritardi che si ripercuoto anche sulle tasche dei cittadini, visto che le inadempienze dell'Italia nell'attuazione della direttiva comunitaria hanno portato a procedure di infrazione, in alcuni casi seguite da condanne che si tramutano in multe salatissime», ha concluso.