Riqualificazione via Don Minzoni, il sindaco: «Fermarsi ora sarebbe un danno per la collettività»
La nota stampa con le dichiarazioni del primo cittadino
giovedì 19 settembre 2024
12.56
«Al termine dei lavori via Don Minzoni sarà più sicura e avrà più verde con una filiera di siepe lungo tutto il percorso di 300 metri sempre verde; 100 alberi a filare esterno, sempre verdi; 40 alberi centrali, con tronco già di 30/35 centimetri; almeno 10 alberi "monumentali" sempreverdi. Tutti gli interventi che puntano a risolvere definitivamente i problemi di sicurezza, lamentati specie dai residenti, lungo quel tratto di strada, che già in passato è stata teatro di incidenti, sono finanziati dal Ministero nell'ambito del PINQUA».
Con queste dichiarazioni inizia la nota stampa a firma del primo cittadino di Molfetta, Tommaso Minervini.
«Il progetto era noto già dal 2021. È il 25 febbraio del 2021 quando l'Amministrazione comunale incontra la stampa e la città per illustrare le previsioni progettuali e raccogliere suggerimenti finalizzati a perfezionare il progetto di riqualificazione del Parco di Levante e della vicina Via Don Minzoni da candidare al bando della Città metropolitana "Qualità dell'abitare".
Il progetto prevedeva sin da allora l'abbattimento dei pini presenti per motivi di sicurezza legati al fatto che le radici dei pini, poggiate su una base di circa dieci centimetri di profondità, avevano già ampiamente distrutto parte del manto stradale e, in alcuni casi, avevano raggiunto le tubature degli appartamenti della zona.
A marzo dello stesso anno si arriva all'approvazione del progetto di fattibilità tecnico economica degli interventi di "riqualificazione e rifunzionalizzazione e la Città Metropolitana di Bari indice un webinar aperto a tutti dal titolo "PINQUA – presentazione del percorso di co-progettazione e delle proposte della CMB candidate al programma promosso dal MIT", per presentare i progetti tra i quali ci sono anche il Parco di levante e via Don Minzoni, così come sopra definiti, con la previsione di "eradicazione" dei pini.
A novembre del 2021 tutti i progetti PINQUA presentati dalla Città metropolitana vengono ammessi a finanziamento.
A gennaio del 2022 c'è anche il Decreto Ministeriale che approva il progetto di Via don Minzoni, mantenendo la previsione di "eradicazione" dei pini.
Progetto che a maggio del 2023 sempre con la previsione di "eradicazione" dei pini, viene illustrato nella seduta del Consiglio Comunale.
E siamo a febbraio del 2024 quando il progetto, come formulato già dal 2021, viene illustrato, nella Parrocchia Cuore Immacolata di Maria, ai residenti del quartiere di levante che lamentano la presenza di deiezioni canine e scarso controllo; le condizioni di pericolosità dei marciapiedi e delle carreggiate a causa del sollevamento e dissesto della pavimentazione, dei cordoli in pietra e dell'asfalto; la pericolosità degli incroci che insistono su via Don Minzoni.
Le loro osservazioni vengono recepite e, ad aprile 2024 viene avviato l'iter per la variante al progetto iniziale relativamente alla creazione di rondò e la miglioramento della pista ciclabile.
Il 6 giugno 2024, a seguito dell'inizio dei lavori il Comitato Difesa del Verde chiede incontro al Sindaco. Il 12 agosto 2024 il Sindaco, dopo aver acquisito tutti i dati tecnici convoca i cittadini, le associazioni ed il Comitato che presenta perizia a firma del dottor Bernardoni che a seguito di esame speditivo effettuato senza utilizzare strumentazioni specializzate individua alcuni di quei pini che necessitano di "un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a tre anni" (classe B); altri di un "controllo visivo e di norma con indagini strumentali… con cadenza temporale non superiore a due anni" (classe C); e per un albero si "manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo…" suggerendo interventi che, di fatto, comporterebbero la redazione di un nuovo progetto, la cui conseguenza sarebbe quella di dover rinunciare all'intervento di riqualificazione PINQUA in corso».
«Eticamente – sostiene il Sindaco Tommaso Minervini - sarebbe come rinviare a chi verrà dopo un problema sollevato da anni dagli stessi residenti circa la sicurezza e la fruibilità di via Don Minzoni. Considerato che ad oggi siamo destinatari di un importante finanziamento, concesso su una progettualità approvata dopo un lungo e partecipato percorso procedimentale, questo costituirebbe un enorme danno per la collettività».
Con queste dichiarazioni inizia la nota stampa a firma del primo cittadino di Molfetta, Tommaso Minervini.
«Il progetto era noto già dal 2021. È il 25 febbraio del 2021 quando l'Amministrazione comunale incontra la stampa e la città per illustrare le previsioni progettuali e raccogliere suggerimenti finalizzati a perfezionare il progetto di riqualificazione del Parco di Levante e della vicina Via Don Minzoni da candidare al bando della Città metropolitana "Qualità dell'abitare".
Il progetto prevedeva sin da allora l'abbattimento dei pini presenti per motivi di sicurezza legati al fatto che le radici dei pini, poggiate su una base di circa dieci centimetri di profondità, avevano già ampiamente distrutto parte del manto stradale e, in alcuni casi, avevano raggiunto le tubature degli appartamenti della zona.
A marzo dello stesso anno si arriva all'approvazione del progetto di fattibilità tecnico economica degli interventi di "riqualificazione e rifunzionalizzazione e la Città Metropolitana di Bari indice un webinar aperto a tutti dal titolo "PINQUA – presentazione del percorso di co-progettazione e delle proposte della CMB candidate al programma promosso dal MIT", per presentare i progetti tra i quali ci sono anche il Parco di levante e via Don Minzoni, così come sopra definiti, con la previsione di "eradicazione" dei pini.
A novembre del 2021 tutti i progetti PINQUA presentati dalla Città metropolitana vengono ammessi a finanziamento.
A gennaio del 2022 c'è anche il Decreto Ministeriale che approva il progetto di Via don Minzoni, mantenendo la previsione di "eradicazione" dei pini.
Progetto che a maggio del 2023 sempre con la previsione di "eradicazione" dei pini, viene illustrato nella seduta del Consiglio Comunale.
E siamo a febbraio del 2024 quando il progetto, come formulato già dal 2021, viene illustrato, nella Parrocchia Cuore Immacolata di Maria, ai residenti del quartiere di levante che lamentano la presenza di deiezioni canine e scarso controllo; le condizioni di pericolosità dei marciapiedi e delle carreggiate a causa del sollevamento e dissesto della pavimentazione, dei cordoli in pietra e dell'asfalto; la pericolosità degli incroci che insistono su via Don Minzoni.
Le loro osservazioni vengono recepite e, ad aprile 2024 viene avviato l'iter per la variante al progetto iniziale relativamente alla creazione di rondò e la miglioramento della pista ciclabile.
Il 6 giugno 2024, a seguito dell'inizio dei lavori il Comitato Difesa del Verde chiede incontro al Sindaco. Il 12 agosto 2024 il Sindaco, dopo aver acquisito tutti i dati tecnici convoca i cittadini, le associazioni ed il Comitato che presenta perizia a firma del dottor Bernardoni che a seguito di esame speditivo effettuato senza utilizzare strumentazioni specializzate individua alcuni di quei pini che necessitano di "un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a tre anni" (classe B); altri di un "controllo visivo e di norma con indagini strumentali… con cadenza temporale non superiore a due anni" (classe C); e per un albero si "manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo…" suggerendo interventi che, di fatto, comporterebbero la redazione di un nuovo progetto, la cui conseguenza sarebbe quella di dover rinunciare all'intervento di riqualificazione PINQUA in corso».
«Eticamente – sostiene il Sindaco Tommaso Minervini - sarebbe come rinviare a chi verrà dopo un problema sollevato da anni dagli stessi residenti circa la sicurezza e la fruibilità di via Don Minzoni. Considerato che ad oggi siamo destinatari di un importante finanziamento, concesso su una progettualità approvata dopo un lungo e partecipato percorso procedimentale, questo costituirebbe un enorme danno per la collettività».